Pasquale Bruscino: la libertà va sempre preservata, curata e tutelata

I valori della Costituzione, la forza dell’Unità nazionale, la gioia di condividere, in un giorno di festa, insieme a tutti i cittadini, il ricordo di una grande crescita generale dopo il buio della guerra, rappresentano pienamente il significato del  25 Aprile della nostra Democrazia.
I Lions, come sempre, sono in prima fila, presenti sia nel ricordare sia nel progettare il futuro!
La Libertà va sempre preservata, curata e tutelata, in ogni momento della vita e lo strumento per farlo è senza ombra di dubbio la Carta Costituzionale.
Giunga a tutti un augurio, in questo giorno di festa, di Libertà, Pace e Democrazia per la nostra Patria, perché per sempre ogni giorno possa essere il 25 Aprile.

Pasquale Bruscino

Governatore del Distretto 108 Ya Lions International

Il patrimonio di Napoli e della Campania: il Parco e la Reggia di Capodimonte

Nel 1734, il re Carlo di Borbone appena giunto a Napoli sentì immediatamente la necessità di avere una dimora sulla splendida collina di Capodimonte affinché le sue due passioni,  caccia e collezioni d’arte, potessero essere soddisfatte.

Commissionò quindi la costruzione della Reggia all’architetto Giovanni Antonio Medrano  e quando fu completata, vi portò da Roma e Parma la sua Collezione  Farnese.

Dopo qualche anno, nel 1742, l’attenzione del Re si spostò sul Bosco che aveva un’estensione di 130 ettari ed affidò la realizzazione del Parco alle scenografo Architetto Ferdinando Sanfelice che, riuscendo ad utilizzare tutte le risorse del territorio che aveva a disposizione, fuse in  meravigliose prospettive scenografiche  tutte le risorse naturali.

Partendo dall’ingresso principale realizzò la Porta di Mezzo disegnando una grande  area ellittica  da dove partono cinque viali ognuno intersecato da vialetti laterali.

All’interno del Parco aggiunti a costruzioni preesistenti, furono edificati alcuni edifici  tuttora esistenti, parte di questi utilizzati come fabbriche o per usi agricoli ed allevamento di  animali, mentre alcuni costituivano i luoghi di ritrovo della corte e degli ospiti occasionali.

La prima costruzione, acquistata dal re fu una palazzina originariamente di proprietà della famiglia di Carmignano. Era una tra le più belle ed originali ville collocate sulla collina e dove si svolgevano piacevoli  giornate di svago dedicate alla natura e alla musica. Questa villa dal 1826 divenne la residenza ufficiale dei figli del monarca borbone.

In seguito al suo ritorno  sul trono avvenuto nel 1815, re Ferdinando, seguendo la tradizione che voleva che un re offrisse un voto per la riconquista del Regno, volle la costruzione di un eremo che ospitasse dei monaci cappuccini. L’eremo dei  Cappuccini fu quindi eretto nel 1817.

Nel 1745, per soddisfare le  insistenti richieste della numerosa popolazione del Real Bosco, fu affidata sempre all’Architetto Sanfelice, la costruzione di una Chiesa denominata di San Gennaro, per adornala furono ordinate diverse opere d’arte, tra le quali una grande immagine di San Gennaro e altre quattro statue di Santi protettori: San Filippo,  San Carlo, Santa Elisabetta e Santa  Amalia.

Attualmente la Chiesa di San Gennaro a Capodimonte, dopo 50 anni  di chiusura, il 16 aprile 2023, dopo alcuni necessari  lavori di restauro è stata finalmente riaperta al culto dei fedeli.

Una delle arti che si praticava sul territorio collinare riguardava la produzione di oggetti in ceramica, pertanto il Re commissionò all’architetto Sanfelice la trasformazione nel 1743, di un edificio già presente nel Real Bosco in una Fabbrica di porcellana i cui prodotti divennero famosi e si diffusero in tutto il mondo. Attualmente in questo antico edificio l’arte della ceramica e della porcellana continua ad essere insegnata dai docenti dell’Istituto G. Caselli.

