Emanuele Di Cesare: wild facts su Istanbul

Un giovane appassionato di informatica, fotografia e viaggi che lavora nella sua agenzia di comunicazione e collabora saltuariamente con magazine e riviste, così si definisce Emanuele Di Cesare, autore di un interessante progetto fotografico che sta portando avanti dal 2015.  E’ in quell’anno, infatti, che prende corpo URBAN FACTS “con l’intento di allestire mostre a cielo aperto sui muri delle città, partendo da Napoli il progetto prosegue anche ad Istanbul (Turchia), Bogotà (Colombia) e Tegucigalpa (Honduras)”.  A questo progetto si collega, nel giugno del 2017 WILD FACTS “con l’intento di veicolare i propri progetti fotografici su carta stampata in modo autoprodotto e indipendente”.

Wild Facts Istanbul è il numero zero e ad agosto 2017 è stato selezionato dalla FIAF (Federazione Italiana delle Associazioni Fotografiche) nell’ambito del concorso Crediamo ai tuoi occhi, categoria autoedizioni.

A questa esperienza è seguita da settembre al 17 novembre 2017 una esposizione con una selezione di foto del libro presso il Centro Italiano della Fotografia d’Autore per l’evento Fotoconfronti.

Il reportage fotografico di Emanuele Di Cesare è ”un diario di storie e di sentimenti umani, condensati in immagini dal grande impatto emotivo, istantanee di momenti quotidiani, intensi e rari insieme, catturati sempre con estrema delicatezza e rispetto”, così lo definisce Francesco Soranno, presidente di Flegrea Photo, dove ha avuto luogo l’esposizione.  Per Soranno ancora “questi “wild facts”, vengono affisse dall’autore per le strade del mondo, su anonime pareti al cospetto di viandanti e frettolosi passanti, come in una ruota esistenziale, le immagini del mondo ritornano al mondo,diventando “urbanfacts”,quasi a ritrovare la loro primordiale natura, per ricominciare a viaggiare nelle menti di chi li osserva”.

Danilo Turco

 

Percorsi alla scoperta della Musica

Un nuovo importante impegno vede protagonista l’Associazione Culturale “Napoli è” nata nel 1994 e attiva in vari settori della cultura a livello locale e non solo. Fotografia, poesia, letteratura, storia, arte e architettura, pari opportunità e tutela delle differenze di genere, recupero delle tradizioni con “Rivive la Napoli dei Sedili. Il Palio dei Sedili” che ha compiuto quest’anno i 20 anni dall’ideazione, sono i principali impegni al suo attivo.

L’Associazione Culturale “Napoli è” in collaborazione con il Centro Studi “Mario Borrelli” della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus, presieduta dal prof. Antonio Lanzaro, promuove ora una serie di appuntamenti dal titolo “Percorsi alla scoperta della Musica”.

Appuntamento inaugurale giovedì 7 dicembre ore 18.00 presso la Fondazione Casa dello Scugnizzo,  piazzetta San Gennaro a Materdei n. 3, Napoli.

“La musica è un linguaggio universale in grado di coinvolgere e affascinare persone di differenti lingue e culture, senza distinzioni sociali o di età, di superare le barriere della comunicazione, di creare legami oltre le frontiere, di creare atmosfere e stemperare tensioni – evidenzia la giornalista Bianca Desideri che cura l’organizzazione dell’iniziativa”.

A volte, però, le persone utilizzano termini musicali senza conoscerne l’autentico significato (armonia, ritmo, sincope, canzone, sinfonia, ecc.).

“Gli incontri con il pianista Rosario Ruggiero – prosegue Bianca Desideri – si propongono di rendere fruibili anche ai non esperti termini, curiosità, elementi della storia della musica, spaziando nel tempo e nei vari generi musicali, spiegandoli e facendo scoprire i loro autori, da Bach ad Haydn, Mozart, Beethoven, Chopin, Brahms fino a Rachmaninoff, Debussy, Kachaturian e più”.

I successivi incontri sono previsti per ogni primo venerdì del mese dalle ore 18.00 alle 19.00,  salvo occasionali variazioni opportunamente comunicate.

