La brillante vittoria di Luna Rossa

Una vittoria che ha fatto sognare gli appassionati della vela e li ha tenuti incollati al video per  vedere Luna Rossa solcare le acque di Barcellona e vincere il secondo match di oggi dopo un inconveniente tecnico che non le ha consentito di disputare il primo.

Un vento sostenuto e l’onda formata hanno consentito alla barca di superare i 50 nodi di velocità.

La vittoria ha consentito a Luna Rossa di rimanere in parità con Ineos l’altra barca impegnata nella competizione di oggi.

Nella sua visita lampo al team, Patrizio Bertelli, Presidente di Luna Rossa Prada Pirelli, ha dichiarato: “Questa mattina ho incontrato i ragazzi del team e li ho trovati tonici e concentrati. Tornerò in settimana” mentre Max Sirena, Skipper e Team Director, ha commentato: “Alla fine è stata una bella giornata, poteva andare molto diversamente, visto il problema che abbiamo avuto alla randa. Purtroppo a volte succedono incidenti non sempre prevedibili. Il team è stato capace di una grande reazione. Abbiamo fatto un cambio randa in tempo record e non era facile fare la regata, anche perché la seconda vela era da vento più leggero. Bisogna fare un grande applauso all’equipaggio che è stato in grado di gestire questa situazione e anche di fare un’ottima partenza nonostante un avvicinamento alla linea non perfetto. Questo ci dà la carica per le regate che verranno nei prossimi giorni”.

Una gara appassionante e di alto livello tecnico che non ha lasciato spazio alla barca Ineos Britannia. Un successo quello della barca italiana meritato e cercato da tutto l’equipaggio che ha consentito a Luna Rossa di tagliare il traguardo con 4” di vantaggio.

Un applauso all’equipaggio odierno composto da Jimmy Spithill e Francesco Bruni al timone e Umberto Molineris e Andrea Tesei come trimmer. I cyclor erano Enrico Voltolini, Bruno Rosetti, Cesare Gabbia ed Emanuele Liuzzi.

Appuntamento al prossimo match.

Antonio Desideri

Scatta e riscatta, un safari fotografico per la vivibilità cittadina

Il CITS Comitato Italiano per la Salute, presieduto da Raffaele Federico, ormai da decenni è impegnato, fra le tante iniziative, nel Progetto Vivere Meglio realizzato anche in collaborazione con altre Associazioni.

Nell’ambito di questo progetto è partito, a inizi di settembre, il safari fotografico “Scatta e riscatta” della durata di 11 settimane.

Ne parliamo con l’ideatore Raffaele Federico.

Come e perché nasce l’idea del safari fotografico “Scatta e riscatta” per le vie della città di Napoli?

Il safari fotografico “Scatta e riscatta” è un programma pratico di educazione permanente all’educazione civica ed ambientale rivolto a tutta la cittadinanza.

Attraverso la fotografia si possono raggiungere risultati ed affermare valori che rappresentano l’avvio di un processo di maturazione della coscienza civile.

Il progetto quindi si propone di mettere in evidenza situazioni di degrado igienico-sanitario che possono generarsi anche temporaneamente per le strade della città, non necessariamente solo nei quartieri periferici.

Quanto durerà questo safari?

11 settimane, durante le quali il safari penderà in esame alcune problematiche e ne cito solo alcune: carta, cartacce e cartoni; vetro; rifiuti ingombranti e auto abbandonate; cassonetti dei rifiuti rotti e posti in luoghi non idonei, contenitori della differenziata posti fuori dai giorni e dagli orari consentiti; occupazioni suolo abusive; verde trascurato sia pubblico che privato; persone senza dimora; plastica; degrado del patrimonio artistico e architettonico.

Durante l’ultima settimana, dedicata al patrimonio artistico, sarà tenuta una tavola rotonda dedicata al recupero dei sensi della bellezza attraverso l’educazione allo sguardo e la fotografia in questo è uno strumento efficace ed idoneo.

La conoscenza dei diritti fa parte dell’educazione civica, come stimolate la sua diffusione?

E’ indispensabile conoscere quali sono i nostri diritti e come esigerli in maniera certa, agevole e tempestiva ma la conoscenza dei propri diritti deve essere accompagnata dallo sviluppo del senso della Giustizia e di appartenenza.

La nostra azione come singoli e come associazione si attua oltre che con il safari, con cicli di conferenze e incontri, iniziative di sensibilizzazione sui territori, articoli sulla stampa, collaborazione con altre realtà associative e con singoli. A proposito delle conferenze le anticipo che da gennaio terremo 5 conferenze, una la mese, sui 5 pilastri della salute e della bellezza.

