Napoli è di nuovo protagonista di un emozionante evento: “Planta, il giardino e non solo”, si terrà domenica 5 maggio fino a martedì 7 maggio 2023 all’interno dell’Orto Botanico di Napoli.
Per chi ama la natura, passeggiare tra le incantevoli coreografiche piante, i colorati e profumati fiori, non può non approfittare di questo momento per trascorrere una giornata in famiglia in un giorno di primavera. Arrivata oramai alla sua IX edizione, la Mostra Mercato di Planta, è dedicata al florovivaismo di qualità. Diverse saranno le aziende che parteciperanno all’evento e tutte selezionate a seconda del loro impegno sul lavoro di ricerca, autoproduzione e, soprattutto, l’azienda che ha mostrato di avere maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale è stata scelta con maggiore preferenza. Durante la mostra saranno in esposizione prodotti per la realizzazione di orti e giardini, utensileria, collezioni botaniche esclusive, prodotti naturali ed arredo da esterni. Ad impreziosire l’evento, ci saranno kermesse artistiche e musicali per accompagnare gli ospiti con una dolce melodia. Ci sarà anche “Bimbi in Planta” per i più piccoli; intrattenimento tra giochi sempre a tema flower.
Storia Orto botanico Napoli
L’Orto Botanico, situato in via Foria a Napoli, appartiene all’Università Federico II. All’interno dell’Orto vi sono oltre 900 specie vegetali e quasi 25000 esemplari diversi. L’Orto è stato fondato il 28 dicembre del 1807 con decreto di Giuseppe Bonaparte, anche se l’iniziativa fu del re Ferdinando IV ma, a causa della Rivoluzione Napoletana del 1799, la costruzione fu irrealizzabile. Al termine della rivoluzione, furono due architetti a iniziare il progetto: Giuliano de Fazio (autore della facciata monumentale e del viale a essa perpendicolare) e Gaspare Maria Paoletti che terminò, invece, la parte inferiore. Michele Tenore fu il primo direttore dell’Orto nel 1811. Tenore si interessò all’attività scientifica e alle relazioni esterne; fece coltivare sia piante esotiche ma anche molte specie di uso per quanto riguarda il campo della medicina.
Nel 1861 fu nominato direttore Guglielmo Gasparini migliorando ancor di più la qualità delle piante dell’Orto; accolse piante alpine, fece costruire una nuova serra riscaldata, e valorizzò anche il Museo botanico. Nel 1868 la direzione dell’Orto passò a Vincenzo Cesati, ancora, nel 1983 fu Giuseppe Antonio Pasquale ad occupare il posto di direttore. Federico Delpino, direttore dal 1893 al 1905, ebbe diverse difficoltà nella gestione dell’orto. Ma, nel 1906, la gestione passò a Fridiano Cavara che aveva come scopo quello di rinnovare diverse strutture, aumentare le collezioni e istituire la Stazione sperimentale per le piante officinali. Biagio Longo fu il direttore del 1930.
Nel 1940, all’interno della Mostra d’Oltremare si tenne una riunione della Società Botanica italiana. Dopo la guerra, i danni dovuti dai bombardamenti furono notevoli; sottrazione di ferro per uso militare, popolazioni rifugiate all’interno dell’orto e uso dei terreni per coltivazione di cibo per sopravvivenza e tante altre conseguenze distruttive per l’Orto.
Il primo direttore dopo il dopoguerra fu Giuseppe Catalano. Il suo compito fu quello di ristrutturare l’Orto e riguardo l’arricchimento delle piante. Valerio Giacomini lo sostituì nel 1959. Per la storia dell’Orto il momento importante fu nel 1963 quando direttore fu nominato Aldo Merola. Grazie a lui, nel ‘67, l’Orto ottenne autonomia economica e amministrativa e questo diede l’opportunità di ricevere finanziamenti straordinari per migliorare l’architettura dell’Orto. Grazie a questo finanziamento, Merola riuscì a far realizzare diverse serre. Ma, nel 1980 l’Orto fu nuovamente rifugio per molte persone a causa del terremoto che, non solo fu invaso dalla popolazione, ma subì numerosi danni a causa delle forti scosse (periodo di direzione di Giuseppe Caputo). Nel 1981 iniziarono la totale ristrutturazione della struttura seguito dal nuovo direttore Paolo De Luca.
Alessandra Federico