Protagonisti storici della lotta per Napoli capitale della cultura: Antonio Vitale

Il dibattito sulla questione della qualità della vita nella nostra città ha assunto in questi ultimi tempi i toni di una lotta senza quartiere, impegnando cittadini associazioni e comitati in un susseguirsi di attività  ed iniziative sociali culturali ed ambientali che sembrano essere nate improvvisamente dopo  un lungo tempo di silenzio e di disinteresse.

Andando studiare la  cronaca degli ultimi decenni, abbiamo “scoperto” che  da oltre trent’anni  la città  è percorsa da un  forte  impulso al rinnovamento  promosso da  alcune associazioni  che partire dagli anni  Ottanta/Novanta hanno stabilito la loro sede nel Centro Antico.

Da queste associazioni sono nate  molteplici e per quel  tempo originali iniziative  i cui effetti si possono rilevare oggi.

Il nostro viaggio l’iniziamo intervistando uno tra i molti protagonisti della lotta per il riscatto sociale e culturale della città: il dott. Antonio Vitale, presidente  dell’Associazione Culturale Napoli Centro Storico.

Quale è stato il principale argomento con il quale l’Associazione ha  dato vita al suo intenso programma di attività?

L’Associazione ha svolto sin dall’inizio della sua costituzione un programma di attività sulle problematiche  di salute ed ambiente.

L’Associazione ha realizzato conferenze e convegni su questi temi…

Già nel 2001, in un convegno organizzato con il patrocinio del Comune di Napoli,  abbiamo affermato la necessità  di organizzare una  efficiente  raccolta differenziata e l’istituzione di uno sportello verde al quale i cittadini potevano segnalare casi di inquinamento dell’aria causati da emissioni di fumo, smog ed esalazioni tossiche.

Come  avete affrontato, dal punto di vista medico-sanitario, il problema dei rifiuti e delle esalazioni tossiche?

Questi temi sono stati trattati  evidenziando in  maniera scientifica e documentata   le varie patologie oncologiche che stanno sempre più devastando l’umanità, oltre alle patologie  respiratorie, metaboliche, cardiovascolari e neurologiche.

La raccolta differenziata corretta  è  alla base del riciclo dei rifiuti, qual è la vostra posizione  nei riguardi  di questa attività che nonostante siano trascorsi anni dal suo avviamento, non ha raggiunto al momento i risultati  sperati?

Il riciclo dei rifiuti deve partire da una sempre più intensa campagna di informazione e di sensibilizzazione iniziando da quella specie più diffusa, pericolosa e di difficile  decomposizione in natura: la plastica che può essere utilizzata per realizzare  utensili, oggetti come panchine, sedie, tavolini, guaine di copertura stradale e perfino tessuti  per capi  di abbigliamento.

Importante il riciclo della carta per materiale ecologico, carta per la stampa o per imballaggi, contenitori, bicchieri e piatti per alimenti.

Altri materiali riciclabili sono i metalli, il vetro, il cosiddetto RAEE che consiste nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche che contengono anche materiali preziosi e rari.

Quale messaggio  pensa utile inviare ai nostri lettori?

In definitiva il mondo  potrebbe essere più pulito se si mettesse in atto un’attenta ed efficiente raccolta dei rifiuti ed un riciclo dei materiali, riducendo non solo le patologie oncologiche ma anche gli sconvolgimenti climatici che stanno distruggendo i nostri territori  con il cosiddetto effetto serra.

Pur essendo trascorsi oltre venti anni  da quando è stato trattato l’argomento le problematiche in oggetto non sono ancora state risolte, anzi, purtroppo, in alcuni casi sono addirittura peggiorate con un notevole incremento dell’elettrosmog  generato dalle apparecchiature  elettriche  e per la presenza  di numerosi ripetitori sul territorio.

Pertanto  ritengo che  sia indispensabile per gli anni a venire una di ripresa  ancora più intensa, concreta e fattiva  di quanto esposto che coinvolga sempre di più  tutti i cittadini.

Alessandra Federico

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