Il sogno di essere napoletano.Gli ottanta anni di Lucio Dalla celebrati al MANN a Napoli

“Un giorno di grande gioia!”. Il semplice, veritiero incipit di Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, saluta l’affollata platea di giornalisti, addetti ai lavori, rappresentanti la Musica, la Cultura Italiana, semplici amici del festeggiato ritrovatisi presso l’auditorium del MANN nella tarda mattinata del quattro marzo.

Un sabato italiano, napoletano, appena bagnato da una pioggia lieve e discontinua.

In una giornata dove il meteo incrocia ricordi recenti – il Vesuvio imbiancato dalla neve –

con l’approssimarsi dei venti miti di scirocco annunciatori di una primavera imminente.

“Lucio da lassù ci guarda e sarebbe felice che il suo ottantesimo compleanno sarebbe stato a Napoli.”

L’incipit di Alessandro Nicosia inaugura, nell’emozionante atmosfera, la conferenza stampa che apre ufficialmente la mostra evento dedicata a uno degli artisti più amati della nostra storia. “Lucio Dalla. Il sogno di essere napoletano”, prosegue il percorso iniziato un anno fa a Bologna, approdato con enorme successo a Roma.  Giunto nella città del cuore in occasione degli Ottanta anni trascorsi dalla nascita.

La mostra, promossa da MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli e Fondazione Lucio Dalla con Ministero della Cultura, con la collaborazione e il sostegno di Regione Campania e Fondazione Campania dei Festival è organizzata e prodotta da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare. L’esposizione a cura di Alessandro Nicosia con la Fondazione Lucio Dalla, con il supporto di Lavoropiù è inclusa nelle iniziative “Il MANN per la città”.

L’attività vede la partecipazione di Archivio Luce Cinecittà. Con il patrocinio di RAI e la collaborazione tecnica di SIAE Società Italiana degli Autori e degli Editori, Universal Music Publishin Group, Grand Hotel Vesuvio e Broker Insurance Group. Il pregiato catalogo affidato a Skira editore.

Improbabile condensare in poche righe, le sensazioni di unanime empatia, oltre i contenuti e le testimonianze vitali offerte nel corso dell’incontro. Ancora più complicato descrivere l’intimo, struggente allestimento dei locali adibiti a ospitare la mostra.

Un termine non sufficiente a rappresentare un viaggio emozionale in un tempo e in uno spazio che trascendono i limitati recinti dell’umana ratio.

“Napoli era una nazione per Lucio. La cicogna aveva sbagliato sede facendolo nascere a Bologna”– ricorda Nicosia – fra gli innumerevoli aneddoti di uno sviscerato rapporto d’amore fra l’artista bolognese e il suo Regno, ai piedi del Vesuvio.

Fra i saluti istituzionali non poteva non risaltare il sempre originale intervento “a braccio” del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, prodigo nell’omaggiare alla sua maniera, il talento geniale e innovatore di Dalla.

Incarnato in una napoletanità amata, vissuta e approfondita con uno studio quotidiano della lingua per più lustri della sua straordinaria vita.

Dopo l’avvio a Bologna, nella prestigiosa sede del Museo Civico Archeologico, la grande

Mostra ha fatto tappa a Roma, nella splendida cornice del Museo dell’Ara Pacis, per poi

festeggiare a Napoli, con l’inaugurazione del 4 marzo 2023, quello che sarebbe stato l’ottantesimo compleanno dell’artista.

Se la prima tappa è stata dedicata al legame indissolubile tra Lucio Dalla e la città natale,  la seconda ha rievocato i lunghi periodi trascorsi dall’artista a Roma. La terza, inaugurata al MANN, celebra la grande passione che Lucio Dalla nutriva per la città di Napoli.

 

Andrea Faccani, cugino dell’artista, suo collaboratore per vent’anni e oggi Presidente della Fondazione Lucio Dalla, ribadisce  l’amore incondizionato per la città partenopea.

“Diceva spesso che se qualcuno avesse inventato un’iniezione di dialetto napoletano a qualunque prezzo se la sarebbe fatta praticare, tanto grande era il desiderio di immergersi nella cultura di Napoli e di farla propria”.

Una passione carnale espressa a metà degli anni Novanta nel brano “Nun parla’”, scritto da Lucio e incluso nel bellissimo album “Canzoni”.

L’amore di Dalla per Napoli è stato ricordato con tanti contributi, giunti dalla platea.

