Si è tenuta martedì 14 gennaio presso la Sala “Mario Borrelli” della Fondazione Casa dello Scugnizzo a Napoli la presentazione del libro del giornalista e scrittore Nico Pirozzi “Italiani imperfetti. Storie ritrovate di una famiglia di Ebrei napoletani”, organizzata dalla Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus, dall’Associazione Culturale Napoli è, dall’Associazione Memoriæ – Museo della Shoah, dalla Zona 1 dei Leo, Distretto 108 Ya Lions International.
Sono intervenuti all’iniziativa: Avv. Roberto Marino, Presidente Municipalità 2 Comune di Napoli; Prof. Concetta De Iuliis, Assessore all’Istruzione Municipalità 2 Comune di Napoli; Dott.ssa Valeria Vitale, Presidente Commissione Scuola Municipalità 2 Comune di Napoli; Immacolata Raiano, Presidente Commissione Politiche Sociali Municipalità 2 Comune di Napoli; Dott. Francesco Polio, Presidente Leo Zona 1 – Presidente Leo Club Napoli Svevo Distretto 108 Ya Lions International e Consigliere della Municipalità 2; Dott.ssa Assunta Landri, Psicologa-Psicoterapeuta.
Ha inviato i suoi saluti il Dott. Enrico Platone, Consigliere delegato Consulta Associazioni, Organizzazioni di volontariato e ETS Municipalità 2 Comune di Napoli.
Ha condotto l’incontro la Dott.ssa Bianca Desideri, giornalista e giurista – Direttore Centro Studi e Ricerche “Mario Borrelli” Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus e Vice Presidente dell’Associazione Culturale “Napoli è”.
Grande è stata l’interazione e la partecipazione dei presenti in sala.
“Luciana Pacifici aveva appena otto mesi quando, il 30 gennaio 1944, assieme ad altre 604 persone, fu inghiottita da un convoglio composto da dieci carri bestiame, da Milano diretto al mattatoio di Auschwitz. Assieme a lei c’erano anche il cuginetto Paolo Procaccia di quattro mesi più grande, i genitori (Loris ed Elda, di 33 e 24 anni), gli zii (Aldo, Milena e Sergio, di 39, 28 e 33 anni) e i nonni (Amedeo e Jole, di 62 e 59 anni). In tutto nove persone. Nove ebrei provenienti da Napoli, la città dove tre di loro (Luciana, Paolo ed Elda) erano anche nati e dalla quale erano fuggiti a causa dei devastanti bombardamenti poche settimane prima dell’arrivo degli Alleati. La loro tragica e beffarda storia non è solo quella di tre generazioni spezzate dalle politiche di sterminio del popolo ebraico, di cui la Repubblica Sociale fondata da Mussolini sulla riva del lago di Garda fu attiva protagonista, ma anche quella della piccola Comunità partenopea che solo per una fortuita serie di coincidenze non ebbe a conoscere il lugubre significato della locuzione tedesca Endlösungder Judenfrage (soluzione finale della questione ebraica). Da sfondo ad una storia di ordinaria quotidianità, che nel giro di appena cinque anni si trasformerà in tragedia per tre famiglie (Procaccia, Pacifici e Molco), c’è la Napoli del ventennio nero, della guerra e dei bombardamenti a tappeto. Ma anche quell’Italia che si è sempre rifiutata di fare i conti con il proprio passato, lasciandoci in eredità una narrazione falsa e fuorviante, che – salvo rare eccezioni – ha ben poco in comune con la realtà dei fatti”. È questo il filo conduttore del libro scritto dal giornalista Nico Pirozzi.