Confindustria Abruzzo lancia il contest “Campioni di InnovAzioni”

Confindustria Abruzzo Medio Adriatico lancia la undicesima edizione del contest nazionale “Campioni di InnovAzioni”, dedicato alla valorizzazione dei progetti innovativi realizzati da PMI, startup e spin-off universitari. Il concorso, patrocinato dal Comune di Pescara, mira a premiare le aziende che hanno adottato soluzioni innovative in termini di prodotto, processo o organizzazione negli ultimi due anni. Le candidature sono aperte fino all’11 ottobre 2024. Possono partecipare al contest tutte le PMI, startup e spin-off universitari con sede legale e operativa in Italia, che abbiano ideato o realizzato progetti innovativi negli ultimi 24 mesi. La partecipazione è gratuita e il regolamento è disponibile sul sito dedicato. Un Comitato di Valutazione selezionerà un massimo di 32 progetti, che saranno presentati all’evento finale in programma il 15 e 16 novembre all’Aurum di Pescara. Ciascun partecipante avrà a disposizione cinque minuti per illustrare il proprio progetto davanti a una platea di imprenditori, manager, rappresentanti delle istituzioni e investitori. Novità di quest’anno, il premio speciale “Campione di InnovAzioni 2024 WEB”, assegnato alla PMI, startup o spin-off universitario che raccoglierà il maggior numero di consensi mediante votazione online. La giuria sarà composta da esperti in ambito economico, giuridico, ICT, media, cultura e comunicazione. Nella valutazione dei progetti, terrà conto dei risultati conseguiti grazie all’innovazione, come l’incremento di fatturato, la diminuzione dei costi di produzione, la generazione di occupazione e la presenza di marchi, brevetti e modelli registrati. Il tema portante dell’evento sarà “Industria 5.0”. InnovAzioni gode del patrocinio di numerose istituzioni e associazioni, tra cui il Comune di Pescara, la CCIAA Chieti Pescara e le università di Chieti-Pescara, Teramo e L’Aquila.

Ivan Matteo Criscuolo

Il patrimonio di Napoli e della Campania: Il Bosco dei Camaldoli

In un precedente articolo abbiamo parlato del Real Bosco di Capodimonte definendolo  il parco del Re, in quanto voluto dal re Borbone  quale  luogo di svago e di caccia, il Parco urbano dei Camaldoli è, invece, il bosco repubblicano, realizzato in seguito alle lotte condotte dalla metà degli Anni ‘70 da cittadini ed associazioni ambientaliste che sono riusciti a strapparlo dal degrado e dalla erosione della lottizzazione  abusiva, dalle frane  e dalle antenne per restituirlo alla collettività.

Il Parco fu istituito nel 1981 ed il Comune, utilizzando fondi della Cassa del Mezzogiorno,  riuscì ad espropriare alcuni appezzamenti di terreno e a realizzare in quasi quindici anni recinzioni, ad installare attrezzature e ultimare i lavori di sentieristica principale.

L’anfiteatro che si affaccia sul golfo fu inaugurato nel 2007 con due ingressi per il pubblico (via dell’Eremo e viale Rai). Nel 2010 fu infine aperto al pubblico un terzo ingresso   su via Camaldolilli.

Il Bosco dei Camaldoli si trova a 400 metri sul livello del mare, sul punto più alto della città di Napoli e si estende per circa 135 ettari e rappresenta una continua scoperta di biodiversità, un luogo dove si intrecciano combinazioni perfette di specie arboree impiantate con specie spontanee.

Il Parco esiste, ma negli anni la difficoltà della sua gestione ne ha messo a rischio  continuamente la sopravvivenza. Nel 2016 è stato chiuso al pubblico a causa della mancanza di fondi per la riqualificazione e la necessaria manutenzione ed ora è abbandonato e chiuso e con il pericolo di vandalizzazioni, d’incendi e di frane potrebbe mettere anche a rischio la sicurezza dei territori circostanti.

Solo alcune associazioni ambientaliste se ne stanno prendendo cura, ma non è sufficiente per coprire un’area così vasta che risulta essere di competenza  tecnica del Comune di Napoli  e amministrativamente della Regione Campania.

Nel 2020 è stato pubblicato il bando per la sua riqualificazione, ma ancora oggi i cittadini restano in attesa di vedere quei lavori necessari che restituiscano alla città uno dei suoi importanti  polmoni verdi indispensabile per la vita  e confidano che si possa finalmente chiudere  una pagina non certo felice del destino del verde della città.

Alessandra Federico

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