L’incontro con la Canzone Napoletana, i suoi Autori, gli Interpreti, rimane la cifra di un legame di sangue.

Che vibra forte e permea la fisicità nelle stanze del Museo.

Enrico Caruso, Salvatore Di Giacomo, Roberto Murolo. Il culto personale per “Era de Maggio”, sino alla scrittura del brano “Caruso”. Realizzato a Sorrento mirando il mare dalla camera dell’Hotel Vittoria, in cui aveva alloggiato il grande Maestro .

E proprio la sezione dedicata alla vita napoletana di Lucio “vive” in tante situazioni e spaccati dell’esploratore felsineo.

Nelle vie, nei quartieri più popolari, negli anfratti e vicoli del centro storico partenopeo.

L’incontro con uno dei ristoratori più antichi della città è una perla di questo intrigante itinerario.

Impossibile ricordare tutte le candeline luminose di questi meravigliosi ottanta nel sogno di un sabato mattino al MANN.

Non possiamo dimenticare il contributo di Red Ronnie nel collegare la genesi di “Henna”, una preghiera laica scritta nel 1993, per scongiurare la guerra nei Balcani con la recidiva più sanguinosa e tragica, nell’ecatombe dell’invasione russa in Ucraina.

E ancora, la presenza affettuosa di tante anime della Cultura Partenopea, della Società Civile  e del Popolo più anonimo e verace.

Da Marisa Laurito ad Alessandra Clemente (consiglio comunale di Napoli) a tanti ospiti, napoletani e no.

Pronti a rivivere una parentesi entusiasmante di questo passaggio terreno con un grande compagno di viaggio.

C’è tempo al MANN (https://mann-napoli.it/) sino al prossimo venticinque giugno.

Luigi Coppola

 

(Foto: Luigi Coppola)

Gerardo Grossi lascia un grande vuoto

Una triste notizia ha aperto la giornata di oggi. L’Amico Gerardo Grossi è scomparso lasciando un gran vuoto in noi, nella cultura partenopea e nella sua Palomonte.

Lo ricorderemo sempre con grande affetto per la sua passione di studioso e docente universitario di lingua spagnola, di amante della cultura, della poesia, della storia di Napoli, ma soprattutto per la sua grande umanità.

Caro Gerardo sarai sempre con noi.

Bianca Desideri

Il ritorno di Flash Gordon

L’uscita in edicola de “La città di ghiaccio”, primo numero della collana dedicata all’eroe dei fumetti creato da Dan Barry, riporta all’attenzione dei lettori Flash Gordon uno dei “Grandi classici del fumetto americano”.

Gli amanti del fumetto e della fantascienza potranno seguire le gesta dell’eroe dello spazio nato  dalla fantasia di Alex Raymond e di Don Moore che iniziò presto a collaborare ai testi ma rimase, se così si può dire meno visibile, più dietro le quinte. Un personaggio quello di Flash Gordon che appassionò i lettori degli Anni ’30 e che oggi La Gazzetta dello Sport ripropone nella “serie inedita che raccoglie le strisce quotidiane” firmate da Dan Barry dal 1951 al 1968.

Un eroe, Flash Gordon, che continua a mantenere la sua forza attrattiva sul pubblico e che ha ispirato tante delle saghe e dei film di fantascienza che si sono susseguite nei decenni.

Insieme alla bella fidanzata Dale Arden, al terribile imperatore Ming e ad un mondo popolato da esseri straordinari Flash accompagnerà gli amanti dei fumetti alla riscoperta delle loro avventure in 20 volumi.

Antonio Desideri

 

Massimo Troisi, un genio senza tempo

Avrebbe compiuto quest’anno 70 anni Massimo Troisi, autore, attore e regista il cui ricordo è fisso nelle menti di chi lo ha conosciuto attraverso la sua arte.

Molte le celebrazioni per ricordare quel genio artistico, scomparso troppo presto a soli 41 anni il giorno dopo aver concluso le riprese del suo film “Il Postino”.

L’Università degli Studi di Napoli “Federico II” ha conferito all’attore la laurea honoris causa alla memoria in “Discipline della Musica e dello Spettacolo. Storia e Teoria”.

Tante le pubblicazioni a lui dedicate, fra queste “Troisi 70. Il Massimo dell’arte”  a cura di Ottavio Ragone, Conchita Sannino, Antonio Tricomi, Ernesto Assante, Giulio Baffi, distribuito con Repubblica nei giorni scorsi in edicola.  Un volume ricco di interventi, di storie, di testimonianze tra vita  e carriera.

