Salvatore Ferragamo nacque a Bonito (provincia di Avellino vicino la città di Napoli) nel giugno 1898. Undicesimo di ben quattordici figli, conduceva una modesta quanto serena vita assieme ai suoi fratelli e i suoi genitori ma nonostante ciò, purtroppo, le loro condizioni economiche non diedero l’opportunità di far studiare lui e i suoi fratelli tranne che per il primogenito e, in ogni modo, in seguito a grandi sacrifici da parte dei genitori.
Salvatore non si allontanò dal suo paese a differenza di altri emigranti di quel periodo e all’età di undici anni aveva lavorato per un anno a Torre del Greco presso un calzolaio e una volta compiuti dodici anni possedeva già una bottega di calzolaio tutta sua (acquistata grazie all’aiuto economico dei suoi fratelli maggiori), dove produceva scarpe su misura per le persone del posto. Nel 1912 all’età di quattordici anni decise di partire per gli Stati Uniti per raggiungere uno dei suoi fratelli a Boston e per perfezionare le sue capacità di designer e per trovare fortuna.
Una volta che si fu ambientato in America trovò lavoro in un negozio di scarpe a Los Angeles che forniva calzature per attori e cast dei film che si giravano ad Hollywood. Un giorno il regista protestò per la qualità di alcuni stivali e Salvatore si offrì di confezionarli da solo. Il regista accettò e ne rimase soddisfatto ed entusiasta del risultato. Da lì a poco il numero di clienti fedeli a Ferragamo crebbe velocemente: stelle del cinema da Anna Magnani, Sofia Loren a Marylin Monroe si rivolgevano a lui per i modelli unici e innovativi che Salvatore riusciva a realizzare. Il genio della calzatura italiana si affidava alla modernità della scarpa di quel momento e allo stesso tempo voleva unirla al concetto di qualità, ed è per questo motivo che successivamente si trasferì proprio ad Hollywood dove aprì l’Hollywood Boot Shop guadagnandosi il nome di “Calzolaio delle stelle”.
“Ricordo di non essermi sentito ne triste ne pieno di nostalgia, un giorno sarei tornato ricco e famoso e avrei mostrato all’Italia come si dovevano fare le scarpe.”
Nel 1927 tornò in Italia dove aprì a Firenze il suo primo laboratorio dove realizzava scarpe da donna destinate, per i primi tempi, solo al mercato americano. In breve tempo diede vita alla sua prima azienda “Salvatore Ferragamo” e nel 1930 il pittore futurista Lucio Venna creò la prima etichetta e il primo manifesto pubblicitario Ferragamo. Ma la ditta dichiarò bancarotta nel 1933 a causa della inadeguata gestione amministrativa e della crisi mondiale. Ma, grazie alla sua geniale inventiva e creatività, per Salvatore ci fu ugualmente una rinascita: Palazzo Spini Feroni, negli Anni ‘50 (dove dal 1938 aveva creato la sua sede) era ormai meta di dive del cinema, delle famiglie reali e del jetset internazionale. Le giovani dive si recavano da Ferragamo per ordinare calzature che consideravano impeccabili per il designer, per la qualità e per l’inventiva.
Le calzature di Ferragamo sono state considerate vere e proprie opere d’arte: i suoi disegni spaziano da creazioni più bizzarre a linee di eleganza più tradizionale tanto da essere fonte di ispirazione anche per altri designer di calzatura del suo tempo. Una delle sue creazioni più famose fu negli Anni ‘30: la zeppa in sughero. Una vera e propria innovazione. Ferragamo realizzò la sua idea della zeppa in sughero durante il periodo del Fascismo quando la politica autarchica del regime era mirata sulla produzione interna consolidando in questo modo la moda italiana del tempo.
Salvatore Ferragamo muore nel 1960, ma la fama del suo marchio non è mai passata di moda grazie alla guida di sua moglie Wanda e dei loro sei figli Leonardo, Massimo, Giovanna, Fiamma, Ferruccio e Fulvia, che hanno portato avanti, sino ad oggi, il marchio Ferragamo.
Alessandra Federico