Il patrimonio verde di Napoli e della Campania: il Parco Mascagna

Il Parco Mascagna, fu realizzato nella prima metà del secolo scorso nella zona collinare del capoluogo partenopeo tra i quartieri Vomero e Arenella rappresentando  per molte generazioni l’unico spazio verde dove poter trascorrere  ore   giocando in un ambiente salubre e decoroso.

Una volta conosciuto come  i giardinetti di via Ruoppolo in seguito gli fu dato il  nome di un giovane pediatra ed ambientalista Marco Mascagna, deceduto prematuramente che negli anni novanta si era reso protagonista di una lotta popolare non violenta che coinvolse l’intero quartiere e riuscì a sconfiggere il piano  di cementificazione che prevedeva la realizzazione di un parcheggio interrato di ben 10 piani.

Anche se piuttosto limitato nella sua estensione, circa 12.000 mq, il parco  Mascagna è un polmone verde considerato indispensabile dalla comunità del quartiere che lo frequenta assiduamente. Nel Parco vi sono molte specie  di arbusti  ed alberi d’alto fusto, percorsi ben articolati tra le aiuole ed una  fontana, campi giochi per bambini, due campi di basket e uno di bocce, panchine e bagni per i visitatori.

Dal momento della sua creazione sono state apportate notevoli modifiche e deterioramenti depauperando il prezioso patrimonio arborio e sottraendo spazi   alle strutture  dei giochi dei bambini anche a causa della mancanza di una costante  e adeguata manutenzione.

L’ultima modifica, avvenuta nel 2005 a cura del servizio ambiente del Comune di Napoli, pur mantenendo il patrimonio arborio ha ridefinito l’aspetto dividendo il Parco in due aree distinte:  un’area esterna sempre praticabile ed un’area interna recitata e suscettibile di chiusure orarie.

Nel 2019, il Consiglio Comunale di Napoli approvò una delibera  con la quale  si decideva finalmente di riqualificare il Parco Mascagna restituendolo al suo  splendore, ma  dopo sei anni il progetto di riqualificazione non  vede ancora la luce.

Il 20 novembre del 2023 erano partiti i lavori di riqualificazione che dovevano durare 120 giorni e pertanto il Parco doveva essere riconsegnato ai cittadini  entro il mese di marzo 2024.

Siamo a giugno 2024 ed i lavori non  si sono conclusi nei termini previsti,  mentre si  è assistito all’abbattimento di numerosi lecci e al rinsecchire dei nuovi alberi  piantumati presumibilmente per mancanza di  adeguata innaffiatura.

La popolazione del Vomero attende la fruibilità del Parco.

Alessandra Federico

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