“Hercules alla guerra”, al Mann fino al 31 gennaio 2019

Partita il 29 settembre scorso la mostra “Hercules alla guerra” organizzata in occasione del 75° anniversario delle Quattro Giornate sarà visitabile fino al 31 gennaio 2019.

Un Museo completamente immerso nella storia delle Quattro Giornate,  il MANN, ha deciso di ripercorrere le vicende che videro protagonista Napoli nella seconda Guerra mondiale.

La zona del Museo fu in quei giorni teatro di violenti scontri tra i partigiani e le truppe d’occupazione tedesche. Molti reperti del Museo Archeologico Nazionale di Napoli furono messi in salvo ad opera dell’allora direttore Amedeo Maiuri trasferendoli a Montecssino per sottrarli alla furia dei bombardamenti.

Una mostra di alto interesse sia storico sia dal punto di vista del ricordo, le Quattro Giornate di Napoli vengono narrate attraverso testimonianze  fotografiche ma anche attraverso i volti dei personaggi che furono le anime di quelle lotte. In uno scenario fantastico e suggestivo si trovano insieme grandi eroi della tradizione classica e le figure di uomini, donne e bambini che lottarono per la libertà del popolo napoletano.

“Con l’esposizione Hercules va alla guerra, il Museo prosegue nel cammino di apertura alla città: questo processo quasi osmotico si innesta, in primis, nella voglia di riscoprire e rileggere, con consapevolezza, il nostro passato. La collaborazione fattiva tra le istituzioni è stata premessa necessaria per sostenere il nostro iter di ricerca scientifica e divulgazione dei contenuti”, dichiara il Direttore del MANN, Paolo Giulierini.

Il coordinamento organizzativo è stato effettuato dall’Associazione Culturale “Le Voci”, di concerto con l’Associazione “Maddalena Cerasuolo”. La mostra ha ottenuto il patrocinio morale di Comune di Napoli, A.N.P.I, Comunità Ebraica Napoli, Fondazione Humaniter ed Arcigay Napoli; l’Archivio di Stato di Macerata ha fornito supporto scientifico e documentazione per l’esposizione.

Una mostra da vedere e vivere per non dimenticare il passato e conoscere a fondo la storia e la cultura della propria città, al tempo stesso perché chi non ha vissuto quel periodo lo conosca insieme alle vicende che hanno visto protagonista Napoli nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Salvatore Adinolfi

“Ulisse”, ultima puntata per Alberto Angela, si conclude con successo di critica e pubblico

L’approdo di Alberto Angela nel sabato sera di Rai1 è stato uno dei successi di questo inizio di stagione della tv pubblica. Numeri importantissimi quelli di “Ulisse – Il piacere della scoperta”, che ha chiuso con uno share del 22.5 e oltre 4 milioni e 453mila spettatori.

Un risultato anomalo soprattutto in considerazione del tipo di contenuto e della collocazione, quella del sabato sera di Rai1, tradizionalmente dedicata a un intrattenimento leggero e al varietà.

Questo il punto di partenza del commento di Angelo Teodoli, direttore della prima rete, che ha celebrato così il grande successo del programma: Il primo ‘viaggio’ di Ulisse su Rai1 si conclude con un risultato straordinario, ma il successo non è solo nei numeri.

Con le quattro puntate della splendida serie di Alberto Angela e, prima, con Stanotte a Pompei, il primo canale Rai realizza una vera e propria rivoluzione culturale. In uno spazio televisivo tradizionalmente dedicato ai programmi leggeri, quello del sabato sera atterra con successo anche una forma nuova di entertainment: l’intrattenimento divulgativo. Alberto Angela ha portato il suo pubblico nel cuore della dinastia degli Asburgo, raccontando la vita emozionante della principessa, conosciuta da tutti anche se non nei dettagli del suo carattere anche ribelle, che avrebbe aperto la strada a molti cambiamenti. Nel frattempo, il cambiamento l’ha consolidato definitivamente Angela, vincendo la sfida di portare in tv un programma diverso, non necessariamente “semplice”.

Una sfida apprezzata al punto che, online, molti già si lamentano per questa “ultima puntata”, sabato 27 arriverà Antonella Clerici con il suo “Portobello”, e chiedono alla Rai di far proseguire ad Angela la sua missione. In una recente intervista rilascia a Repubblica, il conduttore amato da tutti spiega il percorso che lo ha portato a quest’ultima puntata e soprattutto alla realizzazione del suo nuovo libro: “Sono sempre in giro, faccio le tre di notte per scrivere. Ho scoperto una donna pazzesca, intelligentissima: non ce ne sono altre come lei. Parlo di Cleopatra, protagonista del mio nuovo libro. Una donna con la capacità di interloquire con Cesare, Marco Antonio, Ottaviano, che vive in un momento cruciale a Roma dalla Repubblica all’Impero, moderna in tutto, di cui si conoscono scene di gelosia magnifiche. Unica. O forse no… Anche Elisabetta d’Inghilterra ha una bella personalità”.

