La collina di Posillipo ed il Parco Virgiliano, necessario riqualificarli

 L’ingresso del Parco Virgiliano, situato alla fine del viale Virgilio, presenta un’entrata monumentale,  composta da quattro  pilastri, attraverso  la quale si accede ai viali  che conducono alle  numerose terrazze  dalle quali si  gode la visione del  golfo e  delle sue isole e si accede  all’impianto sportivo realizzato negli anni settanta dello sorso secolo.

L’impianto comprende un campo di calcio, una pista e varie  strutture  per l’Atletica leggera.

Nel 1975 venne realizzato un anfiteatro che si affaccia sul golfo dove furono organizzati concerti e spettacoli estivi.

Per un lungo  periodo il Parco fu abbandonato a se stesso, lasciando che precipitasse in uno stato di estremo degrado.

Nel 1997  l’Amministrazione comunale  decise di riqualificarlo  riaprendolo al pubblico nel luglio del 2002 consentendo esclusivamente l’accesso  pedonale.

La vegetazione, ispirata a quella in uso nelle antiche strade romane, schiera ai lati dei viali dei pini  marini ed altre specie di arbusti quali lecci, olivi, roveri, oltre al denso sottobosco di piante di rosmarino, fillirea e mirto, da  diversi anni soffre della mancanza di una corretta e costante cura e manutenzione.

Nel 2018, dopo una tragedia sfiorata in via Tito Lucrezio Caro, ed anche a  causa della fuoriuscita di radici che danneggiavano il manto stradale, il Comune di Napoli ordinò  il taglio di  numerosi  fusti di pino marino.

Attualmente, dopo la caduta di un pino su un furgone, l’amministrazione comunale  ha  fatto  sapere che non ci sarà, per il  momento, una nuova  piantumazione  di pini, decretando  così la  scomparsa dal panorama di Napoli del simbolo che la rappresentava in tutte le cartoline in giro per il mondo.  Se a tutto questo si aggiunge il crollo di una struttura di legno  realizzata  nei pressi  di un chioschetto, la chiusura  dei servizi igienici, l’interruzione   della  fornitura idrica e la mancanza di attenzione al parco  sottomarino  della Gaiola, non si può che essere rammaricati nel vedere il nostro patrimonio naturale ed archeologico unico  al mondo in uno stato di  tale abbandono.

Alessandra Federico

La collina di Posillipo ed il  Parco  virgiliano

Etimologicamente il nome Posillipo deriva dal greco Pausilypon che significa “tregua dal pericolo”  o “che fa cessare il dolore”, ovvero la bellezza quale antidoto  al dolore.

I primi ad abitare questa collina furono i greci, rapiti dalla sua incantevole bellezza.

Dopo i greci anche i romani furono conquistati dalla sua bellezza e vi costruirono le loro ville dove trascorrevano  le loro vacanze.

La spiaggia è disseminata  di rovine di antiche costruzioni ed in tutta l’area si possono notare tutt’oggi le tracce dei templi della Dea Fortuna, di Mercurio, Venere Leucothea e Mitra, segni  della prosperità degli abitanti del luogo.

Il parco Virgiliano fu realizzato su disposizione dell’alto commissario per la Provincia di  Napoli, durante gli anni  20 ed aperto al  pubblico nel 1931 come parco  Vittoria o della Bellezza.

Il parco è costituito da una serie di terrazze prospicienti il Golfo di Napoli da ove si possono  scorgere le isole di Capri, Procida ed Ischia  e l’isolotto di Nisida.

Si possono scorgere ancora le antiche aperture che ventilavano il tunnel che conduceva alla  residenza di Pubblio Vedio Pollione, a poca distanza dalla Villa Imperiale di Pausilypon  e  ai resti     del teatro del I secolo a. c.

Il parco archeologico scende dalla collina fino a raggiungere il vallone della Gaiola, a cui si accede attraverso la Grotta di Seiano, fatta costruire da Augusto e che mette in comunicazione Coroglio  con la Gaiola.

La cosa più strabiliante è il parco  sommerso, istituito nel 2022 dai Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali.

Nelle acque che circondano l’isolotto della Gaiola si estende fino alla baia di Trentaremi, il Parco sommerso che tra l’altro ha una  enorme importanza biologica, poiché, per la complessità dei  fondali e il continuo ricambio di acqua determinato dalle correnti marine, si è permesso l’insediamento  e lo sviluppo di una enorme e variegata  quantità di specie  marine.

Purtroppo  negli ultimi anni   questo prezioso  gioiello non è stato rispettato ed è stato  oggetto di speculazione edilizia e di abbandono da parte delle istituzioni.

Alessandra  Federico

 

 

 

 

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