Tra gli edifici adibiti a funzioni agricole e di allevamento trova un posto di primo piano  il Giardino e Casamento Torre  dove nel 1889, nel suo forno a lega fu cotta la prima pizza Margherita (pomodoro, basilico e mozzarella), dedicata alla regina Margherita di Savoia.

Questo edificio è composto da una torre e da alcuni giardini suddivisi per aree di diversa coltivazione. Lungo tutti i vialetti si ergono alberi da frutto in particolare agrumi e alcuni ananas.

Al piano terra di un edificio agricolo del 18° secolo, denominato la Capraia,  si trovano stalle e locali adibiti a deposito dei prodotti agricoli e  di  animali, mentre i pastori e i contadini potevano accedere  ai loro ambienti  situati ai piani superiori.

Attualmente questo edificio è adibito  a centro d’arte grazie alla collaborazione tra il Museo di Capodimonte e l’Istituto di storia dell’Arte Edith O’Donnell.

I vini del re erano ben conservati in botti di legno in una cantina denominata il Cellaio. Nel Cellaio trovavano posto anche i cereali e le conserve di carne, miglio, legumi e tutta la buona selvaggina del Real Bosco destinata alla mensa del re.

Alessandra Federico

A Sarteano si presenta il libro “Se vuoi chiedilo a me”

Si terrà Sabato 20 aprile 2024 alle ore 16.30 nella Biblioteca comunale di Sarteano (SI) la presentazione del libro di Talita Barale “Se vuoi chiedilo a me”.

Saranno presenti Maria Rosaria Toso, vice presidente dell’Associazione “Voce di… Vento APS” e Bianca Desideri, giornalista e giurista, vicepresidente dell’Associazione Culturale “Napoli è”.

Interverranno: Beatrice Rossi, Biblioteca comunale di Sarteano; Lucia Mancini, Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Sarteano; Alberto Negri, presidente Associazione Autismo Siena “Piccolo Principe”; Tullio Faiella, vicepresidente Associazione Autismo Siena “Piccolo Principe”.

Teresa Lucente, referente di genere Centro Pari Opportunità UCVS coordinerà gli interventi.

Il libro “Se vuoi chiedilo a me” narra la quotidianità di una giovane coppia attraverso un mondo ai più sconosciuti. Quel mondo che oggi tutti chiamano AUTISMO.

I nomi dei protagonisti sono di fantasia, la storia al contrario è una storia di vita vissuta, intrisa di coraggio e amore, che si alterna tra speranza e sofferenza per i due genitori Giulia e Edoardo che seguono ogni singolo passo della loro figlia autistica Viviana.

Un tema complesso e articolato che l’Autrice Talita Barale tratta con intensità ed attenzione, equilibrio e sensibilità narrativa, portando all’attenzione delle lettrici e dei lettori una storia che per i genitori di bambine e bambine, ragazze e ragazzi con disturbo dello spettro autistico, può rappresentare un’esperienza con cui confrontarsi o in cui cogliere passi e percorsi anche della propria esistenza.

Il 24° Raduno di Primavera con le auto d’epoca al porto di Baia

È tutto pronto per il 24° Raduno di Primavera, l’evento di auto d’epoca che apre la stagione del Classic Car Club Napoli: il 14 aprile l’appuntamento con gli appassionati è sul porto di Baia, nell’area riservata della Capitaneria di Porto.

Con il patrocinio del Comune di Bacoli e con il supporto degli uomini dell’Ufficio Locale Marittimo di Baia sono attese oltre 50 vetture, dalle più moderne Ferrari fino alle veterane del dopoguerra, con una buona rappresentanza della produzione italiana più iconica affiancate dalle inglesi e dalle tedesche che hanno fatto sognare gli appassionati negli anni ‘60 e ‘70.

