Pietro Favorito è un dj e speaker radiofonico. Si occupa di spettacolo, musica e produzioni televisive. Ha diretto il mensile “Gente della Notte”, per il quale ha creato una linea di abbigliamento e presentato l’omonimo programma tv. Nel 2011 dirige il mensile SKN e a giugno 2013 dà vita al fumetto noir, a distribuzione nazionale, Lady Mafia, attirando le attenzioni della Titanus, che ne opziona i diritti cinematografici e televisivi. A luglio del 2014, in collaborazione con Radio Capital, pubblica il fumetto: Déjà Vu – Universi Paralleli. Risale invece a settembre 2014 la pubblicazione di un fumetto per bambini Se casco senza casco sono caschi miei, una collaborazione con Striscia la notizia e Unicef, con il patrocinio del MIUR. Tra il 2015 e il 2016 pubblica libri per bambini e ragazzi: Elfio e i Satanelli in collaborazione con il Foggia Calcio, Elfio e il castello di Bardi con la partecipazione straordinaria di Bruno Pizzul e Carolina Morace, e infine L’industria del male e Bulli della rete. A dicembre del 2017 pubblica Parole Rubate un fumetto in collaborazione con RAI Radio 1. Nel 2018 pubblica il suo primo romanzo per adulti: Lady Mafia ed Empatia, un thriller in collaborazione con la radio nazionale m2o e il Samsara Beach.
HotPlay è una Graphic Novel: può definire il genere e le sue peculiarità?
Il romanzo a fumetti ha la peculiarità di raccontare storie auto-conclusive i cui intrecci accompagnano il lettore fino al momento in cui il personaggio principale risolve il proprio dramma o la propria crisi. Insomma, non occorrono altri volumi affinché il lettore abbia una visione esaustiva sui contenuti e il messaggio della graphic novel. Naturalmente, per HotPlay, così come accaduto alle più fortunate opere dello stesso genere, auspico possa esserci un sequel. O più di uno.
Amore, abbandono, dolore, gelosia, sangue: una girandola di sentimenti; i temi che tange paiono essere attinti dal patrimonio tragico greco. Quanto è stato influenzato dalle letterature che l’hanno preceduta? Ha dei mentori o non ravvede punti di riferimento?
In effetti era proprio ciò che volevo fare con questa Graphic Novel: sfiorare i temi cari alla tragedia greca e svilupparli in una semplice struttura in tre atti. Quando scrivo, siano essi fumetti, graphic novel o romanzi, sono solito sperimentare e infrangere la maggior parte delle regole narrative, ma questa volta ho voluto creare qualcosa che al contrario queste “regole” le rispettasse tutte. È infatti nella semplicità che va ricercato il vero punto di forza di HotPlay. La narrazione procede a un ritmo incalzante, l’azione ora sopravanza i sentimenti, e un attimo dopo gli cede il passo. Il bene e il male si confondono, e a un certo punto non si sa più dove inizi uno, e finisca l’altro.
Giada salva l’uomo che ama, Peter, allontanandosi da lui ma le loro strade sono deputate a convenire nuovamente. Quale ruolo gioca il destino, la sorte nella globalità della sua produzione?
Il destino ha un ruolo cruciale nella mia produzione artistica. I miei personaggi però sono in perenne lotta con esso. Il loro è infatti un cammino dell’eroe che spesso avviene nell’ombra, dato che cerco di creare personalità piuttosto complesse, che appassionino anche e soprattutto per la spiccata introspezione che li caratterizza.
Lei indaga l’atavico binomio vita-morte, sovvertendone la finitezza; anzi, dalla morte rifiorisce la vita in un percorso quasi esoterico e salvifico. Sembrano tornare alla luce millenarie ritualità misteriche. Il Sud in cui è ambientata la novel ha emanato echi d’antiche civiltà?
Brindisi è senza dubbio una città che ben si presta per creare ambientazioni mistiche e capaci di rievocare i fasti delle antiche civiltà che ne ha segnato la storia. Il forte legame che ho con il Salento e la mia Puglia più in generale è poi confermato dalla massiccia presenza di questo territorio in quasi tutte le mie opere: da HotPlay per l’appunto, a Parole Rubate piuttosto che Lady Mafia, solo per citarne qualcuna.
In HotPlay dalla morte rifiorisce una vita che se pur tormentata dal dolore e condizionata dalla condanna a uccidere per la sopravvivenza, è pur sempre vita. Significa esserci. Ed è meglio rimanere in una qualsiasi forma, anche quella di un vampiro, piuttosto che sparire nel nulla.
Tutti vorremmo vivere in eterno. E ai vampiri è data questa possibilità. Che questi siano poi alleati del male, non sembra rappresentare un problema, visti i consensi che nell’immaginario collettivo riscuotono.
Lei è poliedrico e tentacolare nell’esternazione dei suoi interessi artistici: musica, scrittura, produzioni televisive, radio e tanto altro d’affascinante e sontuosamente leonardesco: quanto crede nel sincretismo culturale, nella contaminazione di mondi apparentemente da intendersi come monadi?
Seguo le mie passioni da quando ho memoria. Non posso vivere senza. Fortunatamente l’arte travalica ogni confine e non la si può circoscrivere in nessuno stereotipo. Ecco perché miscelarla in ogni sua forma è quanto di più avvincente mi sia mai capitato. Il progetto “HotPlay” con Les Flaneurs Edizioni è sotto questo punto di vista un progetto a 360 gradi. A settembre infatti uscirà un brano musicale ispirato al fumetto intorno al quale creeremo un video musicale che sarà poi a tutti gli effetti il suo book trailer!
Giuseppina Capone