Napoli è in mostra con l’itinerario sui Sedili di Napoli

Ancora in mostra a Palazzo Serra di Cassano, prestigiosa sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, la mostra “La Napoli dei Sedili tra passato e presente” nell’ambito della manifestazione Rivive la Napoli dei Sedili organizzata dall’Associazione Culturale “Napoli è”. L’iniziativa è nata nel 1997 con l’intento di far riscoprire ai napoletani gli antichi Sedili della città, prima forma di organizzazione cittadina. L’immagine che ha illustrato il Palio dei Sedili edizione 2016 è opera dell’artista Alex Preti che ha magistralmente rappresentato i simboli dei Sedili di Napoli e le immagini che accompagnano l’iniziativa dell’Associazione. L’evento è stato inserito nel Maggio dei Monumenti 2016 e proseguirà lungo il corso dell’anno con altri eventi.

Camille Henrot al Museo Madre con la sua Luna di latte

3Il Museo Madre ci ha abituati a eventi d’eccezione e di particolare interesse. Ed anche il nuovo evento che partirà domani 1° luglio rispetta sicuramente le attese di quanti seguono il ricco calendario di iniziative.

Alle ore 19,00 si inaugura la mostra Luna di latte dell’artista francese Camille Henrot (fino al 3 ottobre 2016)Leone d’argento quale migliore artista giovane alla 55ma Biennale di Venezia del 2013, a cura di Cloé Perrone, in collaborazione con la Fondazione Memmo di Roma e con il patrocinio di Institut français di Napoli.

In mostra ben sessanta schizzi e disegni e sette sculture, che sono state realizzate nella fonderia nolana Del Giudice.

Molto soddisfatto per l’evento il direttore del Museo Madre Andrea Villani  che ha dichiarato di accogliere “con piacere questa mostra che è un atto di generosità dell’artista che ha voluto coindividere con il pubblico, ciò che normalmente resta segreto, le riflessioni e i ripensamenti che si celano nei bozzetti preparatori di una mostra”.

Il presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Pierpaolo Forte ha sottolineato la proficua collaborazione con la Fondazione Memmo di Roma. “Con questi disegni e queste sculture-machette sveliamo cosa c’è dietro la preparazione di una mostra” ha commentato la curatrice Cloè Perrone. “La Henrot sta portando avanti un progetto sullo studio dei simboli legati ai giorni della settimana e, in questo caso, ha riflettuto sugli stati emotivi connessi al lunedì, giorno in cui si è carichi e propositivi, ma anche giorno della luna che porta con sé la delusione e la malinconia per tutti i buoni propositi, poi non realizzati”.

Un evento che coniuga l’arte in tutti i suoi aspetti, sarà infatti aperta  da un party ad ingresso libero.

Il Madre, inoltre, ha aderito alla Festa dei Musei, promossa dal Ministero dei Beni e della attività culturali e del turismo, con due visite didattiche alle mostre in corso: sabato 2 luglio ore 16,00 Il Mediterraneo: una storia per immagini dedicata al racconto del patrimonio archeologico narrato negli scatti del grande fotografo Mimmo Jodice e, sempre sabato 2 luglio ore 17,00, Behind the Moon, i segreti di una mostrafocalizzata sulla mostra di Camille Henrot.

 

Alessandra Desideri

Come “spaccare” sui social media

social mediaGuy Kawasaki,guru di Canva, e Peg Fitzpatrick,social media strategist, sono gli Autori di un brillante e piacevole volume “L’arte dei social media” che in modo semplice e lineare si prefigge di mettere in condizione il lettore di “spaccare” sui social media.

Nel nostro tempo i social media sono uno degli elementi decisivi per determinare un successo o un fallimento.

Trucchi, suggerimenti, consigli dati da esperti, anzi superesperti, per conquistare il mondo dei media ed esserne protagonisti sia a fini commerciali, sia per se stessi o per utilizzare gli strumenti nel proprio lavoro o professione.