Non dobbiamo, peraltro, dimenticare che i  diritti sono gli stessi per tutti e ciascuno ha il dovere di rispettare quelli degli altri.

Spesso, però, ciò non accade…

Purtroppo no e il comportamento dettato dalle abitudini e dalla consuetudine può ledere il diritto degli altri a volte anche senza che ce ne rendiamo conto e la legge di inerzia ci fa permanere in quello stato di “quiete” fin quando non intervenga una forza esterna a  modificare tale stato.

Non rispettare le norme e le leggi, anche quelle  che possiamo considerare marginali,  provoca un clima di tensione e di malessere.

Ci fa qualche esempio?

Certo, ad esempio parcheggiare sulle strisce o davanti agli scivoli per persone con disabilità; esporre merce, tavoli e sedie sui marciapiedi; depositare rifiuti fuori dai cassonetti e in orari non conformi alle disposizioni, etc., etc.,  questi sono ormai  comportamenti  considerati normali  e a volte forse anche tollerati da chi invece deve intervenire per rimuoverli o in termini sanzionatori.

Il modo più efficace per modificare questo stato di inerzia è di prospettate un’altra abitudine più gratificante e soddisfacente  utilizzando metodi e programmi  coinvolgenti.

Quali sono le modalità per partecipare al safari fotografico?

Nel corso del safari chi scatterà le foto e invierà le immagini agli indirizzi e mail che sono indicati sulla pagina facebook dedicata potrà contribuire al cambiamento, come auspichiamo, di abitudini e mentalità. Chi poi osserverà le foto su web, in mostra o pubblicate potrà ricevere l’immagine percependone e introiettandone il significato.

Antonio Desideri

 

Attendendo il risultato finale della Louis Vuitton Cup

Il vento  e le acque di Barcellona che ospita la Louis Vuitton Cup non hanno consentito nella giornata di ieri di completare la regata.

Si è passati dai 20 nodi di vento del giorno precedente ad una debolissima brezza che ha fatto ritardare di circa un’ora e mezza e poi alla fine annullare la regata. Nessuno dei due AC75, infatti, ha completato il percorso nei 45 minuti previsti e quindi la gara è stata annullata per sopraggiunti limiti di tempo. L’equipaggio di Luna Rossa era composto da Jimmy Spithill e Francesco Bruni al timone con Umberto Molineris e Andrea Tesei come trimmer. I cyclor erano Enrico Voltolini, Bruno Rosetti, Cesare Gabbia ed Emanuele Liuzzi.

Nonostante tutti gli sforzi della nostra barca di recuperare il gap iniziale e sorpassare l’avversaria, il vento sfavorevole ad entrambe le competitor ha portato alla fine le due AC75 a non riuscire a completare il percorso nel tempo previsto e quindi la decisione dei Comitato di Regata di decidere di annullare il match.

Fiato sospeso per gli appassionati della vela.

Appuntamento ad oggi sperando in un vento favorevole e in un successo di Luna Rossa.

Antonio Desideri

Luna Rossa alla Louis Vuitton Cup

Barcellona è la protagonista della Louis Vuitton Cup. E’ partita il 29 agosto la sida di Luna Rossa agli altri team per la conquista della Luois Vuitton Cup.

Le Challenger Selection Series sono nate nel 1970 e da allora l’obiettivo principale è quello di selezionare il miglior sfidante da opporre al Defender nel Match finale di America’s Cup. Quattro anni di attese e allenamenti prima di intraprendere la sfida fra i team che sono ben consapevoli che al termine dei due Round Robin passeranno alla fase successiva solo quattro equipaggi.

Jimmy Spithill, timoniere di Luna Rossa ha dichiarato: “La flotta è vicina come prestazioni e sono certo che vedremo delle gare combattute, anche perché le condizioni di Barcellona, con onda e vento, sono complicate e rendono il lavoro dell’equipaggio molto difficile. Le regate preliminari hanno messo in luce i punti deboli e quelli di forza dei team. Tutti quanti abbiamo vissuto momenti splendidi, abbiamo commesso errori e abbiamo avuto problemi tecnici. Per quanto riguarda la presenza del Defender nei Round Robin, non c’è dubbio che per loro sia un enorme vantaggio, perché noi regatiamo per sopravvivere e loro no e questo fa la differenza. Può essere rischioso scoprire le carte con loro? Probabilmente sì, ma adesso siamo concentrati sui challenger, non guardiamo troppo in là. Il nostro lavoro è uscire in mare e vincere una regata alla volta”.

