Lavoro agile: non è tutto oro quel che luccica

Il Lavoro Agile sembra destinato a diventare, anche a pandemia terminata, non più un’eccezione ma una modalità ordinaria e sempre più estesa di attività lavorativa. Sicuramente, però, andrà intrapreso un opportuno aggiornamento della sua normazione.

È indubbio che con il Lavoro Agile si possano impiegare nuovi modi di organizzazione, così da concretizzare un equilibrio tra le esigenze aziendali di efficienza e produttività e quelle personali e familiari delle lavoratrici e dei lavoratori.

Una particolare attenzione andrà posta, innanzi tutto, riguardo alle postazioni di lavoro utilizzate da casa: quasi sempre si usa quello che si ha a disposizione, cosicché le sedie, i tavoli, l’illuminazione spesso rischiano di non essere conformi ai previsti standard di sicurezza ed ergonometria che devono essere adottati sui luoghi di lavoro. Sarebbe utile prevedere agevolazioni che permettessero ai lavoratori l’acquisto di adeguate attrezzature per lo svolgimento del lavoro da casa.

Vi è, poi, il Diritto alla Disconnessione che deve essere reso sempre più applicabile, impedendo in ogni maniera che i lavoratori ricevano comunicazione di carattere aziendale al di fuori dell’orario di lavoro. Tale questione si pone soprattutto in termini di tutela della conciliazione vita-lavoro, della salute, della sicurezza e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori.

A tale proposito va citata la risoluzione 2019/2181(INL), approvata il 21 gennaio 2021 dal Parlamento Europeo, che reca raccomandazioni alla  Commissione Europea sulla proposta di direttiva in materia di diritto alla disconnessione.

Sottolineiamo, infine, anche le implicazioni economiche connesse: diversi, e non sempre preventivabili, sono i costi che il lavoratore in “Agile” si deve sobbarcare; si va dai costi riguardanti il riscaldamento durante il periodo invernale, a quelli energetici legati al condizionamento dell’ambiente di lavoro casalingo durante il periodo estivo. Coprire l’allestimento di una postazione di lavoro a casa, il costo dell’energia elettrica, l’eventuale costo dell’utilizzo di internet, parte dell’abitazione sottratta allo spazio privato sono tutti costi, anche economici, che il lavoratore deve affrontare. Anche in questo caso andrebbero previsti dei vantaggi economici per i lavoratori interessati.

Esiste, infine, il problema dei buoni pasto. È fuor di dubbio che il Lavoro Agile sia a tutti gli effetti una prestazione lavorativa, la cui unica particolarità è che può essere svolta da casa. Il fatto che molte aziende, esclusi pochi lodevoli casi, continuino a non riconoscere il buono pasto ai dipendenti in Agile, comporta una grande disparità tra lavoratori. Andrebbe al più presto uniformato il trattamento per tutte le modalità di attività lavorativa.

Concludendo, il Lavoro Agile può rappresentare una grande opportunità, per le aziende, per i lavoratori, per il Paese. Ma come tutte le novità, passata questa fase di emergenza, esso andrà normato in maniera rigorosa e dettagliata; eliminando tutti quegli elementi che possono rappresentare forme di criticità, di stress e di costi per i lavoratori.

Andrea Brancaleone

 

 

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