Gli Autori presentano una “strategia concreta per avere una presenza calibrata, esauriente e persuasiva sui social media”.

Un viaggio nei media con utili suggerimenti per promuovere un’attività economica, un prodotto o magari noi stessi.

 

Alessandra Desideri

 

Guy Kawasaki, Peg Fitzpatrick

L’arte dei social media

Hoepli, 2015, pp. 190, € 19,90

eBook disponibile

I Perfin

perfin

Nel corso degli anni il francobollo è stato usato nei modi più disparati, come francobollo pubblicitario, come marca da bollo, come chiudilettera, ma abbiamo avuto anche qualche “utilizzo frazionato”ovvero chi era in possesso di un valore più alto, prendiamo ad esempio 10 centesimi e doveva pagare una tassa per un importo pari alla “metà”, con un colpo di forbici tagliava in diagonale il francobollo e lo utilizzava per la tariffa occorrente di 5 centesimi.

Ci sono stati poi in altri Paesi usi di francobolli che pure è utile conoscere. Sono quelli “preannullati” che hanno avuto un largo impiego in Francia, in Ungheria, nel Belgio ed in Austria e persino negli Stati Uniti e nel Canada.

In concreto si tratta di francobolli preannullati dalle Amministrazioni postali dei Paesi suddetti ed utilizzati per l’affrancatura di stampati, circolari, giornali, in definitiva per tutti gli usi per grandi quantità di spedizioni.

Il sistema era semplice: l’annullamento era fatto in anticipo, la clientela prenotava ed acquistava in grandi quantitativi i francobolli che gli servivano per quelle spedizioni che avevano o un annullo tipografico eseguito direttamente a stampa o che poteva essere apposto con quei timbri a mano ancora oggi usati degli uffici postali. Tutto ciò dava luogo ad una sorta di francobolli sovrastampati che a seconda di come erano annullati creava una serie infinita di varietà. Un altro mondo, sempre nell’ambito della filatelia, è costituito dai cosiddetti perfin.

Qualcuno potrebbe chiedere che cosa sono? Semplice, sono francobolli perforati direttamente

dalle aziende per impedire il furto degli stessi da parte dei dipendenti. Tantissimi di questi sono perforati con la sigla BCI (Banca Commerciale Italiana) ed altre ancora.

Ci sono oggi due filosofie completamente contrastanti che regolano questo tipo di francobollo o per meglio dire, il tipo di foratura, c’è, infatti, chi li considera francobolli bucati e quindi rotti e quindi senza nessun valore filatelico e chi invece li considera rarità trattandoli a parte e dando loro un valore addirittura superiore a quello espresso dai cataloghi per i francobolli integri. Noi ci associamo alla seconda filosofia che è quella di considerarli rarità specialmente per quelli che sono i valori più grandi.

Va ricordato che in molti cataloghi specializzati si trovano i perfin e sono quotati con un valore aggiunto rispetto a quello assegnato al francobollo talvolta superiore al doppio se utilizzati prima del ‘900 e al 50% per quelli emessi successivamente.

Sempre in altri Paesi ci sono delle perforazioni ufficiali fatte da alcune amministrazioni postali per destinare i francobolli ad usi più o meno particolari quali tassazione, franchigie e servizi. In quei Paesi dove fu adottato questo tipo di perforazione, i francobolli “bucati” raggiungono anche valori consistenti, in quanto le perforazioni non sono sempre tutte uguali e creano così una serie di varietà notevoli: più punti, più larghi, più stretti, lettere spezzate, ecc.

A titolo esemplificativo possiamo ricordare che la Tunisia ha contraddistinto le prime emissioni dei segnatassi con la lettera T, mentre la Confederazione australiana con le lettere “O.S”, mentre la Baviera con la lettera E. In Svizzera, invece, le Ferrovie usavano per la loro corrispondenza in franchigia una perforazione a croce.