Nicola Massaro

Ritrovato, a Roma un murale di 80 metri quadri di Giacomo Balla che si pensava perduto

Un importante ritrovamento artistico e al tempo stesso un importante pezzo di storia di Roma che torna alla luce: dopo cento anni riaffiora il Bal tic tac di Giacomo Balla.

Circa 80 metri quadrati di pitture murali originali sono riemersi sulle pareti e sul soffitto del piano terra del primo cabaret futurista, coperte e nascoste da controsoffitti e carta da parati, da boiserie e strati di tinteggiatura successivi.

Una scoperta inaspettata, avvenuta durante dei lavori di ristrutturazione: si credeva infatti che le pitture fossero andate perdute in seguito ai numerosi interventi di restauro della palazzina nel corso del Novecento.

Sembra quasi di percepire quell’atmosfera elettrizzante delle indimenticabili serate a ritmo di Jazz del locale che, secondo i giornali dell’epoca, era il ritrovo preferito del “miglior pubblico della Capitale”.
Agli inizi degli anni venti, il poliedrico artista aveva realizzato le decorazioni e gli arredamenti del locale, in linea con quella rivoluzione che voleva portare l’estetica futurista in ogni ambito della vita quotidiana. Un trionfo di luce, forme, colore, che rendeva quelle mura ‘dinamiche’, una sorta di cielo in festa.

Luigi Donato, capo dipartimento Immobili Banca d’Italia, ha commentato: “Quando abbiamo trovato questo forte segno del destino di riportare alla memoria il Bal tic tac a noi è sembrato doveroso guardare all’arte come qualcosa di straordinario da conservare e valorizzare. Come abbiamo un notevole patrimonio archeologico, puntiamo adesso su questa valorizzazione con lo stesso senso di responsabilità sociale”. L’intenzione, infatti, è quello di aprire il murale al pubblico insieme al Museo per l’educazione monetaria e finanziaria della Banca d’Italia la cui apertura è prevista per la fine del 2021.

Nicola Massaro

A Intra Moenia gli eleganti ritratti femminili di Maria Pia Daidone

Inaugurata venerdì scorso, sarà presente fino a sabato prossimo, a Napoli, in pieno centro storico, tra le pareti del caffè letterario Intra Moenia, “Colloqui Metafisici – Collages 1998/2018”, piacevole mostra di opere dell’artista Maria Pia Daidone, curata da Maurizio Vitiello e realizzata con la collaborazione del Dipartimento Campania dell’Associazione Nazionale Sociologi.

Nove i lavori in esposizione, volti muliebri, singoli o accoppiati, che rievocano eleganza rinascimentale giovandosi della modalità espressiva egizia della disposizione di profilo con l’occhio in posizione frontale, ma pure della tecnica cinquecentesca, cara al milanese Giuseppe Arcimboldo, delle “teste composte”, almeno nel vestiario, realizzato infatti con le immagini più disparate, nonché di una strategia creativa ben più moderna, quella di fotografare il risultato ultimo per eliminare così il rilievo dovuto alle varie sovrapposizioni.

Il tutto, infine, poggiato su un fondo assolutamente nero, dalla chiara virtù di esaltare prepotentemente la luminosità dei soggetti.

Opere gradevolissime, di raffinato tono decorativo, che si prestano sia ad una visione a distanza, che le nobilita massimamente, che ad una ravvicinata, più sorprendente, che ne svela la singolare tecnica.

Rosario Ruggiero

 

(Foto di Lucia Mugnolo)

La cucina della nonna

Ricette gustose che ricordano la fanciullezza di ognuno di noi quando gustavamo dolci e manicaretti preparati per i più fortunati dalle nonne, dalle loro sapienti mani e dalla loro abilità.

Girovagando per piazze e strade tanti sono i libri che popolano librerie e bancarelle, tanti sulla cucina, alcuni dedicati, appunto alla “cucina della nonna”. Sfogliandone uno della Rusconi Libri del 2014 dal titolo “La cucina della nonna” molte ricette ci riportano indietro nel tempo.

Il volume che abbiamo scelto “vuole essere una testimonianza della tradizione culinaria italiana e le sue ussanze: la storia di una terra che è stata capace d trasformare le sue ricchezze in cibi gustosi da sempre apprezzati in tutto il mondo”.