Per informazioni e iscrizioni al seminario: 3478139937 oppure e-mail associazionenapolie@libero.it. 

Danilo Turco

 

La Collezione Bonelli alla Fondazione Casa dello Scugnizzo

La Collezione di Gaetano  Bonelli, giornalista e consulente alla comunicazione, collezionista e studioso,  ha trovato una sede prestigiosa per aprirsi alla città: la Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus, presieduta dal prof. Antonio Lanzaro.

Il 12 ottobre  presso il Centro Studi “M.Borrelli” della Fondazione è stata inaugurata la mostra permanente/collezione Bonelli sulla Napoli dei secoli passati. Una collezione ricca di reperti di grande interesse culturale, una fetta di storia del Sud che consente di conoscere meglio il passato glorioso della nostra città e non solo. Dopo tanti appelli per “trovare casa” alla collezione, finalmente, una parte della raccolta ha trovato una sede in cui essere fruibile ai giovani e a quanti si interessano della gloriosa storia del Mezzogiorno grazie alla sensibilità del presidente e dei consiglieri della Fondazione.

La mostra è visitabile tutti i mercoledì dalle ore 15.30 alle 18.30, o mediante appuntamento – contatti: al n. 3404844132 o e-mail: g.bonelli72@gmail.com.

Salvatore Adinolfi

La Chiesa luterana di Svezia adotterà un linguaggio neutro per riferirsi a Dio

Che la Svezia fosse il Paese simbolo di welfare funzionante è cosa nota, ma che il rispetto e la tolleranza, da sempre cardini di quella cultura, potessero passare anche attraverso gli appellativi con cui ci si riferisce a Dio, è notizia recente.

Lo scorso 23 novembre, infatti, a conclusione di un meeting durato 8 giorni tra le massime autorità luterane del Paese, si è deciso che a partire dal prossimo 20 maggio, giorno di Pentecoste, il nome di Dio sarà oltre le determinazioni di genere. Per evitare di dare una connotazione maschile al Creatore, i vertici svedesi hanno specificato che basterà parlare genericamente di Dio, il cui sesso determinato a priori; a tal proposito la Chiesa ha fornito ai sottoposti un vademecum dettagliato, in cui si spiega come le liturgie e gli inni dovranno essere declinati in vista di questa decisione.

In Svezia si discuteva di un linguaggio inclusivo sin dal 1986.

Il capo della Chiesa svedese, l’arcivescova Antje Jackelén, che guida un gregge di 6 milioni di anime, in un paese in cui ci sono 10 milioni di abitanti, ha affermato in proposito: “da un punto di vista prettamente teologico, sappiamo che Dio è oltre le nostre determinazioni di genere. Dio non è umano”, pertanto basta riferirsi a Dio con la parola Signore, o utilizzare un linguaggio volto al maschile: è discriminatorio nei confronti delle donne. È questa la motivazione ufficiale con cui la Chiesta luterana evangelica ha deciso di esortare i suoi religiosi a “moderare le parole”, ovvero ad adottare un linguaggio neutro dal punto di visto del gender.

La svolta linguistica, tuttavia, non è piaciuta a tutti; tra gli intellettuali le maggiori perplessità, Christer Pahlmblad, ad esempio, professore associato di teologia all’università di Lund, è convinto che tutto ciò rappresenti un danno alla dottrina della Trinità e alla comunione con le altre dottrine cristiane; far passare la Chiesa di Svezia per quella che non rispetta l’eredità teologica comune non sarebbe una scelta auspicabile. Ma al di là delle dispute e discussioni teologiche e filosofiche sulla questione, rimane il fatto in sé:eccesso di zelo o problema culturale su cui riflettere tutti?