 

Salvatore Adinolfi

Una Luna di “fragola” ufficializza l’ingresso dell’estate

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Una “Luna di fragola” segna ufficialmente l’inizio della stagione estiva.

Non accadeva dal lontano 1967 che il giorno più lungo dell’anno, il solstizio d’estate, coincidesse con la cosiddetta “Strawberry moon”. Una rara sovrapposizione di eventi astronomici: la successiva ricapiterà solo il 21 giugno 2062. Niente a che vedere, però, con il colore vermiglio che il nostro satellite veste durante le eclissi di Luna, quando il cono d’ombra della Terra ne oscura la superficie colorandola di rosso. Il curioso nome, diffuso dai nativi americani, fa invece riferimento alla luna piena di giugno, il mese della raccolta delle fragole. Sul sito dell’Unione astrofili italiani (Uai), si legge che nel giorno più lungo dell’anno, il Sole sorge infatti alle 5:36 e tramonta alle 20:51. Il giorno dura, quindi, 15 ore e 15 minuti. Chi si trovasse a trascorrere questa giornata in corrispondenza del Tropico del Cancro, avrebbe il Sole esattamente a perpendicolo sulla testa, nel momento in cui raggiunge il punto più alto nel cielo. Un osservatore che fosse, invece, al Circolo polare artico, non lo vedrebbe mai tramontare per tutta la giornata, mentre al Circolo polare antartico andrebbe incontro a 24 ore di buio. Da oggi in poi le giornate, che si erano finora gradualmente allungate, torneranno ad accorciarsi. È il periodo dell’anno che gli scienziati denominano estate astronomica, che si concluderà a dicembre con il solstizio d’inverno. Ma non c’è solo la Luna di fragola a illuminare il cielo in questo primo scorcio d’estate. Nelle notti di fine giugno un protagonista incontrastato del cielo brilla, di luce riflessa, sulle nostre teste: Saturno. Il 25 giugno torna, difatti, “Occhi su Saturno”, una serata osservativa, giunta alla sua quinta edizione, in cui in tutta Italia astrofili ed appassionati orientano i propri telescopi verso il gigante gassoso del Sistema solare per seguirne l’affascinante sistema di anelli. Chi non avrà la fortuna di gioire di questa vista all’aria aperta, potrà comunque seguire lo spettacolo, a partire dalle 23 della sera. Ancora qualche giorno di attesa e un altro gigante gassoso del nostro sistema planetario farà parlare di sé. Si avvicina, l’appuntamento con Giove.

Nel giorno in cui gli Usa celebrano la festa dell’Indipendenza, il 4 luglio, il pianeta sarà raggiunto dalla sonda Nasa “Juno”, dopo un lungo viaggio di cinque anni e quasi tre miliardi di km. La missione della Nasa, di cui l’Italia, con l’Agenzia spaziale italiana (Asi), è partner principale, consentirà nei prossimi venti mesi di studiare in maniera più approfondita il pianeta, come mai si era fatto prima d’ora.

Nicola Massaro

Grande successo per Instagram: raggiunge 500 milioni di utenti

Mar Mediterraneo

Cresce l’universo di Mark Zuckerberg e la comunicazione visuale sui social network. Instagram, l’app e piattaforma di immagini acquistata nel 2012, raggiunge il traguardo del mezzo miliardo di utenti attivi mensilmente. Si vanno ad aggiungere agli oltre 1,65 miliardi di utenti di Facebook e al miliardo di utenti di WhatsApp, la popolare chat che la società di Menlo Park ha acquisito nel 2014. Numeri stratosferici, che fanno tremare Twitter, superata persino da Snapchat.