Un susseguirsi di ricette delle nostre regioni spiegate in maniera semplice ed efficace, alcuni esempi: farinata (Liguria), erbazzone (Emilia), pitta chicculiata (Calabria), polenta friulana (Friuli), smafacam (Trentino), guazzetto di ciavarre (Abruzzo e Molise), peverada (Veneto), salsa ghiotta (Umbria), bucatini all’amatriciana (Lazio), minestrone di fave (Sardegna), caciucco (Toscana), stoccafisso all’anconitana (Marche), frittedda (Sicilia), parmigiana di melanzane (Campania) e tantissime altre che non vi sveliamo.

Un libro da leggere, ricette da provare e assaporare, con i vecchi profumi della cucina della nonna.

Salvatore Adinolfi

Garbo, educazione e cortesia con il nuovo galateo

Sembra quasi anacronistico ai nostri giorni parlare di “galateo”, sembra più qualcosa di legato al passato, ormai superato, ma così non è. Non a caso tanti sono i libri pubblicati su questo tema che dovrebbe aiutare a regolare i rapporti interpersonali di buona educazione.

Con il termine galateo viene, appunto, indicato l’insieme di norme comportamentali con cui si identifica la buona educazione. I tratta di un codice che stabilisce le aspettative del comportamento sociale, la norma convenzionale. Sinonimi della parola galateo possono essere etichetta o bon ton.

Ma da dove viene l’origine della parola galateo? Ha origini lontane, deriva da Galeazzo Florimonte, vescovo della diocesi di Sessa Aurunca che ispirò a monsignor  Giovanni Della Casa il celebre libro  “Galateo overo de’ costumi”, primo trattato organico che si è specificamente interessato all’argomento e che vide la luce nel 1558. Il titolo dell’opera corrisponde alla forma latina del nome Galeazzo: Galatheus.

Fra i tanti volumi disponibili abbiamo scelto dalla nostra Biblioteca “Il Nuovo Galateo” edito da RL Gruppo Editoriale nella collana I grandi manuali qualche anno fa. Volume tutt’altro che superato fornisce utili consigli di come ci si deve comportare in pubblico e nella vita privata: come ci si presenta al mondo, come gestire i rapporti umani, come stare a tavola, come comportarsi in famiglia e al lavoro, come quando si è in vacanza. Due capitoli sono dedicati a cerimonie e regali per ogni occasione.

Un libro interessante, per i più giovani in particolare la gestione del telefono, gioia e dolore dei nostri tempi. Un libro da leggere piacevolmente per rinfrescare o rivedere il proprio  modo di comportarsi  con gli altri e conoscere gli errori da evitare.

Salvatore Adinolfi

Lidia Sanseverino: ‘E ffurmechelle

Graziosa veste editoriale per le mini poesie di Lidia Sanseverino. ‘E ffurmechelle, questo il titolo del piccolo volumetto del 2014 che raccoglie 31 poesie in napoletano e lingua italiana.

Nella prefazione, Luciano Galassi  scrive “queste ‘formichine’ di Lidia Sanseverino hanno la grandezza del microcosmo che racchiude  in nuce tutti i parametri e i valori del macrocosmo”.

Poetessa in grado di esplorare al tempo stesso i sentimenti umani e il vivere quotidiano, la nostra Autrice riesce con “un linguaggio colorito, allusivo a volte, a volte diretto, ma sempre dirompente sul crinale dell’emozione” a coinvolgere il pubblico delle lettrici e dei lettori, e ancor più quando di persona propone le sue creazioni all’auditorio.

Scrive l’Autrice “la sintesi nella poesia è un elemento molto importante, perché il clou dell’emozione dura pochi istanti ed è in questo breve tempo che il poeta possiede tuta la forza del sentire”.

Vivere la poesia con Lidia Sanseverino è un’esperienza emozionale.

Salvatore Adinolfi

 

Alberto Angela è ufficialmente cittadino onorario di Pompei

Alberto Angela è diventato cittadino onorario di Pompei.

Il Comune della città campana ha riconosciuto al divulgatore di Rai1 il merito di avere restituito a Pompei un nuovo splendore grazie al programma televisivo interamente dedicato al Parco Archeologico di Pompei e, in generale, alla storia d i uno dei siti archeologici più visitati al mondo.

Un programma, “Stanotte a Pompei”, che è riuscito a coinvolgere un pubblico vasto e stratificato, come quello presente nella mattinata dedicata alla consegna dell’onorificenza, dove erano presenti autorità, ma soprattutto di giovani e di bambini delle scuole campane.