La concentrazione di veicoli d’epoca e vetture del Cavallino comincerà alle ore 9,30 nel piazzale antistante la capitaneria di porto del porto di Baia dove le vetture verranno schierate in bella mostra fino alle 13,00. Al termine della mostra statica e della attesissima prova di abilità, la carovana del Classic Car Club Napoli si sposterà presso il Grand Hotel Serapide a Pozzuoli, nei pressi dell’Accademia Aeronautica, dove si terrà il pranzo sociale e la premiazione della XXIII edizione del Raduno di Primavera.

Il Classic Car Club Napoli ribadisce il suo predominio nazionale con il numero più alto di soci fra i club federati (oltre 5000) e la qualità dei suoi eventi premiati dall’A.S.I. (Automotoclub Storico Italiano) con ben 18 Manovelle d’Oro: “siamo orgogliosi del nostro cammino – chiarisce Giuseppe Cannella, presidente del Classic Car Club Napoli– al quarantunesimo anno di attività continuiamo a mettere tutto il nostro entusiasmo nell’organizzazione degli eventi. Il Raduno di Primavera è molto apprezzato dai nostri soci e dagli ospiti, anche perché segna l’inizio della stagione radunistica. Negli anni abbiamo sempre richiamato tantissime persone pronte ad immergersi nella storia e nelle emozioni che le nostre vetture regalano ai visitatori”.

Barbara Castiglioni: Amore e Psiche. L’enigma dell’amore

Apuleio, autore della fiaba di Amore e Psiche, non faceva mistero di essere numida e getulo. Mouloud Mammeri ha più volte sottolineato l’affinità tra la fiaba di Apuleio ed un racconto cabilo L’uccello della tempesta. Quanto egli deve, oltre che alla fabula milesia, alle fiabe di tradizione orale del Nordafrica?

Per molto tempo, il patrimonio folklorico è stato, con il platonismo e l’ellenismo orientale, al centro della ricerca della misteriosa origine di Amore e Psiche. E, come scriveva Calvino, il modello di un «amore precario che ha la sua prova nell’assenza» ritorna in tutte le storie di abbracci, sposi misteriosi e sotterranei delle fiabe di una vastissima area geografica (la più famosa è la Bella e la Bestia). Molti interpreti recenti hanno ritenuto, però, sempre meno essenziale il patrimonio folklorico che, invece, a mio avviso, deve essere centrale nella ricerca. Un saggio piuttosto recente del 2014 di E. e N. Plantade – Libyca Psyche: Apuleius’ Narrative and Berber Folktales – aveva non a caso ipotizzato, esaminando con una grande mole di dati i motivi del patrimonio orale berbero, che Amore e Psiche fosse una stilizzazione romana operata su materiale folklorico libico.

La favola di Amore e Psiche è tra le più note di ogni tempo ed ha dato vita a un numero infinito di variazioni. Dove risiede il suo immutato fascino?

Sono molti gli elementi di fascino di Amore e Psiche: l’amore al buio; l’atmosfera magica; l’evidente percorso iniziatico e misterico alla base del ‘viaggio’ di Psiche-anima; la crescita di Cupido, che, come dice sua madre Venere, prima di Psiche non era che «un bambino viziato che non sa tenere a posto le mani». Più di ogni cosa, però, quello che è riveste maggiore fascino è proprio il mistero del vero significato della favola, che rispecchia l’enigma dell’amore.

“Tutto l’universo obbedisce all’Amore”, così Fontaine. L’illusione ed il desiderio, l’amore “al buio”, sono da preferire alla realtà?