Cresce anche Spotify, che con i suoi 100 milioni di utenti si avvicina ai numeri di un social network. È aumentato anche l’utilizzo della piattaforma: ogni giorno, in media, vengono pubblicati 95 milioni di post e vengono fatti 4,2 miliardi di like. gattini, cagnolini e cuccioli piacciono sempre, ma la moda funziona di più: ogni giorno sul social vengono caricati 82 milioni di immagini dedicate agli outfit scelti dagli utenti. Anche la nostalgia attira gli utenti: ogni giovedì i post #tbt, cioè dedicati al throwback thrusday, una sorta di salto indietro nel tempo, raggiungono i 325 milioni di post. Mentre l’hashtag #love viene utilizzato ogni giorno un milione di volte.

Da  non molto la piattaforma è stata sottoposta ad un restyling radicale, proponendo un logo completamente ridisegnato e nuovo, di un layout monocromatico per le applicazioni mobile che aiuta a focalizzare maggiormente l’attenzione sui contenuti e con l’introduzione di un nuovo algoritmo per la compilazione del feed. Nel post comparso sul blog ufficiale, Instagram ringrazia i propri utenti per i risultati finora ottenuti.

Ogni Paese, poi, ha le sue specificità: il Brasile è quello dove vengono caricate più foto di golden retriever, la Repubblica Dominicana invece ha un particolare interesse per le immagini che riguardano i tagli di capelli. Scarpe in testa per essere ironici? Date un’occhiata agli account di Marocco e Algeria. Mentre i lati più selvaggi della natura sembrano essere particolarmente apprezzati in India. L’Italia, che conta 9 milioni di utenti, non sembra avere nessuna caratteristica particolare. Ma Instagram ha selezionato una lista di utenti che rispecchia la pluralità degli interessi della community: c’è chi si occupa di moda, chi di food, chi invece di design. Ma ci sono anche utenti che pubblicano ritratti, che consigliano libri o che rispolverano vecchi poster creando collage.

Nicola Massaro

Quale futuro per il PSP Elena d’Aosta

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Il CITS-cc  (Comitato Italiano per la Tutela della Salute – cittadinanza compartecipativa) ha promosso una tavola rotonda sul tema:“QUALE FUTURO PER   IL  PSP ELENA D’AOSTA, un presidio per la salute dei cittadini”.

L’iniziativa si terrà venerdì 1° luglio alle ore 17.00 presso la Chiesa di Santa Marta – Salita San Sebastiano 42 Napoli.

L’iniziativa, promossa in collaborazione con le associazioni del coordinamento per il diritto alla salute, segue quella tenutasi il 28 aprile 2016 presso la chiesa di San Severo al Pendino sull’Articolo 32 della Costituzione  seguita dal seminario su “i 5 pilastri della salute”.

Il “Coordinamento sul diritto alla salute”, considera il medesimo diritto come fondamentale e trainante  per l’affermazione e l’attuazione di tutti gli altri Diritti Sociali.

Il tema dell’incontro non è da considerarsi riduttivo rispetto la problematica generale, bensì  pone, la situazione in cui versa il Presidio Sanitario Polifunzionale Elena d’Aosta, come  esempio della situazione in cui versa l’intero sistema sanitario nazionale e regionale.

L’art. 32 e altri articoli della Costituzione sui Diritti Sociali, impone alle Istituzioni pubbliche di provvedere affinché siano date risposte efficaci alla domanda di salute e di benessere dei cittadini.  Invece sembra che attualmente il SSN si stia trasformando in un sistema prono alle richieste di tagli alle spese sociali imposte dalla UE e che vanno nella stessa direzione degli interessi delle multinazionali del farmaco e delle assicurazioni private.

Il piano sanitario della Regione Campania si è adeguato a questo dettato e sta procedendo alla chiusura di servizi, ospedali e pronto soccorso, senza provvedere a realizzare quei servizi intermedi che comunque sono previsti dalle leggi e dallo stesso piano sanitario nazionale.