Rossella Marchese

Poesie II di Carlo Del Preite alla Libreria Raffaello

Venerdì 24 alle ore 18 presso la Libreria Raffaello in via Kerbaker n. 35 sarà presentato la raccolta “Poesie II”, nuova “fatica” poetica di Carlo Del Preite, avvocato, poeta, romanziere napoletano, protagonista da decenni della scena culturale e salottiera della Città del Vesuvio. A colloquio con l’Autore chiediamo qualche anticipazione sul volume Edito da Cuzzolin e promosso dall’Associazione Culturale Napoli è, della quale è prestigioso componente del “Cenacolo poetico” sin dai primi momenti di vita dell’Associazione stessa. Un reciproco amore pluriventennale con l’Associazione.

La poesia sgorga dall’anima, anche per lei è così?

Certo, è così per tutti quelli che tentano di fare poesia. Per me cercare di esprimermi in poesia è una vera e propria esigenza caratteriale. D’altra parte io concordo perfettamente con quello che ha detto della poesia Cesare Pavese: “la poesia ci difende contro le offese della vita”.

Quali motivi la spingono a pubblicare le sue liriche?

Mi sono chiesto, molte volte, quali sono i motivi che inducono uno come me, che scrive essenzialmente per se stesso, a fare pubblicare poi il risultato di questo intimo bisogno. La risposta? A parte una volatile componente di vanità, fondamentalmente il desiderio, o meglio l’esigenza, di comunicare con gli altri e condividere per quanto possibile con loro le esperienze, i dubbi, il dolore e la bellezza della vita, l’orgoglio di essere uomini e di saper amare a dispetto della nostra consapevole provvisorietà.

Come mai il titolo Poesie II?

Principalmente per il desiderio di ricordare , ripetendolo, il titolo  di “Poesies II” che il mio amico franco-algerino Jean Richard Smadjà aveva dato ad una raccolta di sue bellissime liriche che mi aveva regalato e che conservo gelosamente.

Ino Fragna ha scritto nella prefazione al volume che nella sua poetica è centrale il tema della destinazione finale, un pessimismo mai tragico. Concorda con questa definizione?

Sì, l’amico poeta e critico letterario Ino Fragna, ha individuato in modo chiaro l’essenza della mia poetica, in particolare in questa raccolta. Una vena di pessimismo unita ad una ironica mi rappresentano anche nella vita quotidiana.

E’ già al lavoro per il suo prossimo libro, qualche anticipazione?

Dopo questa raccolta in lingua italiana posso solo anticipare che la prossima sarà in napoletano.

Alessandra Desideri

 

 

 

 

 

 

Attraverso l’obiettivo. Fotografia dei documenti d’archivio

L’Associazione Culturale Sebezia onlus, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Napoli, organizza un Corso di formazione professionale di base sulla fotografia dei beni culturali, intitolato “Attraverso l’obiettivo. Fotografia dei documenti d’archivio”. Il docente è Massimo Velo, fotografo professionista dal 1974.

Il Corso si svolgerà dal 20 al 24 novembre presso l’Archivio di Stato di Napoli, in modalità intensiva, con una pausa il 22 novembre.

Nell’ambito del Corso il direttore dell’Archivio di Stato, Dott. Paolo Franzese, terrà un intervento sul tema “Archivi e tipologie documentarie”.

Info e modalità d’iscrizione al link: https://www.facebook.com/events/500916596946767.

Associazione Culturale Sebezia onlus: cell. 3474874828, 3481001877; e-mail assoculturalesebezia@hotmail.it

 

Porto Torres, evento inaugurale dell’Acropoli dei Giovani

L’ultimo importante progetto di Gerardo Marotta, quello dell’Acropoli dei Giovani, ha visto il 24 ottobre un nuovo importante momento, l’evento inaugurale del Presidio di Porto Torres. Ad ospitare l’incontro il Liceo Scientifico, Linguistico e Sportivo “Europa Unita”. Il Presidio dell’Acropoli dei Giovani di Porto Torres è il frutto del protocollo d’intesa stipulato tra l’Amministrazione comunale e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Nell’occasione è stato proiettato il docufilm “La seconda natura”, del regista Marcello Sannino, un viaggio sulle tracce del pensiero di Gerardo Marotta, protagonista dal dopoguerra in poi della vita culturale e filosofica italiana.

