La Reggia sul mare. Così rinasce il Palazzo Reale di Napoli

La collana Novanta/Venti della redazione napoletana di La Repubblica, il quotidiano diretto da Maurizio Molinari, ha dedicato un ricco e articolato volume, realizzato con la collaborazione di Guida Editori, ad uno dei palazzi più noti di Napoli conosciuto in tutto il mondo.  “La Reggia sul mare. Così rinasce il Palazzo Reale di Napoli” è il titolo di un appassionante viaggio alla riscoperta del palazzo.

Molti i contributi che fanno scoprire al lettore la splendida reggia che si affaccia su Piazza del Plebiscito con l’intento anche di mettere in evidenza il rilancio che la città sta avendo nel corso di questi ultimi anni.  Il libro ha anche come finalità, come sottolinea, il direttore di La Repubblica Molinari nella sua introduzione, quella di mettere “al centro una questione urbanistica vitale per Napoli: il recupero dello storico rapporto tra il Palazzo Reale con piazza del Plebiscito e con il mare. Nel corso dei secoli è andato smarrito. Ora comincia una fase nuova”.

La pubblicazione è stata realizzata in collaborazione con il direttore di Palazzo Reale, Mario Epifani, ”al quale va il merito di un progetto affascinante e impegnativo, che può cambiare l’immagine della città e intensificare il rapporto con gli altri luoghi d’arte della Campania”. Un’interazione fra le ex residenze borboniche (Caserta, Palazzo Reale, Capodimonte, Reggia di Portici, Quisisana a Castellammare di Stabia), un percorso, anzi come proposto dal quotidiano La Repubblica, un “circuito delle regge borboniche” che prevede il rilancio turistico unitamente a quello ferroviario con la riscoperta della linea Napoli-Portici-Castellammare, che fu realizzata a metà dell’Ottocento e che successivamente arrivava anche a Caserta.

Antonio Desideri

Al Trianon Viviani: Lido per mari unici

Prima rappresentazione assoluta a Napoli, lunedì prossimo, alle 20, tra le pareti del Teatro Trianon Viviani, per “Lido per mari unici”, spettacolo che vede Francesca Morgante in qualità di autrice, regista ed interprete.
Di ispirazione onirica, il lavoro trova anche atmosfera congrua in questi nostri giorni, ambientato come è su una spiaggia, in pieno periodo estivo.
 Così la protagonista, addormentatasi, sogna, ed in sogno incontra svariati personaggi compiendo un percorso, allegoria di tutta l’arte drammaturgica, che sortirà catarsi.

Napoli: Il nuovo immaginario.1960 – 1990, la mostra di Mario Schifano

“Il nuovo immaginario.1960 – 1990 è la mostra di Mario Schifano allestita a Napoli all’interno delle Gallerie d’Italia (Museo di Intesa Sanpaolo)  fino al 29 ottobre 2023.

Le meravigliose opere di Schifano (oltre 50) sono le sue creazioni dagli Anni Sessanta fino agli Anni Novanta e sono provenienti dalla Collezione di Intesa Sanpaolo, dal Museo del Novecento di Milano, dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro di Venezia. “Ultimo autunno” è una delle sue straordinarie opere ispirate ai paesaggi italiani. Ancora, un altro dipinto che l’artista ha voluto dedicare a Gino Severini, Carlo Carrà e Giacomo Balla, grandi Maestri di quel movimento che è il Futurismo rivisitato.

L’artista, che amava studiare nuove tecniche pittoriche, alla fine degli Anni ‘70 decise di sperimentare una pratica nuova. Questo metodo si basava sulla fotografia dei programmi  televisivi, ovvero, ogni scatto che faceva alle immagini dei programmi trasmessi dalla televisione, li  trasformava in un perfetto connubio tra fotografia e pittura: la foto veniva completamente rinnovata dalla sua eccellente tecnica di colorazione; dipinta a mano o ritoccata con penne, pennarelli, e matite. Dunque, lo spettatore sarà ancora e piacevolmente sorpreso dalla prima esposizione in assoluto di una serie di opere degli Anni Sessanta: “Paesaggi TV”. Si tratta, appunto, di diversi capolavori di Schifano della pittura-fotografia.

La carriera d’artista, per Mario, inizia durante la fine degli Anni ‘50. Fino ad allora aveva lavorato come restauratore di opere antiche nel museo d’arte etrusca e archeologica di Villa Giulia, a Roma. In principio, il suo stile era proiettato verso una pittura monocroma, dettata dall’influenza del lavoro di restauratore che aveva da sempre svolto. Difatti, le prime opere esposte durante la mostra, sono pertinenti alla sua prima espressione artistica; opere monocrome esclusive, provenienti dalla Collezione Luigi e Peppino Agrati. (Ad oggi parte del patrimonio artistico del Gruppo Intesa Sanpaolo).

Mario Schifano nasce a Homs, nella Libia Italiana, il 20 settembre del 1934. Da molte persone era ritenuto il fenomeno della pop art italiana. Poco tempo dopo la guerra, l’artista tornò a vivere a Roma e, nello stesso periodo, insieme a Franco Angeli e Tano Festa (artisti di quell’epoca) diventò il simbolo dell’arte contemporanea italiana ed europea. Le opere di Schifano erano sempre più amate e stimate da tutti; giganteschi dipinti realizzati con smalti e acrilici. Opere che tutt’oggi risultano di valore inestimabile sono i suoi Monocromi, la cui  tecnica prevede uno o due colori dipinti su carta da imballaggio incollata su tela. Altri celebri lavori di Schifano sono quelli dedicati ai marchi pubblicitari e, ancor di più, le sue sbalorditive opere paesaggi tv.

Meravigliose creazioni che si possono ammirare durante l’esposizione a Napoli all’interno delle Gallerie d’Italia in via Toledo.

Alessandra Federico

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