Se dovessi rispondere per me, direi proprio di sì, e ammetto che è stato da subito il centro del mio interesse e anche la ragione che mi ha spinto a lavorare su Amore e Psiche. La Fontaine anticipa quel divario tra desiderio e possesso e tra illusione e realtà che pervaderà il Settecento e, con una malinconica voluttà, lo fa dire anche al suo protagonista. Amore dice a Psiche che dovrebbe imparare ad amare «un marito che puoi immaginare a tuo piacere, e a cui puoi attribuire la bellezza che vuoi»; e aggiunge: «la cosa migliore è l’incertezza, e che dopo il possesso abbiate ancora motivo di desiderare: è un segreto di cui non ci si era ancora avveduti». In maniera più tragica, questa è anche l’interpretazione di Leopardi e in generale, potremmo dire, romantica, ma, nonostante il fascino innegabile, non può corrispondere davvero del tutto alla misteriosa intenzione di Apuleio: perché Amore e Psiche, alla fine della favola, saranno di nuovo insieme, e raggiungeranno – riprendendo le parole di Madame de Lambert – quella «Métaphysique d’Amour» che la preferenza per l’amore al buio costringe a negare.

Psiche ritroverà il suo Amore solo “oltre la morte”. Ebbene, l’amore è impossibile?

Per certi versi, mi verrebbe da risponderle che sì, l’amore è impossibile. Ma in realtà, lo è per La Fontaine, per Leopardi, per Pascoli, per la Cvetaeva – soprattutto per la Cvetaeva, la più grande incarnazione dell’amore al buio che la letteratura abbia avuto – ma non per Apuleio. Per Apuleio, l’amore era possibile, o in ogni caso è l’idea che senza dubbio lui vuole esprimere, anche con il sorriso e l’ironia. Perché, come ho già detto, Amore e Psiche si ritroveranno, e il loro amore sarà di nuovo possibile. Solo, quell’amore al buio, quello che in realtà non era ancora amore – perché non possiamo dimenticare che Psiche si innamora davvero di Amore solo quando lo vede, ferendosi per sbaglio con una delle sue frecce – finisce nell’istante in cui può iniziare davvero.

Leopardi, Apuleio, Heine, Keats, La Fontaine, Pascoli: c’è un tratto che conduce fino ad una definizione dell’amore?

Per tutti gli autori citati, l’amore è anche sofferenza. Forse, però, la miglior risposta è in quei versi del quinto canto dell’Inferno di Dante: Amor, ch’a nullo amato amar perdona / mi prese del costui piacer sì forte, / che, come vedi, ancor non m’abbandona. L’amore è fatale. L’amore è sofferenza. L’amore è per sempre.

 

Barbara Castiglioni

è dottore di ricerca in Culture Classiche e Moderne presso l’Università di Torino e poi borsista del progetto PRIN «An Interpretative Database of the Greek and Roman mythical lore», si è occupata di tragedia greca, in modo particolare di Euripide, di cui ha curato l’edizione dell’Elena per la Fondazione Lorenzo Valla (2021). Si è occupata anche di ricezione del classico, curando per Mimesis l’Arianna di Marina Cvetaeva. Ha tradotto e commentato la sezione del iv libro dell’Onomasticon di Polluce (la Vita Felice 2022).