“I presidi dell’Acropoli sono luoghi di incontro, confronto e formazione dedicati ai giovani e aperti a tutti coloro che hanno interesse a parteciparvi. Con questa iniziativa, le cui basi sono state poste dall’ex Assessora Antonella Palmas – ha sottolineato l’attuale Assessora alla Pubblica Istruzione, Alessandra Vetrano –  anche Porto Torres diventa ufficialmente sede del progetto, grazie all’Istituto Italiano degli Studi Filosofici e all’Istituto d’istruzione superiore “Paglietti” che ha ospitato l’appuntamento inaugurale. Prosegue l’Assessora che è stata “l’occasione per ricordare Gerardo Marotta, scomparso pochi mesi fa e promotore del programma culturale, realizzato con la direzione organizzativa e scientifica dalla giornalista Bianca Desideri, che sta coinvolgendo diversi comuni italiani”. Durante la mattinata sono intervenuti l’Assessora Alessandra Vetrano, il professor Diego Zucca, docente di Scienze storiche e filosofiche all’Università di Sassari e i professori Massimiliano Garau e Caterina Ortu, docenti dell’istituto superiore turritano. L’incontro è stato moderato dal giornalista Luigi Coppola che ha portato i saluti di Massimiliano Marotta, presidente dell’IISF, di Fiorinda Li Vigni, segretario generale dell’Istituto e di Bianca Desideri direttore scientifico e organizzativo del progetto Acropoli dei Giovani.

Mazinga Z Infiniy, una nuova battaglia per il super robot

Era il 1972 quando veniva pubblicato il primo capitolo di Mazinga Z (マジンガーZ Majingā Zetto), manga scritto e disegnato dal fumettista e scrittore giapponese Go Nagai. L’opera, che nello stesso anno verrà trasposta in un anime di 92 episodi, è rivoluzionaria poiché introduce nei manga di genere mecha i super robot, ovvero robot colossali pilotati da ragazzi e caratterizzati dalla grande potenza distruttiva. Una serie in cui non solo quando l’eroe attiva specifiche armi ne grida il nome, ma dove il robot protagonista difende la Terra dall’invasione di mostri o alieni giganteschi che puntualmente vengono sconfitti.

Inoltre per la prima volta il robot acquista tratti demoniaci, poiché a seconda del comportamento del pilota può diventare un dio o un demone.

Non a caso il nome in giapponese (Ma) (ji) (n) (ga)  è scritto in caratteri katakana. La parola è composta dalle particelle ma che significa demone e jin (o shin) che vuol dire divinità, mentre la particella ga ha funzione rafforzativa. Nella mitologia giapponese i majin sono esseri magici, e la parola viene usata anche per indicare i demoni. Un termine che richiama quindi un essere divino e superiore.

Dopo anni di pace sulla Terra, il Dottor Inferno torna a minacciare il genere umano quando alcuni ricercatori scoprono, durante degli scavi interni al monte Fuji, un titanico robot che chiamano Mazinga Infinity, dotato di un potere straordinario, ovvero controllare e resettare intere galassie. Una simile abilità in mano al Dottor Inferno minaccia quindi non solo la Terra ma tutto lo spazio, motivo per cui il buon vecchio Tetsuya si mette al comando del Grande Mazinga per contrastare l’invasione. Dato questi per scomparso, entra in gioco Koji Kabuto, anch’egli ritiratosi in tempo di pace e ora pronto a tornare al comando di Mazinga Z, ultimo barlume di speranza per tutto l’universo.

Terzo lungometraggio dedicato ai personaggi creati dall’intramontabile Go Nagai, diretto da Junji Shimizu e scritto da Takahiro Ozawa, Mazinga Z Infinity farà la felicità di tutti i fan. Un film in grado  di risvegliare il bambino in ognuno di noi.