Noi riteniamo che il piano regionale vada riformato in base del diritto alla salute dei cittadini che sono i reali depositari del potere in uno stato democratico,

Il PSP Elena d’Aosta è un esempio concreto ed evidente di come la Pubblica Amministrazione si sia dimostrata incapace di gestire ed organizzare in maniera efficiente il bene pubblico.

Un presidio allocato in un edifico storico donato dalla famiglia Savoia con la precisa destinazione d’uso di assistenza sanitaria ai bisognosi, posto in una posizione geografica felice per l’accesso dell’utenza, con due ingressi, giardino, posti auto per gli utenti e di facile accesso per i disabili motori, sta subendo, per volontà degli amministratori, un progressivo disfacimento.

Potrebbe divenire invece un vero polo strategico a garanzia della salute ed il benessere dei cittadini.

Introduce il lavori il dott. Angelo de Falco  Presidente onorario  “CITS cc”. Modera la dott. ssa  Bianca Desideri  giornalista Vice Presidente Associazione “Napoli è”. Gli interventi sono affidati a:

dott. Raffaele Federico Presidente nazionale “CITS cc”; dott. Raffaele Giannattasio; dott. Rosario Barra Responsabile nazionale Consiglio Scientifico “CITS cc”; dott. Alfredo Aperuta Presidente “Associazione in cammino per la vita”; dott. Paolo Bassano; dott. Vincenzo Andreoli; sig. Ferdinando Somma e sig. Salvatore Musella.

Human Longevity al TED 2016

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Human Longevity: la start up frutto della rivoluzione genomica che passa anche dal genio italiano di Riccardo Sabatini.

La rivoluzione genomica è alle porte e il vento delle sue meraviglie è giunto fino in Italia, da Vancouver, città che quest’anno ha ospitato il Ted-Dream Conference 2016, palcoscenico e piattaforma digitale di prestigio mondiale da cui le menti più brillanti provenienti da ogni dove espongono le proprie idee per il futuro dell’umanità.

Tra queste, a liste di interventi già chiuse, il progetto di Human Longevity, inserito all’ultimo minuto e spiegato dalla voce convincente ed incantatrice del fisico Riccardo Sabatini, unico speaker italiano presente al TED.

Quello che si cela dietro la rivoluzione genomica di Human Longevity è strabiliante poiché lì dov’è nata, nella Silycon Valley, stanno scrivendo la storia dell’umanità.

Il team di cui fa parte Sabatini, infatti, ha sviluppato un algoritmo in grado di ricostruire l’altezza, il peso, e addirittura la faccia solamente da qualche goccia di sangue. Science fiction? No, realtà e futuro secondo Human Longevity, la startup creata a San Diego da Craig Venter, l’uomo che per primo ha sequenziato il DNA, e da Peter Diamandis.

Sabatini ha annunciato la scoperta dal palcoscenico del TED 2016, il suo talk è stato votato il migliore della giornata: “L’impatto di queste tecnologie sarà enorme: il punto di partenza per inaugurare il grande capitolo della medicina personalizzata”, ha spiegato il giovane fisico votato alla genomica, “con lo stesso approccio con cui prediciamo i caratteri fisici di una persona, attraverso la lettura del genoma arriveremo a studiare farmaci e cure personalizzate. Per prevenire e curare le grandi malattie del nostro secolo. La genomica is the next big thing, la prossima rivoluzione tecnologica!”.