Cuore dell’evento è il Race Village allestito per l’evento ed aperto tutti i giorni di regata con accesso gratuito. Le regate potranno essere seguite dal pubblico e dagli appassionati anche nelle frequentatissime Fanzones di Plaça del Mar e Bogatell.

Vediamo come si svolge l’evento: le regate della Louis Vuitton Cup sono a Match Race e vince la barca taglia per prima il traguardo. Per ogni vittoria viene assegnato un punto mentre la barca che arriva seconda non guadagna nessun punto.

La Louis Vuitton Cup comprende tre fasi.

La prima è la ROUND ROBIN – 2 Gironi Eliminatori: 29 agosto – 11 settembre. Tutti i team incontrano gli avversari una volta per girone. Le regate sono esclusivamente a Match Race. A partecipare sono i cinque challenger (Luna Rossa Prada Pirelli, Ineos Britannia, NYYC American Magic, Alinghi Red Bull Racing e Orient Express Racing Team) più il Defender (Emirates Team New Zealand).  Non verrà conteggiato quello che è il risultato degli incontri con il Defender. Il team che si troverà nella classifica nel posto più basso sarà eliminato, mentre gli altri accedono alle semifinali e il top team sceglierà il suo avversario.

La seconda fase è quella delle SEMIFINALI che si terranno dal 14 al 23 settembre. In questa fase i quattro challenger si affrontano in regate a Match Race. Il primo a raggiungere i 5 punti è il vincitore.

La terza fase è quella delle FINALI che si tendono dal 26 settembre al 7 ottobre quando i due challenger finalisti si affrontano nella finale della Louis Vuitton Cup e conquista la vittoria chi raggiunge per primo 7 punti con diritto di sfidare il Defender Emirates Team New Zealand nel Louis Vuitton 37^ America’s Cup Match.

Sarà possibile seguire live la Louis Vuitton Cup sarà trasmessa sul sito  www.lunarossachallenge.com, mentre in tv in diretta sui canali di Sky (205) e di Mediaset (Italia 1 e 20).

Come nasce il team di Luna Rossa. E’ il 1997 e l’imprenditore Patrizio Bertelli e lo yacht designer argentino German Frers si incontrano e quest’ultimo propone a Bertelli di lanciare una sfida alla 30^ America’s Cup del 2000. Dalla costituzione ormai il team ha preso parte a cinque edizioni dell’America’s Cup, ha vinto due volte le regate di selezione dei Challenger – la Louis Vuitton Cup nel 2000 e la PRADA Cup nel 2021 – e ha disputato la finale nel 2007 e nel 2013.

Quest’anno Luna Rossa continuerà a rappresentare lo yacht club Circolo della Vela Sicilia nella sfida alla 37^ edizione dell’America’s Cup a Barcellona.

Antonio Desideri

Il patrimonio di Napoli e della Campania: Il Bosco dei Camaldoli

In un precedente articolo abbiamo parlato del Real Bosco di Capodimonte definendolo  il parco del Re, in quanto voluto dal re Borbone  quale  luogo di svago e di caccia, il Parco urbano dei Camaldoli è, invece, il bosco repubblicano, realizzato in seguito alle lotte condotte dalla metà degli Anni ‘70 da cittadini ed associazioni ambientaliste che sono riusciti a strapparlo dal degrado e dalla erosione della lottizzazione  abusiva, dalle frane  e dalle antenne per restituirlo alla collettività.

Il Parco fu istituito nel 1981 ed il Comune, utilizzando fondi della Cassa del Mezzogiorno,  riuscì ad espropriare alcuni appezzamenti di terreno e a realizzare in quasi quindici anni recinzioni, ad installare attrezzature e ultimare i lavori di sentieristica principale.

L’anfiteatro che si affaccia sul golfo fu inaugurato nel 2007 con due ingressi per il pubblico (via dell’Eremo e viale Rai). Nel 2010 fu infine aperto al pubblico un terzo ingresso   su via Camaldolilli.

Il Bosco dei Camaldoli si trova a 400 metri sul livello del mare, sul punto più alto della città di Napoli e si estende per circa 135 ettari e rappresenta una continua scoperta di biodiversità, un luogo dove si intrecciano combinazioni perfette di specie arboree impiantate con specie spontanee.

Il Parco esiste, ma negli anni la difficoltà della sua gestione ne ha messo a rischio  continuamente la sopravvivenza. Nel 2016 è stato chiuso al pubblico a causa della mancanza di fondi per la riqualificazione e la necessaria manutenzione ed ora è abbandonato e chiuso e con il pericolo di vandalizzazioni, d’incendi e di frane potrebbe mettere anche a rischio la sicurezza dei territori circostanti.