Nicola Massaro

Ricordando il poliedrico poeta Gennaro Esposito

Sfogliando le pagine del ricco e appassionato lavoro fatto da Luigi Esposito per ricordare il padre Gennaro, noto poeta contemporaneo, nato a Napoli il 3 novembre 1920 e morto il 28 febbraio 2004, si riesce solo in parte a cogliere tutta la vasta gamma di temi che hanno ispirato le sue poesie. E proprio “Puisìe e… rretàglie ‘e penziere” in ricordo di Gennaro Esposito raccoglie solo alcune delle liriche frutto della sua grande capacità poetica e della sua attenzione forte e continua ai temi a lui cari: “L’amicizia, la vita palpitante dei quartieri popolari, il disagio sociale e politico che anima la nostra città”.
Accompagnano le pagine di questo “ricordo” alcune testimonianze di amici e poeti che con lui hanno percorso un pezzo di strada nel panorama culturale napoletano o che hanno avuto il piacere di poter venire in contatto con questo poeta anticonvenzionale.
Flaviano De Luca, scriveva il 28 maggio 2014 su il Manifesto “Autore di canzoni, poeta-operaio, Gennaro Esposito è stato fra i raccontatori di una Storia collettiva di Napoli che affonda a piene mani nel sostrato della cultura orale partenopea”.
Ci piace citare anche un pezzo della storia di “Napoli è” legata a questo protagonista della cultura napoletana attraverso quanto scrive il poeta-avvocato Carlo Del Preite a proposito del suo secondo incontro con Don Gennaro, così spesso lo chiamavano amici e appassionati di poesia che frequentavano i salotti culturali napoletani: “Conobbi Gennaro Esposito nel 1994 o ’95… gli feci ricordare dell’occasione in cui ci eravamo conosciuti qualche sera prima, cominciammo a conversare piacevolmente e scendemmo insieme a Piazza Dante. Prendemmo un caffè e lo invitai a venire la domenica dopo a Via Pasquale Scura., dove all’epoca aveva sede l’Associazione Culturale “Napoli è”, nata da poco, che riceveva con grande disponibilità tutti i poeti o aspiranti tali che volevano partecipare agli incontri. Lui ci venne” e vi restò. E fra le oltre venti pubblicazioni di Don Gennaro una è stata edita proprio dall’Associazione Culturale “Napoli è” come ricorda Carlo Del Preite: “A “Napoli è” si era formato un bel gruppo, e nel 1997 Don Gennaro, io, Ettore Cicalese, Giovanni D’Amiano e Romano Rizzo, decidemmo di pubblicare insieme una raccolta di poesie in napoletano, “N’anticchia ‘e Napule”, che ebbe la prefazione di Ada Sibilio Murolo” e fu così che Gennaro si avvicinò a “Napoli è” e vi restò sempre vicino, grande poeta e caro amico del presidente Giuseppe Desideri e della sorella Bianca. Ancora oggi il ricordo degli incontri al Caffè dell’Epoca di Amedeo Pianese in via Costantinopoli dove il “Cenacolo poetico Napoli è” si riunisce è vivo in tutti coloro che lo frequentano.
Tante le testimonianze di affetto e rispetto per il poeta dai modi semplici ma capace di mostrare la grande forza della sua poesia raccolte dal figlio Luigi che ha raccolto la sua “pesante” eredità poetica e ne ha dato un assaggio nell’elegante volume edito nel 2016.
Salvatore Adinolfi

Fiaf Campania, le iniziative presentate dal delegato regionale Gianpiero Scafuri

Gli appassionati di fotografia, gli amatori, i giovani che si avvicinano alla fotografia sono i protagonisti di una stagione molto interessante promossa della Fiaf Campania che, con i suoi circoli attivi sul territorio, si muove grazie agli stimoli del suo delegato regionale Gianpiero Scafuri per promuovere l’arte dell’immagine. Con Scafuri ci caliamo nelle potenzialità fotografiche della nostra regione.

Una realtà fotografica quella della Campania che offre molte occasioni per gli amanti della fotografia, quale il rapporto tra fotografia e territorio?

La Campania è un territorio con tante potenzialità e ricco di creatività, non a caso vi è una buona cultura fotografica sempre più in fermento.