“Sono onorato di averti come concittadino – ha detto il sindaco Amitrano rivolgendosi ad Alberto Angela -. Ci hai insegnato a conoscere il nostro passato. Hai insegnato ai ragazzi ad essere curiosi. Ho voluto fortemente che diventassi cittadino onorario perché la tua lezione servirà alle generazioni future a difendere la nostra storia e la nostra identità”.

“E’ molto bello. In un certo senso sono tornato a casa – dice Angela nel suo discorso -. Ho sempre cercato di capire il passato. Quando iniziai a fare i primi servizi in tv, cominciai proprio da Pompei venticinque anni fa. Ricordo perfettamente la città. Era una prima carezza. Mi sentivo come uno studente al primo giorno di scuola. Ogni volta che ritorno imparo qualcosa, scopro qualcosa di diverso, come se non ci fossi mai stato prima. All’epoca il mio “Virgilio” fu il prof. Antonio De Simone, presente tra gli oltre tremila cittadini accorsi per l’evento. Sono un viaggiatore e ho bisogno di vivere un luogo. E’ stato il prof. De Simone a guidarmi, che mi ha fatto innamorare dell’antichità. Il rapporto d’amore con la città antica e moderna dura ormai da un quarto di secolo”.

Nicola Massaro

Roma: IX edizione di Centopiazze

Torna oggi sabato 6 ottobre la IX edizione di Centopiazze, storica iniziativa promossa dall’AIMC, l’Associazione Italiana Maestri Cattolici e per la prima volta, quest’anno, in collaborazione con il Forum delle Associazioni familiari.

La manifestazione “Centopiazze”, presentata il 3 ottobre alla Camera dei Deputati, patrocinata dal Senato della Repubblica e dall’Ufficio Nazionale Educazione Scuola Università della Conferenza Episcopale Italiana, è la risposta operativa all’invito fatto da Papa Francesco, lo scorso 5 gennaio, durante l’udienza privata al termine del XXI Congresso nazionale dell’AIMC. Un invito a recuperare l’alleanza educativa tra scuola e famiglia che, come ha sottolineato il Santo Padre, richiede “il coraggio di prendere iniziative, di fare tutto ciò che è possibile anche con l’aiuto di esperti per ricostruire il ponte con le famiglie”.

AIMC e Forum insieme riaffermano che il patto educativo è un atto condiviso fra famiglie, insegnanti e dirigenti. “Atto condiviso”, afferma Giuseppe Desideri, presidente nazionale dei Maestri Cattolici, “che si basa sul rispetto reciproco e sulla voglia di cooperare per dar vita ad un progetto educativo comune in cui ciascuno ha un ruolo insostituibile”.  “Abbiamo scelto la piazza”, sottolinea Desideri, “perché essa è il luogo simbolo dello scambio culturale, del dialogo e del confronto,  per far uscire la ‘questione’ della sfida educativa dai contesti per soli esperti e proporre un’ideale alleanza con tutti i soggetti coinvolti nell’educazione dei giovani e non solo, pronti ad essere insieme, come dice papa Francesco ‘maestri del rischio ragionevole dell’educare’.

“In Italia”, continua il presidente dell’AIMC, “nonostante tutto, la scuola è sostenuta da docenti che, ogni giorno, si donano ai loro alunni con passione e professionalità. Una scuola che vuole collaborare anche con le famiglie, attraverso un confronto costruttivo per il vero bene dei ragazzi, in un clima di fiducia reciproca e non di relazione conflittuale. Una scuola che vive l‘importanza di riconquistare un ruolo fondamentale per la crescita del nostro Paese”.

  Un dialogo, tra scuola e famiglia, evidenziato anche da Maria Grazia Colombo, vicepresidente del Forum delle Associazioni familiari con delega all’Educazione: “In questo momento storico vogliamo affermare e costruire insieme genitori e docenti relazioni educative dentro le scuole statali e paritarie”. “È nella storia del Forum”, aggiunge Colombo,”un’attenzione all’educazione e alla promozione di alleanze, relazioni in campo educativo. Per questo motivo abbiamo voluto come famiglie ed associazioni genitori aderire a questa proposta e condividere con i docenti un percorso virtuoso in tantissime realtà del nostro Paese. Insieme a quattro mani abbiamo steso un Vademecum, non sono istruzioni per l’uso ma occasione di dialogo tra genitori e docenti. Non più contrapposizioni ma dialogo voluto prima di tutto e poi costruito insieme”.