Giuseppina Capone

Italia: Tra miracoli sanitari e disparità di accesso

In Italia, la sanità danza sull’orlo di una contraddizione: da un lato, un miracolo di efficienza e risultati, dall’altro, crepe profonde alimentate da una crisi di finanziamento che mette a dura prova il diritto alla salute. Questa la fotografia scattata dall’avvocato Paolo Colombo, Garante dei disabili, in un panorama nazionale che vede la spesa sanitaria pubblica annacquarsi rispetto ai colossi europei come Germania e Francia. Con un budget che si aggira intorno ai 131 miliardi, a confronto con i 427 della Germania o i 271 della Francia, l’Italia si ritrova a spendere per i suoi cittadini cifre che rappresentano solo il 47% di quelle tedesche e il 57,9% di quelle francesi. La Relazione al Parlamento diffusa dalla Corte dei conti non lascia spazio a interpretazioni ambigue: sebbene il sistema sanitario italiano continui a garantire performance invidiabili sul fronte degli esiti di salute, le basi finanziarie su cui è costruito scricchiolano pericolosamente. In termini di PIL dedicato alla sanità, l’Italia staziona al 6,8%, lontana dalle percentuali a due cifre di Germania e Francia, testimoniando un quadro di austerity che mina dalle fondamenta la sostenibilità del sistema. Nonostante la sproporzione evidente nei finanziamenti, il livello dei servizi offerti continua a sorprendere. La mortalità preventiva e trattabile si attesta molto al di sotto della media della OCSE, e gli indicatori relativi alle cure primarie e agli screening per il cancro al seno dipingono un quadro di efficacia che fa onore al Bel Paese. Tuttavia, questa miracolosa resilienza non riesce a celare le crepe di un sistema alle prese con barriere all’accesso sempre più invalicabili. Le lungaggini burocratiche, le liste d’attesa interminabili e le disparità territoriali sono solo la punta dell’iceberg di una problematica ben più radicata. La spesa “fuori tasca” dei cittadini emerge come un grido disperato di chi cerca cure tempestive, rappresentando il 21,4% del costo complessivo della sanità italiana. È il segnale di un allarme che risuona forte nelle orecchie di chi teme di vedere il diritto alla salute trasformarsi in un lusso. Nel mascherare le disuguaglianze socio-economiche e territoriali, la sanità pubblica si presenta come un baluardo della società italiana, con un consenso quasi unanime sul suo ruolo di pilastro. Eppure, la frattura tra chi può permettersi di pagare per evitare lunghe attese e chi si trova a rinunciare alle cure evidenzia una disuguaglianza crescente, alimentata da un sistema che pecca nella distribuzione delle risorse e nell’accessibilità dei servizi. L’avvocato Colombo, con il sostegno dei dati forniti dalla Corte dei conti, mette in luce una realtà complessa, in cui la sopravvivenza del sistema sanitario nazionale si gioca sul filo di un bilanciamento precario tra efficienza e accessibilità. Un appello al cambiamento, affinché il diritto alla salute non sia più ostaggio di un bilancio, ma piuttosto il risultato di una volontà politica che metta al centro il benessere dei cittadini, senza distinzione.Paolo Colombo ci ricorda: ”E’ giunto il momento di rivedere le priorità, per garantire che la sanità in Italia rimanga un diritto e non diventi un miraggio.”
Ivan Matteo Criscuolo

Distretto Lions 108 Ya: Le eccellenze del territorio nelle arti e nelle professioni

Domani mattina, sabato 6 aprile, alle ore 9.30, nella prestigiosa cornice dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, si terrà la cerimonia di premiazione del service distrettuale “Le eccellenze del territorio nelle arti e nelle professioni” per la XI Circoscrizione del Distretto Lions 108 Ya. L’iniziativa, fortemente voluta dal Governatore Pasquale Bruscino, è l’occasione per rendere merito a figure professionali, artistiche, sportive e imprenditoriali che a vario titolo si sono distinte sul territorio.
I lavori saranno introdotti da Pasquale Sessa, coordinatore Distrettuale del service, mentre la conduzione sarà affidata a Giovanni Cibelli, presidente della XI Circoscrizione. Ai saluti di Antonino Magliulo, presidente del Lions Club Napoli Lamont Young, il Club che ospita la manifestazione; di Rosita Marchese, presidente CDA Accademia delle Belle Arti; Giuseppe Gaeta, direttore dell’Accademia delle Belle Arti; Hubert Bowinkel, componente XI Circoscrizione Service; Pino Naim, II Vice Governatore; Tommaso Di Napoli, I Vice Governatore, seguirà la Lectio magistralis “Nel lionismo come pensiero e come azione”, a cura del professor Ermanno Bocchini, Past Direttore Internazionale, che riceverà dal Presidente Giovanni Cibelli il Premio come eccellenza della XI Circoscrizione. Con lui, a ritirare il prestigioso riconoscimento saranno il Dott. Maurizio de Giovanni per il Lions Club Napoli Svevo; Franco Testa per il Lions Club Napoli Camaldoli “Terra mia”; il Dott. Catello Maresca per il Lions Club Napoli Lamont Young;  il Prof. Martino Di Serio per il Lions Club Napoli Host; il Prof. Bruno Siciliano per il Lions Club Napoli Castel Sant’Elmo; la Prof.ssa Paola Rogliani per il Lions Club Napoli Partenope Palazzo Reale; Vincenzo Picardi, per il Lions Club Napoli Capodimonte; Vincenzo Boni, per il Lions Club Napoli Cittadinanza Umanitaria; il Dott. Maurizio Simeone, per il Lions Club Napoli Virgiliano; la Prof.ssa Francesca Bianco, per il Lions Club Napoli Europa “Gianpaolo Cajati”; il Dott. Giuseppe Tarro Ciccarelli, per il Lions Club Capri; il Dott. Mario Bowinkel, per il Lions Club Napoli Megaride; Gennaro Bottone, per il Lions Club Napoli Floridiana Felix.  Alle conclusioni deli’ immediato Past Governatore Franco Scarpino, seguirà la visita guidata dell’Accademia.