Per spiegare la complessità del suo lavoro e l’importanza della rivoluzione in itinere con il progetto Human Longevity, Sabatini ha stampato (per la prima volta al mondo) il genoma personale di Venter, e si è presentato sul palco del TED con 450 chili di libri, 175 volumi, 262.000 pagine, 3 miliardi di lettere, sempre le stesse 4: A C G T, le lettere che rappresentano il nostro codice della vita, il DNA: “Quando sfogli quelle pagine, sfogli il manuale di istruzioni di un essere umano e tutti i suoi segreti. Propensione a malattie, caratteri somatici, come sono fatte le sue proteine. Hai accesso a gran parte di quello che compone un individuo, un codice che è ancora sconosciuto. Ne conosciamo forse il 2%, ma ci stiamo lavorando. E tutto viaggia a una velocità incredibile”, queste le parole del genio visionario italiano

Human Longevity ha uno dei team con la più profonda conoscenza del dna al mondo, ha costruito la più grande banca dati della storia sull’essere umano, decine di migliaia di genomi sequenziati, con un database del genere si può studiare come il genoma contribuisce a formare le caratteristiche proprie di ogni essere umano. Facile da interpretare l’applicazione di queste conoscenze anche fuori dal dominio tecnico e che permetterà in un futuro di dimostrare al mondo la potenza di questa tecnologia: il machine learning applicato alla genomica, ossia allenare le macchine a imparare, alzando sempre più i limiti e le sfide, per arrivare a una vera medicina personalizzata che possa combattere le grandi malattie oggi incurabili.

 

Rossella Marchese

 

Il male oscuro dell’Europa

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È un simpatizzante di estrema destra Thomas Mair il killer che giovedì 16 giugno ha aggredito prima con un coltello e poi a colpi d’arma da fuoco uccidendola la deputata laburista Jo
Cox, sostenitrice del fronte “Remain”, in vista del referendum del 23 giugno con cui la Gran Bretagna ha deciso di lasciare il sogno di un’Europa Unita.

L’esercizio della democrazia che si trasforma nell’incubo più cupo di una violenza cieca e senza senso.

Come ci siamo ridotti a questo? Un interrogativo che lascia sgomenti e senza risposta.

Non bastano le polemiche sulla gestione dei flussi di migranti che solcano le rotte balcaniche e che prendono il mare per scappare dalla guerra, dalla fame e dalla disperazione nelle loro terre, non bastano i foreign fighters, figli di un’Europa che troppo spesso ghettizza, pronti a farsi reclutare da un sedicente stato islamico che non esiste e a farsi saltare in aria nei paesi che li hanno adottati, non bastano le egoistiche incursioni solitarie e i raid aerei inconcludenti di alcuni Stati europei in Medio Oriente ed in Nord Africa  che dimostrano l’inconsistenza di una politica estera europea, non bastano le spallate della Russia e l’invasione sottaciuta dell’Ucraina, o i ricatti economici della Turchia che accusa l’Europa di intransigenza verso i migranti; adesso dobbiamo fare i conti con uno strisciante senso di autodistruzione che pervade gli Stati Membri  e si acuisce di giorno in giorno.

Questo male oscuro, la paura opprimente per il futuro, per i tassi di rendimento del denaro, per il debito greco, per la crescita che non c’è, per le poche nascite, per il prezzo del petrolio, per i migranti, per l’Isis, ci impedisce, ormai, di guardare al senso del tutto, al motivo principale che ha portato alla costituzione dell’Unione Europea: la cooperazione per stabilizzare e pacificare quella che è sempre stata una polveriera mondiale.

Ed ora? A dispetto di due guerre mondiali e milioni di morti, tutto il lavoro compiuto per unire ed avvicinare mondi che sembravano inconciliabili, per abbattere frontiere e dogane, si sta vanificando per la paura insensata di fare fronte comune, rinunciando ad un po’ più di potere nazionale per riempire di contenuti ed azioni la politica comunitaria, non solo in campo economico, ma soprattutto in ambito sociale.

“Meglio soli che male accompagnati”, sembra questa la deriva autodistruttiva che sta prendendo subdolamente piede tra i cittadini dell’Unione, che continuano a perdere fiducia pervasi dal male oscuro.

Tuttavia, di fronte a tanto sconcerto c’è da farsi ancora un’altra domanda, possiamo affrontare tutte le sfide che ci aspettano per il futuro senza un’identità collettiva europea, ma forti solo di uno sterile nazionalismo?