Solo alcune associazioni ambientaliste se ne stanno prendendo cura, ma non è sufficiente per coprire un’area così vasta che risulta essere di competenza  tecnica del Comune di Napoli  e amministrativamente della Regione Campania.

Nel 2020 è stato pubblicato il bando per la sua riqualificazione, ma ancora oggi i cittadini restano in attesa di vedere quei lavori necessari che restituiscano alla città uno dei suoi importanti  polmoni verdi indispensabile per la vita  e confidano che si possa finalmente chiudere  una pagina non certo felice del destino del verde della città.

Alessandra Federico

In difesa del parco Mascagna

Questa mattina, di fronte ai cancelli ormai sbarrati da più di sei mesi del parco Mascagna, si è tenuta una pacifica manifestazione di protesta di cittadini per chiedere la sua riapertura.
I cittadini tra i quali molti bambini, come già previsto dal programma pubblicato sulla locandina, si sono recati numerosi al luogo del raduno con bottiglie e secchi con i quali hanno innaffiato, fin dove è stato possibile, con lanci d’acqua, le aiuole e il terreno circostante i tronchi degli alberi.
Alcuni alberi da poco messi a dimora, avevano già evidenti segni di sofferenza presumibilmente per mancanza di irrigazione.
Tra i presenti si percepiva il senso di irritazione nei riguardi di coloro che dovrebbero essere vicini alle necessità della popolazione.
Tra i presenti, quasi in timido anonimato abbiamo incontrato Maria Muscarà e Hermes Ferraro sempre in prima linea in difesa dell’ambiente che hanno affermato la loro disponibilità a collaborare con il comitato spontaneo dei cittadini per ottenere dal Comune risposte chiare circa la volontà di riaprire il parco.
Tra i presenti anche il giornalista Sergio Angrisano che ha documentato le condizioni in cui versa attualmente anche l’area antistante il parco  e. Raffaele Federico coordinatore del “Progetto Vivere meglio” che ha portato al comitato la solidarietà delle associazioni aderenti al coordinamento.
I cittadini hanno affermato che la loro pacifica protesta non si fermerà fino a quando non avranno riottenuto l’apertura del parco e l’assicurazione della sua costante ed attenta cura da parte di personale qualificato e competente.

Alessandra Federico

Il verde è vita. Il patrimonio  storico ed arboreo di Napoli

La presenza di alberi e di aree verdi è l’aspetto essenziale  per garantire la qualità della vita per tutti, ma in particolare per i bambini.

Gli alberi, al di là dell’aspetto paesaggistico ed estetico, in particolare negli agglomerati urbani con elevato traffico veicolare, contribuiscono a contenere i danni dovuti all’impermeabilizzazione del suolo e al suo consumo consentendo condizioni sostenibili di vivibilità ambientale.

Un patrimonio arboreo  diffuso e ben curato  determina effetti positivi non solo sulla salute fisica ma anche sulla capacità di apprendimento e sulla  crescita della coscienza sociale, pertanto se mancano i parchi verdi nei quartieri, tutti gli undici articoli che garantiscono la diffusione di spazi verdi  previsti dalla Convenzione  sui diritti dell’infanzia dell’ONU risultano annullati.

A nessun bambino deve essere precluso  l’accesso alle aree verdi, ma questo diritto   è minato alla radice dalla carenza di spazi verdi e dall’indifferenza che molte amministrazione  mostrano verso la loro cura e sviluppo territoriale.

Attraverso lo studio dei dati rilasciati dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ci viene data un’immagine della nostra nazione fortemente variabile tra le varie aree con una minore dotazione  di verde urbano per minore  nei capoluoghi del sud e delle isole. Escludendo Oristano, Matera e l’Aquila, i primi 20 capoluoghi italiani che offrono ai bambini  un verde curato ed attrezzato sono del centro nord; mentre su 105 capoluoghi la media è di appena 24 alberi ogni 100 abitanti.

La legge n. 113  del 1992  è stata istituita con lo scopo  di incrementare le aree verdi cittadine contrastando il disboscamento, obbligando inoltre i comuni a porre a dimora entro il territorio cittadino un albero per ogni nuovo nato entro 12 mesi  dalla sua registrazione anagrafica, inoltre nel 2005 fu aggiunta una nuova norma che   prevede la piantumazione anche per ogni  minore adottato.

I comuni sono obbligati a censire ogni anno le nuove piantumazioni e  giustificare  gli abbattimenti degli alberi avvenuti nel proprio territorio fornendo tutte le informazioni. I cittadini devono controllare se il proprio Comune rispetta le  normative e tiene aggiornato il censimento  semplicemente avanzando una richiesta di accesso agli atti.

