Un valore importante per una collezione è costituito dal 5 lire del Manzoni. È il pezzo più importante di una serie di sei francobolli (10 – 15 – 30 – 50 centesimi, 1 lira e 5 lire) emessa nel cinquantenario della morte del Letterato – Poeta. È sicuramente tra i più rari francobolli commemorativi di posta ordinaria insieme con la serie del Congresso filatelico di Trieste del 1922 e i due alti valori della serie delle Crociere Italiane del 1924 che ebbero però una tiratura inferiore. Ciò è dovuto alla grande dispersione avvenuta di questo francobollo a causa della gomma di cattiva qualità, appiccicaticcia e tenace, che produceva facilmente macchie gialle e rossastre, degli annullamenti falsi, numerosissimi ed infine del formato, che offriva spesso il fianco a possibili difetti di dentellatura.
Vale la pena precisare che tutti i sei valori furono venduti solo a Milano e a Roma, ovviamente perché la prima era la patria del Poeta e la seconda perché luogo delle celebrazioni dell’evento e capitale d’Italia. In verità alcuni pezzi furono usati in altre città anche durante la validità del francobollo, ma sono così tanti quelli con annullo postumo che non vengono presi neanche in considerazione.
La stampa venne effettuata a Roma dallo stabilimento grafico Petitti. Sembra che comunque da questo stabilimento furono immessi sul mercato clandestinamente scarti di stampa, con o senza gomma ed anche non dentellati. Alcuni di questi francobolli furono anche manipolati alterando la dentellatura, addirittura con una doppia dentellatura. Tutte cose abbastanza visibili ed anche poco apprezzate. Ma inquadriamo per un attimo i “dati anagrafici”.
– Data di emissione: 29 dicembre 1923
– Validità: fino al 28 gennaio 1924
– Stampa: tipografica
– Colore: violetto e nero
– Gomma: bianca o giallognola, lucida
– Carta: tra media e sottile a macchina
– Filigrana corona con due simboli per francobollo
– Dentellature a pettine
– Tiratura 35.000 esemplari
Solo per la cronaca va ricordato che l’incisione del 5 lire fu fatta da Enrico Federici, lavorando l’effigie di Manzoni molto finemente. Dico ciò perché una delle falsificazioni dell’epoca riproduceva l’immagine del Manzoni quasi come una scimmia e quindi facilmente individuabile come falso.
Il 5 lire ebbe anche corso nelle colonie italiane e, sovrastampato in rosso, fu usato in Cirenaica, Eritrea, Somalia e Tripolitania, ne furono stampati all’incirca 3750 esemplari per ogni Colonia.
Le varietà conosciute sono poche e fra queste spicca quella con il centro fortemente spostato dalla corona, spostamento di circa 2 mm; con queste caratteristiche ne sono conosciuti 50 esemplari.
Sempre come varietà ci sono quelle con la filigrana capovolta. Il 14° esemplare di uno dei quattro quarti di foglio presenta un interessante ritocco, un tratto verticale più marcato, che completa la parte destra dell’ornato floreale di sinistra (non è un bisticcio di parole), teoricamente con queste caratteristiche, visto il quantitativo di francobolli emessi (35.000) dovrebbero essere 175, ma, come già detto, le distruzioni e le dispersioni hanno creato dei forti vuoti sul già esiguo numero di francobolli.
In ultimo va ricordato che su lettera forse non esistono, ma se c’è qualcuno che lo possiede potrebbe valere anche una fortuna. Altra combinazione assai rara sono le coppie. Occhio ai falsi!
Salvatore Adinolfi