Antonio Desideri

Istituto Italiano dei Castelli Sezione Campania: grande interesse per il corso sulle architetture fortificate della Campania

La XVII edizione del ciclo seminariale di studi dal titolo “Le architetture fortificate della Campania”, organizzato dall’Istituto Italiano dei Castelli Sezione Campania, ha riscosso grande interesse già dalla sua prima giornata tenutasi il 17 febbraio scorso.

Il corso intende mettere in luce e far conoscere il vasto patrimonio di architettura fortificata che esiste ancora nella nostra regione.

Il corso si svolgerà online su piattaforma Google Meet e prevede altri 11 seminari e 4 visite di studio che saranno curati da membri del Consiglio Scientifico dell’Istituto Italiano dei Castelli, docenti esperti sulle specifiche tematiche delle università campane, funzionari delle soprintendenze.

Tutti di grande interesse i temi oggetto del corso. Si va dalle fortificazioni di età sannita e romana, all’evoluzione tipologica del Castello in Italia meridionale dal periodo normanno svevo a quello angioino, alla rivoluzione della polvere da sparo, ai castelli aragonesi e le fortezze vicereali, solo per citarne alcuni.

Il percorso è rivolto in particolare agli operatori dei beni culturali, studenti, guide turistiche, architetti ed ingegneri, “ma – come chiariscono gli organizzatori – anche a chiunque voglia approfondire la conoscenza dell’affascinante ed immenso patrimonio castellano della Campania”.

E’ ancora possibile iscriversi e recuperare le lezioni già tenute tramite videoregistrazioni.

Per informazioni ed iscrizioni: segreteria scientifica 3336853918 –  e-mail castellicampania@virgilio.it.
Antonio Desideri

Palazzo Reale apre le porte a Enrico Caruso

Ebbene sì, sarà il Palazzo Reale di Napoli la sede del Museo Enrico Caruso. Uno spazio dedicato ad uno dei massimi tenori di tutti i secoli che ha lasciato ai nostri posteri interpretazioni indimenticabili. La Sala Dorica accoglierà una stanza delle meraviglie dotata di animazioni in 3d e piattaforme multimediali, postazioni e installazioni musicali e cinematografiche. Uno spazio per tutti, grandi, piccini, appassionati, addetti ai lavoratori e turisti che avranno così un altro luogo da visitare dove omaggiare una voce senza tempo. 500 metri quadrati ad alta tecnologia. Ad arricchire lo spazio i contributi alla mostra con partner provenienti da tutto il mondo: Archivi Ricordi e Puccini, grandi teatri d’opera con i loro preziosi archivi, come San Carlo, Scala e Metropolitan di New York, Cineteca di Bologna, ecc.

L’apertura è prevista per il 20 luglio 2023, in occasione dei150 anni dalla nascita di Caruso, alla presenza fra gli altri illustri ospiti del sindaco di New York e del direttore del Metropolitan Opera House.

Alla presentazione della importante iniziativa per Napoli e per l’Italia sono intervenuti il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, il Direttore generale dei Musei Massimo Osanna, il Direttore di Palazzo Reale di Napoli Mario Epifani, la curatrice del “Museo Caruso”, la musicologa Laura Valente.

Antonio Desideri

Caravaggio e il suo tempo tra naturalismo e classicismo: la mostra di Merisi a Mesagne

“Caravaggio e il suo tempo tra naturalismo e classicismo”, si intitola così la mostra che avrà luogo nel Castello Comunale a cura della Rete di imprese Micexperienc a Mesagne in Puglia. L’obiettivo di questa mostra è quello di trasmettere all’osservatore le stesse emozioni che l’artista, ai suoi tempi, riusciva a comunicare attraverso i suoi dipinti. E pare proprio che le sue opere riescano ancora tutt’oggi ad emozionare e a stimolare forte interesse nella società contemporanea.

All’interno dell’esposizione ci saranno anche i racconti, tramite manoscritti, foto e dipinti, di tutta la vita del pittore a partire dalla sua prima formazione fino a quando divenne il re dell’arte.

La professoressa Tamara Cini in collaborazione con il professore Pierluigi Carofano sono gli organizzatori di questa meraviglioso evento che avrà inizio il 16 luglio e terminerà l’8 dicembre 2023.