Una Nuova Alba per i Diritti: La Carta sull’Autismo della Regione Campania

In una svolta storica per i diritti e il benessere delle persone con disturbi dello spettro autistico, è stata ufficialmente approvata la “Carta dei diritti regionali sui disturbi dello spettro autistico”. L’annuncio, proveniente direttamente dall’avvocato Paolo Colombo, garante dei disabili, segna l’inizio di un nuovo capitolo nel riconoscimento e nella tutela dei diritti delle persone autistiche. L’avvocato Colombo ha espresso entusiasmo per questo traguardo, dichiarando: “Approvata la Carta dei diritti regionali sui disturbi dello spettro autistico”. Un passo avanti essenziale per assicurare una vita piena e indipendente a chi vive con l’autismo, in linea con le proprie possibilità e aspirazioni. La Carta stabilisce una serie di diritti fondamentali, tra cui quello a una diagnosi precisa e accessibile, alla partecipazione attiva nelle decisioni riguardanti il futuro e al rispetto dei desideri personali. Viene posto un forte accento sull’importanza di fornire le attrezzature, il supporto e l’assistenza necessari per consentire una vita produttiva, dignitosa e indipendente. “Ogni persona con disturbi dello spettro autistico deve poter partecipare, per quanto possibile, allo sviluppo o alla gestione dei servizi realizzati per il proprio benessere”, sottolinea l’avv. Colombo, evidenziando l’importanza di includere le persone autistiche nelle decisioni che le riguardano direttamente. Uno dei pilastri fondamentali della Carta riguarda l’educazione e l’occupazione, garantendo il diritto a una formazione in linea con le proprie aspirazioni e a un lavoro significativo, senza incappare in discriminazioni o pregiudizi. L’accesso alle attività culturali, ricreative e sportive è altresì garantito, promuovendo una piena partecipazione sociale. L’avvocato Colombo ha inoltre sottolineato l’importanza della protezione legale e dell’integrità fisica e psicologica delle persone autistiche, affermando: “È fondamentale che le persone autistiche, o i loro rappresentanti, dispongano della rappresentanza e dell’assistenza giuridica necessarie per la tutela dei propri diritti”. La Carta rappresenta una pietra miliare nel percorso verso l’equità e l’inclusione sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico. Con queste nuove linee guida, Napoli e l’intera regione si pongono all’avanguardia nella tutela dei diritti delle persone autistiche, offrendo un modello virtuoso di giustizia e di sensibilità sociale da seguire. La comunità e le autorità locali si stanno già mobilitando per assicurare l’effettiva attuazione della Carta, pronte a tradurre gli impegni in azioni concrete che migliorino la vita delle persone autistiche e delle loro famiglie.
Ivan Matteo Criscuolo

I Lions del Distretto 108 Ya firmano protocolli d’intesta con il Centro Sinapsi della Federico II e la Fondazione GIC

Lo scorso 26 marzo è stato siglato presso il Centro SINAPSI, Università degli Studi di Napoli “Federico II”  il Protocollo d’Intesa tra il CENTRO SINAPSI, diretto dalla prof.ssa Maria Francesca Freda e il DISTRETTO 108 Ya Lions International, Governatore Dott. Pasquale Bruscino.

