Lo studio dello sviluppo del bambino ha come obiettivo scoprire i processi della sua crescita e le loro ragioni. Secondo la studentessa di dottorato (psicologia) Kathleen Stassen Berger questo tipo di studio si basa su tre concetti: il primo, si edifica sullo studio dello sviluppo secondo la scienza e quindi su teorie, dati, analisi, pensiero critico e metodi per cercare risposte precise. Anche se la scienza non ha mai dato risposta su quale sia lo scopo della vita, è fondamentale conoscere la sua spiegazione riguardo il percorso di vita, i metodi da seguire e gli ostacoli che devono essere affrontati per vivere. Mentre il secondo concetto riguarda la scienza dello sviluppo che studia tutti i tipi di persone; cerca di identificare generalità e differenze per descriverle simultaneamente. Il terzo ed ultimo si focalizza sulla definizione di cambiamento nel tempo; lo sviluppo obbliga crescita e cambiamento durante la vita. La continuità e la discontinuità sono le chiavi che descrivono i processi di sviluppo manifestati lungo la vita di ogni persona, poiché la Continuità definisce le caratteristiche stabili nel tempo e la Discontinuità indica le diverse particolarità acquisite da quelle precedentemente possedute. Esiste una connessione reciproca tra un momento dell’esistenza e l’altro e alcuni psicologi dello sviluppo sono riusciti ad osservarlo e a comprenderne le ragioni. Difatti, questo legame, ha aiutato questi ultimi a stabilire cinque principi che inquadrano lo studio dello sviluppo. Multidirezionalità: lo sviluppo avviene per tutti gli aspetti della vita: per quello fisico, mentale, emozionale, relazionale, psicologico. Multi-contestualità: lo sviluppo infantile è il primo passo della vita umana. Per questo motivo è caratterizzato dai contesti storici, dai vincoli economici e dalle tradizioni culturali in cui si colloca. Multiculturalità: la scienza dello sviluppo è sommersa in culture diverse, sia a livello internazionale che all’interno di ogni nazione. Ognuno di questi sistemi pervasivi possiede un insieme di valori, tradizioni e strumenti con cui gli esseri umani imparano a convivere. Multidisciplinarietà: la cultura dello sviluppo richiede comprensione e informazione, poiché ogni persona evolve simultaneamente nel corpo, nella mente e nello spirito. Infatti, il suo risultato è raggiunto attraverso i contributi di psicologia, biologia, educazione e sociologia, oltre a neuroscienze, economia, religione, antropologia, storia, medicina e genetica, tra gli altri. Plasticità: lo sviluppo umano prevede il cambiamento continuo. Cioè, ogni individuo e i suoi tratti personali possono essere modellati durante la vita, sebbene ogni persona mantenga una certa durabilità nella propria identità. Lo studio poliedrico del primo stadio dello sviluppo umano si suddivide in tre step fondamentali del cambiamento del neonato: Campo biofisico: si dedica allo studio dello sviluppo fisico, dunque racchiude l’evoluzione motoria, sensoriale e contestuale che influisce sulla crescita e la maturazione del bambino. Campo cognitivo: si focalizza sull’analisi dello sviluppo del pensiero e delle capacità intellettuali del bambino, non solo, soprattutto nelle circostanze in cui il bambino si trova in compagnia di coetanei (come a scuola) influenza l’apprendimento della parola, della scrittura o della memoria. Campo socio-affettivo: questo campo evidenzia particolarmente la capacità del bambino di esprimere le emozioni che prova, e le relazioni che stabilisce con gli altri. Inoltre, da estremamente valore a tutti gli aspetti dell’ambiente che stimolano lo sviluppo socio-emotivo del bambino.
Alessandra Federico