“La lungimiranza scaturita dalla collaborazione tra pubblico e privato, oggi raggiunge il suo livello massimo di credibilità. La gioia per la realizzazione di un progetto artistico di tale prestigio, è pari solo alla consapevolezza che quest’evento Mesagne lo merita e ne è all’altezza, ed è questa una constatazione che arriva nel bel mezzo del gran lavoro che insieme alla rete di imprese coinvolta e alla Regione Puglia stiamo producendo, con l’intento di investire al meglio l’enorme bagaglio di esperienze che la città ha maturato negli ultimi tempi”, annuncia il sindaco Antonio Matarrelli.

Da ogni parte dell’Italia, le persone, saranno pronte a spostarsi e a raggiungere la Puglia per partecipare alla mostra di uno degli artisti italiani più illustri del 1600: Caravaggio, nome d’arte di Michelangelo Merisi, era appassionato al mondo dell’arte sin da bambino ed è riuscito, sin da subito, a far innamorare chiunque delle sue opere, grazie non solo alla realizzazione realistica dei suoi personaggi, quanto alla sua innovativa tecnica del chiaroscuro. Evidenziando diversi elementi alla luce e allo sfondo, Merisi, riusciva ad ottenere un effetto sbalorditivo che a quel tempo fu una vera propria scoperta. Amava osservare con estrema attenzione e sensibilità tutto ciò che ritraeva e, soprattutto, era in grado di riportare alla perfezione, su foglio o tela, l’aspetto estetico del suo modello e non solo, aveva una particolare capacità di riuscire a disegnare anche lo stato d’animo di chi ritraeva (lo percepiva attraverso la profondità dello sguardo, la postura, l’espressione del viso) e per questo, gli amanti dell’arte, hanno da sempre nutrito una forte stima e immensa ammirazione per Caravaggio. Al contempo, però, le sue opere raccontano anche il suo di stato d’animo che purtroppo era in continua confusione: pur essendo una persona estremamente sensibile e che riusciva a provare forte empatia nei confronti del prossimo, i suoi sentimenti erano continuamente tormentati e irrequieti. Questi sentimenti contrastanti, presumibilmente rabbia repressa a causa di diversi traumi subiti al’interno del suo nucleo familiare, portarono l’artista a compiere un atto estremo; il 28 maggio del 1606 fu condannato a morte accusato di omicidio. Da quel momento in poi, per l’artista milanese,  iniziò la fuga tra Roma, Napoli, Sicilia e Malta. Ciò nonostante, Merisi, continuava a dipingere anche tra un viaggio e l’altro realizzando meravigliosi dipinti che tutt’oggi sono considerate vere e proprie opere d’arte.

Alessandra Federico

Mario Borrelli visto da Morris West, traduzione italiana di Children of the Sun

Oggi 23 gennaio 2023 alle ore 18.00 presso la libreria The Spark Creative Hub in piazza Giovanni Bovio n. 33, Napoli, pomeriggio con Salvatore Di Maio curatore  dell’edizione italiana del libro di Morris West “Children of the Sun” del 1957.

La pubblicazione del volume, dal titolo “Figli del Sole”, è stata promossa oltre che dal curatore, dall’editore “La Città del Sole” e dalla Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus che ha organizzato l’incontro.

A portare i saluti istituzionali saranno la prof.ssa Maura Striano, Assessore all’Istruzione e alla Famiglia del Comune di Napoli; l’avv. Roberto Marino, Presidente della Municipalità 2 del Comune di Napoli; il dott. Ciro Guida, Vice presidente e Assessore alla Culturale della Municipalità 3 del Comune di Napoli; il dott. Enrico Platone, Consigliere delegato alla Consulta delle Associazioni e delle Organizzazioni di volontariato della Municipalità 2 del Comune di Napoli.

Interverranno con il curatore della traduzione dott. Salvatore Di Maio, il prof. Antonio Lanzaro, Presidente della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus; Ms. Margareth Rush, Presidente del Comitato inglese della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus; il dott. Giordano Manes, Editore “La Città del Sole”; la dott.ssa Bianca Desideri, Giornalista e Direttore del Centro Studi e Ricerche “Mario Borrelli” della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus.

Il libro è il resoconto dell’esperienza vissuta da Morris West, accompagnato da uno scugnizzo, negli Anni ’50 per i vicoli di Napoli nella miseria dell’immediato dopoguerra.

