Venezuela: vacilla Maduro

La colpa dei disordini sociali, della crisi politica, nonché della grave carenza idrica ed energetica che sta affliggendo il Venezuela ormai da febbraio, sarebbe del Niño.

Il fenomeno meteorologico che periodicamente interessa l’area dell’Oceano Pacifico, provocando inondazioni, siccità ed altre svariate perturbazioni, quest’anno si è abbattuto con il suo picco più devastante tra dicembre e gennaio portando con sé un considerevole aumento delle temperature delle acqua di superficie del Pacifico, un calo considerevole delle piogge e, dunque, anche la crisi idrica nel Venezuela che ha quasi esaurito la capacità di produzione di energia idroelettrica.

In realtà la situazione del Paese è ben più complessa e trova molta spiegazione anche nel drastico calo del prezzo del petrolio, che ha provato enormemente l’economia venezuelana, la quale fonda sulla produzione e l’esportazione mondiale del greggio larga parte del suo PIL; tuttavia il governo ha scelto il capro espiatorio perfetto, muto e incapace di difendersi, per poter giustificare gli interventi severi e poco tempestivi che ha dovuto varare per correre ai ripari.

Per risparmiare energia è stata ordinata la riduzione dell’orario di lavoro degli impiegati pubblici, che da aprile hanno visto tagliata la settimana lavorativa a soli due giorni, sono stati imposti ai centri commerciali orari ridotti nel caso non possano autoprodurre elettricità nelle ore di maggior consumo, anche gli orologi sono stati spostati in avanti di mezz’ora per ridurre la domanda di energia elettrica in prima serata.

Intanto, mentre il Paese è sull’orlo di una rivolta, spinto dalla fame e dalla difficoltà di reperire beni di primaria necessità come farmaci e d’acqua, l’opposizione chavista, forte nel Parlamento ed ostile al Presidente Nicolas Maduro, ha raccolto le firme necessarie per richiedere un referendum contro l’attuale Governo, il quale sta rispondendo agli attacchi politici ed alle manifestazioni di piazza con la repressione ed il pugno duro.

Maduro ha, inoltre, deciso di prorogare ad oltranza lo stato di emergenza economica nel Paese, dichiarando tale misura: “fondamentale per sconfiggere il colpo di stato e la guerra economica in atto, in modo da stabilizzare il Paese e affrontare le minacce esterne contro la patria”.

Tutto questo mentre continuano a circolare in tutto il mondo le inquietanti immagini dei black out elettrici quotidiani programmati in tutto il Venezuela.

 

Rossella Marchese

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