La presenza di alberi e di aree verdi è l’aspetto essenziale per garantire la qualità della vita per tutti, ma in particolare per i bambini.
Gli alberi, al di là dell’aspetto paesaggistico ed estetico, in particolare negli agglomerati urbani con elevato traffico veicolare, contribuiscono a contenere i danni dovuti all’impermeabilizzazione del suolo e al suo consumo consentendo condizioni sostenibili di vivibilità ambientale.
Un patrimonio arboreo diffuso e ben curato determina effetti positivi non solo sulla salute fisica ma anche sulla capacità di apprendimento e sulla crescita della coscienza sociale, pertanto se mancano i parchi verdi nei quartieri, tutti gli undici articoli che garantiscono la diffusione di spazi verdi previsti dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia dell’ONU risultano annullati.
A nessun bambino deve essere precluso l’accesso alle aree verdi, ma questo diritto è minato alla radice dalla carenza di spazi verdi e dall’indifferenza che molte amministrazione mostrano verso la loro cura e sviluppo territoriale.
Attraverso lo studio dei dati rilasciati dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ci viene data un’immagine della nostra nazione fortemente variabile tra le varie aree con una minore dotazione di verde urbano per minore nei capoluoghi del sud e delle isole. Escludendo Oristano, Matera e l’Aquila, i primi 20 capoluoghi italiani che offrono ai bambini un verde curato ed attrezzato sono del centro nord; mentre su 105 capoluoghi la media è di appena 24 alberi ogni 100 abitanti.
La legge n. 113 del 1992 è stata istituita con lo scopo di incrementare le aree verdi cittadine contrastando il disboscamento, obbligando inoltre i comuni a porre a dimora entro il territorio cittadino un albero per ogni nuovo nato entro 12 mesi dalla sua registrazione anagrafica, inoltre nel 2005 fu aggiunta una nuova norma che prevede la piantumazione anche per ogni minore adottato.
I comuni sono obbligati a censire ogni anno le nuove piantumazioni e giustificare gli abbattimenti degli alberi avvenuti nel proprio territorio fornendo tutte le informazioni. I cittadini devono controllare se il proprio Comune rispetta le normative e tiene aggiornato il censimento semplicemente avanzando una richiesta di accesso agli atti.
Proprio in questi giorni a Napoli sono state programmate due manifestazioni spontanee di cittadini in difesa del verde, distanti da qualsiasi manipolazione politica.
Ieri 24 maggio 2024 alle ore 17.30 in via Bosco di Capodimonte cittadini ed associazioni hanno protestato in maniera civile ma decisa contro lo scempio perpetrato nei giorni scorsi ai danni di numerosi alberi di agrumi e di frutta all’interno di uno storico giardino dato in affido dal Comune ad una associazione.
Presente alla protesta dei cittadini il presidente della terza Municipalità intervenuto ad ascoltare le ragioni della protesta dei cittadini che hanno chiesto la revoca della concessione e l’avvio degli accertamenti necessari e infine la piantumazione di nuovi alberi da frutta.
Questa volta i cittadini sono determinati e affermano che lo protesta non si fermerà fino a quando non riceveranno riscontro alle loro richieste.
Domenica 26 maggio 2024 alla ore 10.00 si terrà un’altra manifestazione spontanea di cittadini ed associazioni per chiede la riapertura del parco Mascagna, uno dei pochi polmoni verdi cittadini chiuso ormai da più di sei mesi e di cui, l’amministrazione comunale non dà e non vuole dare nessuna risposta alla città.
Un parco che per lunghi decenni è stato luogo di gioco e salute per i bambini, di sport per giovani ed adulti, di riposo per gli anziani e di tranquillità per gli innamorati, oggi è divenuto un luogo triste dove si avverte la sofferenza della natura ed il disagio dei cittadini ai quali è negato l’accesso a questo spazio verde, a causa della estrema lentezza dei lavori, del costo di 238mila euro che si sarebbero dovuti concludere il 20 marzo scorso consegnando il parco alla città, mentre hanno prodotto solo l’abbattimento di 23 alberi e la piantumazione di alcuni alberi che appaiono già seccati forse per la mancanza d’acqua.
Il nuovo parco quindi non vede la luce mentre il degrado di tutta l’area sta repentinamente progredendo.
Alessandra Federico