“In quella Napoli – evidenza il prof. Antonio Lanzaro, presidente della Fondazione – un uomo, Mario Borrelli, un gigante del suo tempo, dà una scossa ad una società incerta e travagliata. Egli, noncurante delle convenzioni, disattendendo i canoni della Chiesa, consapevole del totale disinteresse delle istituzioni, “inventa” uno spazio incredibile nel quale restituisce dignità a quei bambini e li fa diventare “persone”, come dice Di Maio. Cosicché quella Napoli dolente, tragica, si illumina con il suo sole e quei bambini diventano Children of the sun”.

Melaine Bryan, figlia dello scrittore Morris West, introduce alla lettura del volume con la sua prefazione. “L’esperienza della sua indagine rese mio padre ancor più determinato a portare all’attenzione del mondo la difficile situazione degli Scugnizzi di Napoli e gli sforzi instancabili di Padre Borrelli per costruire, per loro, una casa. …. Ero quindi molto emozionata quando Salvatore Di Maio ci ha contattato per la traduzione di Children of the Sun in italiano”.

Nella premessa, Salvatore Di Maio, si chiede: “… perché non fosse mai stato tradotto in lingua italiana. Eppure l’autore è noto, mi dicevo, con molti suoi libri tradotti, ben venduto, in Italia. Rileggendolo, poi, con maggiore attenzione, credo di aver trovato la risposta a quel quesito e, ne sono certo, anche il lettore non faticherà a coglierla. … Si tratta di una rappresentazione della realtà osservata, messa su carta in modo crudo e libero, una denuncia senza appello per i “signori” di quegli anni ed occorreva coraggio a diffonderlo. … A differenza dei grandi visitatori di Napoli, non si sofferma sulle bellezze del golfo e non trasforma in poesia le immagini di miseria che è costretto ad osservare, rimandandole per quel che sono in tutta la loro drammaticità”.

“Come Fondazione abbiamo fortemente voluto l’organizzazione di questo pomeriggio in libreria per presentare nuovamente il volume curato da Salvatore Di Maio. Questa iniziativa si inserisce nel calendario delle celebrazioni per il centenario della nascita di Mario Borrelli che la Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus ha inaugurato il 19 settembre, giorno della nascita di Borrelli, e che proseguirà con altri eventi fino al 19 settembre 2023 – evidenzia Bianca Desideri, Direttore del Centro Studi “Mario Borrelli” della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus –“.

Un intero anno dedicato ad un uomo, Mario Borrelli, il quale ha speso tutta la sua vita in difesa e supporto dei diritti dei più deboli, dei bambini, delle donne e della pace e che, partendo da quella “Casa dello Scugnizzo” da lui fortemente voluta nel cuore di Materdei, è diventato una figura di livello internazionale conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo.

 

(Foto: Si ringrazia Archivio Storico Diocesano di Napoli)

Children of the Sun di Morris West nella traduzione italiana curata da Salvatore Di Maio

Lunedì 23 gennaio 2023 alle ore 18.00 presso la libreria The Spark Creative Hub in piazza Giovanni Bovio n. 33, Napoli, pomeriggio con Salvatore Di Maio curatore  dell’edizione italiana del libro di Morris West “Children of the Sun” del 1957.

La pubblicazione del volume, dal titolo “Figli del Sole”, è stata promossa oltre che dal curatore, dall’editore “La Città del Sole” e dalla Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus che ha organizzato l’incontro.

A portare i saluti istituzionali saranno la prof.ssa Maura Striano, Assessore all’Istruzione e alla Famiglia del Comune di Napoli; l’avv. Roberto Marino, Presidente della Municipalità 2 del Comune di Napoli; il dott. Ciro Guida, Vice presidente e Assessore alla Culturale della Municipalità 3 del Comune di Napoli; il dott. Enrico Platone, Consigliere delegato alla Consulta delle Associazioni e delle Organizzazioni di volontariato della Municipalità 2 del Comune di Napoli.

Interverranno con il curatore della traduzione dott. Salvatore Di Maio, il prof. Antonio Lanzaro, Presidente della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus; Ms. Margareth Rush, Presidente del Comitato inglese della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus; il dott. Giordano Manes, Editore “La Città del Sole”; la dott.ssa Bianca Desideri, Giornalista e Direttore del Centro Studi e Ricerche “Mario Borrelli” della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus.

Il libro è il resoconto dell’esperienza vissuta da Morris West, accompagnato da uno scugnizzo, negli Anni ’50 per i vicoli di Napoli nella miseria dell’immediato dopoguerra.

 

 

(Foto: Si ringrazia Archivio Storico Diocesano di Napoli)

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