In cento piazze in tutta Italia, da Trento a Catania, genitori, docenti e studenti, insieme costruiranno cento e più progetti per rendere non uno spot, ma realtà propositiva il patto educativo. Un programma ricco su tutto il territorio nazionale: incontri in piazza o in scuole o in sale pubbliche, flash mob, giochi di strada e/o sportivi organizzati dal CSI Centro Sportivo Italiano, staffette, mostre estemporanee, concerti, dibattiti, tavole rotonda.

Piazza simbolica della manifestazione nazionale sarà piazza Santi Apostoli a Roma, dove fin dalla mattina andrà in scena un ricco programma, tra cui l’esibizione della Banda musicale della Polizia municipale di Roma, la tavola rotonda fra docenti, dirigenti, genitori e studenti (titolo “Insieme si può. Costruire ponti tra scuola e famiglia per sostenere la sfida educativa del terzo  millennio”) e un flash mob organizzato dagli studenti delle scuole di Roma.

La piazza sarà animata da studenti, genitori e docenti degli Istituti scolastici: I.C. “Via San Biagio Platani”; Scuola infanzia internazionale paritaria “La bottega dei talenti”;  Liceo Artistico Pablo Picasso di Pomezia; Istituto Paritario “Sacro Cuore”; Istituto Paritario Salesiano Pio XI; Istituto Paritario Marymount; Liceo Azzarita; IC Margherita Hack; Istituto paritario Massimo; Istituto Comprensivo IV di Frosinone; IC Visconti; I.I.S. Tommaso Salvini.

Interverranno: “Sogno di bambino onlus”, l’attore Andrea Paolotti e la BAND della Legalità. Presenterà la giornalista RAI Patrizia Angelini.

 

Tex Willer compie 70 anni, a Milano una mostra sul fumetto italiano più conosciuto al mondo

Forse a tanti giovani d’oggi il nome di Tex Willer non dirà nulla, ma il personaggio dei fumetti della Sergio Bonelli Editore può vantare una storia personale ed editoriale molto importante.

Gli albi del ranger dalla camicia gialla sono il prodotto fumettistico più venduto in Italia, nonché in assoluto uno dei più venduti. Nato il 30 settembre del 1948 dalla fervida mente di Gianluigi Bonelli su un’intuizione della consorte Tea, l’eroe senza paura festeggia 70 anni d’età con una grande mostra intitolata “Tex. 70 anni di un mito”.

A ospitare la grande esposizione del materiale conservato negli archivi della Sergio Bonelli Editore è il Museo della Permanente di Milano, che dal 2 ottobre 2018 al 27 gennaio 2019 aprirà le porte a tutti gli appassionati dell’avventuriero dal grilletto più veloce del West.

Patrocinata dal Comune di Milano e curata da Gianni Bono, storico e studioso del fumetto italiano, la mostra è un tributo a un personaggio che incarna ideali incrollabili, sempre fedele a se stesso e ai propri valori nonostante le avversità. Tra i primissimi esempi di western antirazzista, essendosi Bonelli posto sin dall’inizio dalla parte dei nativi americani, Tex è diventato un fenomeno di costume di cui tutti gli italiani sono a conoscenza senza magari aver mai posato gli occhi su una tavola.

Come spiega Mauro Boselli, curatore di Tex: “La nostra intenzione è quella di fare riassaporare ai lettori il gusto e il ritmo d’altri tempi di un giovane West e di un giovane Tex, il sapore dell’avventura semplice, diretta e incantata, come la vivevano le fantasie di Bonelli, di Galep e dei loro lettori. La prima storia è un sentito e necessario omaggio al mito e ai due grandi fumettari che l’hanno creato, e prenderà avvio proprio da quel primo episodio con Tesah e il suo tesoro segreto, ma scoprendone antefatti, seguiti e particolari nuovi. Questo Tex non è una rivisitazione del genere “reboot”, dove tutto cambia, bensì una riscrittura moderna, ma, allo stesso tempo, fedele all’originale, e non si può prescindere dai sacri testi del grandissimo G. L. Bonelli”.

“Tex nasce nell`immediato dopoguerra a Milano quando una imprenditrice illuminata, Tea Bonelli, ricostituisce una casa editrice che era nata nell`anteguerra grazie al marito, Giunluigi Bonelli. Nasce per caso e per sfida. Il personaggio su cui puntava la casa editrice in verità era un altro, Occhio Cupo si chiamava. Questo Occhio Cupo è durato qualche mese, Tex è ancora qui dopo 70 anni”, ha sottolineato Masiero. Nell`esposizione spazio anche alla multimedialità con la realtà aumentata per mostrare i paesaggi del mondo di Tex, dai deserti del Sud-Ovest alle grandi praterie del Mid-West.

Nicola Massaro

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