Si tratta di un importante sinergia che il Distretto 108 Ya (che racchiude i Club Lions di Basilicata, Calabria e Campania) realizza con il Centro SINAPSI dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”  per favorire e tutelare “l’inclusione, la vita indipendente ed il benessere delle persone con disabilità” come si legge in una nota.

Successivamente il Governatore Bruscino e il presidente della Fondazione Genere Identità Cultura ETS, prof. Paolo Valerio hanno siglato un protocollo d’intesa che amplierà ancora le sinergie già in campo in relazione all’inclusione.

Il prof. Paolo Valerio, presidente onorario del Centro Sinapsi e la dott.ssa Valeria Mirisciotti, delegata distrettuale del Governatore per la disabilità e Kairos hanno curato la stesura dei protocolli.

“I Lions del Distretto 108 Ya da sempre impegnati con i loro Service in attività volte a favorire la tutela delle persone con disabilità, l’inclusione, il rispetto e la valorizzazione delle differenze, della lotta a pregiudizi e discriminazioni, avranno due strumenti in più per perseguire le loro finalità” si legge nella nota del Distretto 108 Ya.

I due protocolli vedono immediatamente un risultato concreto, dal 16 aprile partirà un corso dedicato ai genitori di figli con disabilità.

Ivan Matteo Criscuolo

Shiatsu, tecniche e leggi fondamentali

Lo shiatsu affonda le sue origini nel pensiero filosofico taoista e rappresenta l’applicazione all’uomo del modello universale  basato su alternanza e dualità per cui  le tecniche shiatsu   presentano un aspetto esteriore  sul quale agisce  una volontà  interna.

L’aspetto esterno è la semplice applicazione della pressione esercitata con la mano, pollice o gomito sul corpo del ricevente. La parte interna è la sottile conoscenza  delle leggi che governano le relazioni della vita retta da due principi fondamentali  complementari e contrapposti, lo yin e lo yang.

La legge fondamentale del Tao  afferma: lo yin va verso lo yang e lo yang  va verso lo yin e il percorso è tutta la manifestazione cosmica. Vale a dire che i due  aspetti dell’energia, trasformandosi ognuno nel suo opposto  danno origine  all’universo.

Il Cielo e la Terra rappresentano  questa dualità, con la loro unione creano e danno sostegno alla Vita (uomo) che nutrono  con il respiro (cielo)  e con l’alimentazione (Terra).

Come ogni cosa dell’universo anche l’uomo ha un suo centro da dove tutto procede e a cui tutto fa ritorno. Questo centro è il Cuore  inteso come sede dell’Anima o energia Mentale.

La pratica dello  shiatsu, come tutte le discipline  derivate dalla  filosofia taoista, intende  la salute  quale  equilibrio  di tutti i fattori sia del corpo fisico  che  del corpo  psichico-spirituale che si raggiunge attraverso l’equilibrio della essenza dello yin   con quella della yang.

Le tecniche utilizzate nella pratica shiatsu presuppongono innanzitutto che l’operatore sia in grado di guidare la propria energia all’interno del corpo della persona  che sta trattando attraverso il punto  da stimolare. Questo comporta una continua pratica di meditazione e di respirazione,  una giusta e corretta postura e un atteggiamento  mentale empatico.

La meditazione  e le tecniche di respirazione  consentono all’operatore di allineare la sua mente all’intenzione di guarire, conservando per tutto il tempo del trattamento  la giusta  postura, la capacità di ascolto e di dare le adeguate risposte alle richieste  silenziose del corpo del paziente.

Alessandra Federico

1 4 5 6 7 8 59
seers cmp badge