Il mondo della moda sta vivendo un grave lutto: la stilista britannica Mary Quant è morta lo scorso 13 aprile all’età di 93 anni nel suo appartamento nel Surrey (Sud Inghilterra).
Mary Quant nasce a Londra (Blackheath) l’11 febbraio del 1930. Figlia di professori gallesi della London University, Mary, come volere dei genitori, avrebbe dovuto intraprendere lo stesso percorso di studi per diventare insegnante. Ma la giovane Quant aveva ben altri progetti e, infatti, all’età di soli 16 anni decise di andare via di casa per conseguire gli studi al Goldsmiths College ma soprattutto per vivere la sua vita in totale autonomia e indipendenza senza seguire a tutti i costi le regole imposte dalla società.
Alexander Plunket Greene, figlio di una nobile famiglia inglese e nipote di Bertrand Russell, era un giovane ragazzo anch’egli desideroso di vivere una vita fuori dagli schemi e in totale libertà e, avendo la stessa visione della vita che aveva Mary, ne diventò molto amico e insieme intrapresero uno stile di vita che a quei tempi era considerato anomalo; indossavano abiti mai visti prima di quel momento inventando outfit stravaganti, (Mary amava indossare gonne e stivali) viaggiavano anche senza bagagli, non avevano sempre soldi e quindi mangiavano solo quando potevano.
Archie Mc Nair era un fotografo (ex avvocato) con il quale i due giovani libertini instaurarono un forte legame di amicizia, tanto da decidere di diventare soci in affari; quando Alexander compì ventuno anni ereditò una cospicua somma di denaro che scelse di investire in un’attività: acquistò una casa in cui al primo piano realizzarono la boutique Bazaar e nello scantinato aprirono un ristorante.
Le attività, che si trovavano sulla Kings Road a Londra, erano frequentate da sole persone affini a loro, che avevano la loro stessa mentalità, la loro stessa voglia di vivere la vita in modo diverso, personale, una vita felice perché i giovani stavano oramai opponendosi alle imposizioni della società e, da lì a poco, le prime forme di ribellione furono rappresentate dalle nuove pettinature per i ragazzi (capelli lunghi) dalla gonne corte per le ragazze e dalle canzoni dei Beatles. Intanto, tra un successo e l’altro, stava nascendo l’amore tra Mary e Alexander e, in brevissimo tempo, i due decisero di unirsi in matrimonio. Nello stesso periodo la boutique stava attirando l’attenzione di personaggi del cinema e di teatro e dunque un momento di grande successo per la Quant che, entusiasta della popolarità che stava riscontrando grazie alla sua attività, decise di aprire un altro negozio nella nobile Brompton Road a Knightsbridge.
Mary stava oramai realizzando il suo sogno di diventare stilista ed era, infatti, l’icona della Swinging London ( un nome che indicava le nuove tendenze degli Anni ‘60 in Gran Bretagna. L’obiettivo delle Swinging era quello portare cambiamenti che fossero all’insegna della positività e ottimismo, questo portò mutazioni nel campo della moda, della musica e dell’arte). Mary Quant era diventata un’importante imprenditrice e, nel 1963, fondò il Ginger Group per diffondere i suoi capi all’estero. Ancora, nel 1966 inventò una linea di cosmetici, e nel 67 lanciò una nuova collezione di calzature. Era un momento di grande successo per la giovane stilista di moda; “High Priestess of Sixties fashion” (l’alta sacerdotessa della moda degli Anni ‘60) venne soprannominata dallo scrittore Bernard Levin. Il picco dell’emozione per Mary arrivò quando, la regina Elisabetta, le donò l’onorificenza di Cavaliere della Corona Britannica. Ma ciò che ha reso celebre la Quant è stata la sua invenzione della minigonna. Indossata dalla modella Twiggy, la minigonna di Mary, divenne immediatamente popolare e amata da tutte le giovani donne.
Alessandra Federico