Una prova tangibile è la seconda edizione dell’Autore dell’Anno 2017 Fiaf Campania con 34 autori iscritti alla selezione finale nella fotografia tradizionale e 56 iscritti nella Iphonografia: sezione inserita grazie alla collaborazione con Igerscampania, per coinvolgere le giovani generazioni all’arte fotografica.

Quindi, mi auguro di riuscire ad ottenere un numero maggiore di tesserati che ci consentano di dare una giusta importanzaauna regione vivace. Ogni anno, in Italia, circa 40.000 persone ruotano intorno alla federazione in circoli, club e manifestazioni fotografiche, noi con i nostri tempi stiamo lavorando.

Cosa propone ai propri iscritti la Fiaf?

La Fiaf, che il prossimo anno compie settanta anni di attività, è una espressione nazionale nata per divulgare, sostenere e condividere la cultura dell’arte fotografica su tutto il territorio italiano. È fondatore del CIFA (Centro Italiano della fotografia di Autore) e membro del circuito internazionale FIAP (Federation Internationale de l’Art Photographique).

Principalmente offre la possibilità di entrare a far parte di un circuito dove la propria espressione artistica è valorizzata con competenza.

I soci interessati, possono contattare la delegazione regionale per concordare un incontro e valutare una eventuale candidatura al dipartimento culturale.

Mentre, durante l’anno è possibile ricevere un abbonamento alla rivista della federazione fotoit (rivista dedicata alla fotografia); una copia dell’annuario Fiaf con la pubblicazione che raccoglie la miglior produzione fotoamatoriale dell’anno in corso; monografie di un grande autore della fotografia contemporanea; un video corso per migliorare la vostra post produzione; convenzioni e sconti sul territorio nazionale.

Inoltre, i soci sono inseriti negli indirizzari di chi organizza concorsi fotografici nazionali e internazionali, mostre, workshop, e quindi ricevono bandi, inviti e promozioni. In occasione di congressi nazionali o regionali si ha la possibilità di accedere a letture portfolio dei propri lavori da parte di esperti.

La Fiaf della Campania è molto attiva sul territorio, ci parli delle iniziative portate avanti nel 2017?

Il Progetto nazionale sulla famiglia, la foto dell’anno, l’autore dell’anno nazionale e regionale, talent scout, i tanti concorsi nazionali e quelli organizzati daFiaf Campania; passeggiate fotografiche, incontri, proiezioni svolte nei circolidelnostro territorio. Una scelta ampia per tutti: professionisti, amatori e semplici appassionati.

Quali sono ancora aperte alla partecipazione dei fotografi?

La famiglia in Italia. E’ un progetto nazionale dedicato alla famiglia, il cui scopo è documentare e interpretare, attraverso la fotografia, la famiglia italiana contemporanea alla luce delle trasformazioni epocali che hanno riguardato i diversi ruoli dei suoi componenti, le identità sessuali, le esigenze economiche, il ruolo della donna, e la presenza di immigrati e italiani di nuova generazione.

Iscrizione entro il 30 ottobre 2017, presentazione opere 30 dicembre 2017.

Sono previste iniziative per i prossimi mesi?

A fine anno tutte le attività sono in fase di chiusura. Da novembre 2017 è aperto il tesseramento per i soci e i circoli/club che desiderano affiliarsi entro il 31 gennaio 2018.

Attualmente, oltre alle iniziative annuali per il prossimo anno con l’inaugurazione della mostra nazionale sulla famiglia il 16 giugno 2018 a Bibbiena,c’è il congresso nazionale del 2020 in Campania, evento su cui sto lavorando in collaborazione con il vice presidente Attilio Lauria. Abbiamo già alcuni contatti positivi e mi auguro che in questa occasione il nostro territorio riuscirà a distinguersi. Parallelamente stiamo anche valutando alcune disponibilità per realizzare una galleria Fiaf nel capoluogo campano: un luogo dove ci si nutre di fotografia con mostre e dibattiti sui grandi autori. Fiducioso di questo progetto, mi aspetto che la città di Napoli sia onorata per la scelta e ricambi con energia il nostro impegno.

Alessandra Desideri

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