 

Rossella Marchese

 

 

 

L’Ordine mondiale di Kissinger

Copertina Kissinger, Ordine Mondiale, MondadoriI

Henry Kissinger continua ad essere uno dei più alti esponenti della struttura di vertice del potere statunitense. La sua biografia è impressionante. Professore universitario, capo della sicurezza nazionale e consigliere di due presidenti, consulente di politica internazionale per quasi tutte le successive amministrazioni ed infine premio Nobel per la pace. Egli ricopre un ruolo primario negli anni della guerra in Vietnam, durante la cosiddetta Guerra fredda. Riesce a gestire con sagacia i rapporti con una Cina molto pericolosa, costruisce una solida base teorica per giustificare e coordinare la politica imperiale degli USA per la tutela dei suoi interessi nel mondo di cui questo libro è la mirabile sintesi teorica racchiusa in 405 pagine scritte con chiarezza ed una ottima traduzione. Le deduzioni che sono riportate nel libro possono non essere condivisibili, ma rimane il fatto che l’Autore riesce abilmente a giustificare il crescendo del ruolo americano nel mondo come tutela della stabilità geopolitica del pianeta in nome della pace fra le Nazioni. Le pagine corrono lungo il filo della storia dell’Europa che è il luogo dove nascono, si sviluppano e muoiono idee che muovono popoli e destini continentali.

Il libro, che si intitola emblematicamente “Ordine Mondiale”, appoggia e sviluppa l’impianto concettuale di un primato USA nel mondo partendo dalla pace di Westfalia che chiude la terribile Guerra dei Trent’Anni nel 1648, con un una popolazione che è quasi dimezzata. Questa pace si impernia sul principio dell’equilibrio fra le Nazioni impedendo che una di essere possa prevalere sulle altre generando conflitti di potenza militare. Un principio che viene sagacemente utilizzato dall’Inghilterra per evitare che una Nazione possa far saltare gli equilibri europei nel proposito di minacciare i suoi interessi commerciali via mare.

Dividere e comandare è una strategia che gli USA apprenderanno dagli inglesi e sapranno utilizzare in tutti i teatri geopolitici del pianeta. Attraverso una lunga e puntuale disamina storica e politica, Kissinger spiega perché gli USA devono proteggere l’Europa dallo strapotere espansionistico della Russia, anche post marxista di Putin. Ovviamente, spiegare con quali mezzi militari, di tortura e spionistici gli USA cercano di costruire l’Ordine Mondiale, non rientra nei percorsi narrativi di questo poderoso testo. Verso la pagina 299, l’Autore scrive una lunga tirata retorica in toni messianici sul ruolo dell’America chiamata ad essere custode della pace mondiale. Il famoso Autore ha però l’intelligenza di comprendere che un tale disegno, che ricorda quello del Sacro Romano Impero, non è possibile senza il confronto serrato con altre potenze economiche e soprattutto militari, quali la Cina, l’India e purtroppo per lui, con la Russia, Paese di cui gli USA hanno timore e che non hanno mai capito fino in fondo, al pari della Cina.

Si tratta di un testo ricchissimo in informazioni storiche, geopolitiche, economiche scritte con padronanza e scioltezza che portano a valutazioni con le quali possiamo non essere d’accordo. Considerato il ruolo preminente dell’Autore su tutti i teatri geopolitici mondiali dagli anni 60 ad oggi, vale in ogni caso la pena leggerlo con attenzione per comprendere meglio cosa c’è stato e c’è oggi dietro alle strategie imperiali USA le cui ripercussioni possono lanciare il mondo verso la III Guerra Mondiale, se i meccanismi limitativi connaturati alle vere democrazie verranno meno.

 

Manlio Lo Presti

 

Henry Kissinger

Ordine Mondiale

Mondadori, 2015

pagg. 405, €28,00

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