La fotografia sociale si impone come obiettivo quello di documentare, di raccontare, di portare alla luce tante verità omesse o dimenticate. Jacob Riis è ritenuto uno dei più grandi creatori della fotografia sociale, famoso soprattutto per aver documentato le condizioni di vita degli immigrati negli USA alla fine dell’ottocento.
Riis Nacque a Ribe, in Danimarca nel 1849. Era il terzo di quindici fratelli, lavorava come falegname e, nel 1870, all’età di ventuno anni, emigrò negli Stati Uniti con la speranza di vivere una vita migliore. Purtroppo, la vita che lo attendeva non era proprio quella che si aspettava: la guerra civile aveva provocato una forte crisi e questo spinse molte persone a partire verso New York. Riis, negli Stati Uniti, lavorava come minatore, venditore ambulante e carpentiere. Diventò giornalista di cronaca nera per il New York Tribune nel 1877 dimostrando, sin da subito, un particolare coinvolgimento per la situazione di miseria in cui vivevano le persone a Lower East side. Il giornalista si rese conto che scrivere delle vicende non era sufficiente per trasmettere ai lettori la sensazione di sofferenza che quelle persone erano costrette a vivere e decise, quindi, di aggiungere ai suoi racconti le immagini fotografiche. Solo in questo modo avrebbe catturato l’attenzione di chiunque. New York Sun e Scribner’s Magazine erano le due riviste all’interno delle quali riportavano gli articoli e le foto dei bassifondi newyorkesi scattate da Riis. Non solo, gli stessi articoli e fotografie, si trovano nel libro How the other Lives (Come vive l’altra metà, pubblicato nel 1890, dalla casa editrice Charles Scribner’s Sons). In soli 5 anni, vennero pubblicate undici edizioni del libro e la fama del giornalista cresceva ogni giorno di più, anche se, le tecniche di riproduzione tipografica delle fotografie erano ancora di bassissima qualità: solo sedici su trentacinque fotografie furono stampate a mezza tinta e le altre nove fotografie furono illustrate sotto forma di disegno. Da lì a poco, il Commissario della polizia di New York Heodore Roosevelt, chiuse gli ospizi per poveri gestiti dalle forze di polizia.
I racconti di Riis non riguardavano solo gli avvenimenti tragici di coloro che vivevano nella povertà, nella disgrazia, lui eseguiva indagini anche sulla struttura architettonica ed urbana. Grazie ai suoi racconti e alle sue fotografie, Jacob, ottenne ciò che si era prefissato: sottolineare le differenze di stili e condizioni di vita tra le classi più povere e quella borghese, in modo da ricevere assistenza e sostegno per poter finalmente cambiare la qualità di vita degli immigrati. Era, infatti, la prima volta che, grazie alla fotografia, le condizioni di vita degli immigrati avevano l’opportunità di emergere. Children of the Poor è il secondo libro scritto da Riis ed ebbe ugualmente un immenso successo.
Riis è stato anche il primo in America ad utilizzare un flash a polvere di magnesio; per renderla meno pericolosa aveva modificato, assieme al suo amico Henry G. Piffard, la formula inventata in Germania nel 1887. Così, le foto che scattava sia di notte che di giorno, potevano rendere bene l’idea di una situazione alquanto critica dei bisognosi. Le fotografie e gli articoli di Riis hanno aiutato molte persone disagiate; con il suo operato è stato in grado di sensibilizzare il pubblico nei confronti di realtà che spesso non vengono contemplate.
Alessandra Federico