Proprio in questi giorni a Napoli sono state programmate due manifestazioni spontanee di cittadini in difesa del verde, distanti da qualsiasi manipolazione politica.

Ieri 24 maggio 2024 alle ore 17.30 in via Bosco di Capodimonte cittadini ed associazioni hanno protestato in maniera civile ma decisa contro lo scempio perpetrato nei giorni scorsi ai danni di numerosi alberi di agrumi e di frutta all’interno di uno storico giardino dato in affido dal Comune ad una associazione.

Presente alla protesta dei cittadini  il presidente della terza Municipalità intervenuto ad ascoltare le ragioni della protesta dei cittadini che hanno chiesto la revoca della concessione e l’avvio degli accertamenti necessari e infine la piantumazione di  nuovi alberi da frutta.

Questa volta i cittadini sono determinati e  affermano che lo protesta non si fermerà fino a quando non riceveranno riscontro alle loro richieste.

Domenica 26 maggio 2024 alla ore 10.00 si terrà un’altra manifestazione spontanea di cittadini ed associazioni per chiede la riapertura del parco Mascagna, uno dei pochi polmoni verdi cittadini chiuso ormai da più di sei mesi e di cui, l’amministrazione comunale non dà e non vuole dare  nessuna risposta alla città.

Un parco che per lunghi decenni è stato luogo di  gioco  e  salute per i bambini,  di sport per giovani ed adulti, di riposo per gli anziani e di tranquillità per gli innamorati, oggi è divenuto un luogo triste dove si avverte la sofferenza della natura  ed il disagio dei cittadini ai quali è negato l’accesso a questo spazio verde,  a causa della estrema lentezza dei lavori, del costo di 238mila euro che  si sarebbero dovuti concludere il 20 marzo scorso consegnando il parco alla città, mentre  hanno prodotto solo l’abbattimento di 23 alberi e la piantumazione di alcuni alberi che appaiono già seccati forse per la mancanza d’acqua.

Il nuovo parco quindi non vede la luce mentre il degrado di tutta l’area sta  repentinamente progredendo.

Alessandra Federico

 

Lezioni di vita nella scuola dell’infanzia: la gentilezza

Un’interessante esperienza è portata avanti dal Newark Nursery & Kindergarten di Malta. La gentilezza inizia da piccoli, così come le lezioni di vita; a scuola i bambini non imparano solo l’ABC ma anche l’arte del rispetto e delle emozioni.

Non è questo il mondo che tutti vorremmo vedere dove la gentilezza è la prima lezione che si impara?

Ogni settimana i bambini, insieme alle maestre, svolgono diverse attività a seconda del tema da trattare e dalle diverse abilità che devono sviluppare secondo diverse aree: sviluppo area fisico-motoria; area linguistica; area matematica; area socio-emotiva; area cognitiva.

Nel mese di maggio, per la seconda settimana, la tematica trattata è stata la vita degli animali dello stagno e l’obiettivo è stato quello di far sviluppare il loro aspetto emotivo. I bambini, attraverso diverse tecniche e con materiali differenti, hanno costruito animali e piante di quell’ambiente e, oltre ad aver appreso diverse tecniche di colorazione e aver studiato l’alfabeto e i numeri, hanno appunto lavorato sul loro aspetto emotivo sviluppando il loro lato empatico e imparato a trattare con rispetto il mondo degli animali.

Questa attività crea un connubio perfetto tra l’aspetto emozionale e quello cognitivo anticipando i tempi per il loro apprendimento socio-emotivo.

Il processo di insegnamento-apprendimento completo deve fare riferimento anche a sentimenti, emozioni e azioni al fine di rendere il bambino emotivamente competente in grado di riconoscere e gestire le emozioni. Guidare i bambini nello sviluppo dell’intelligenza emotiva è fondamentale poiché riconoscere le proprie emozioni aiuta loro a controllare gli impulsi, regolare i propri stati d’animo, evitare che l’angustia interferisca con le facoltà razionali e, soprattutto, lavorare sulla capacità di empatizzare ed avere fiducia degli altri.

A chiudere questa settimana è stata la Days Cooking, la giornata dedicata all’arte culinaria e, per rimanere in tema, i bambini si sono divertiti a preparare panini dando le sembianze della rana. Attività altrettanto indispensabile per la loro comprensione del mondo in quanto insegna loro a maneggiare utensili nuovi, ad interagire tra loro e sviluppare i sensi. Tra i lavori elaborati dai bambini c’è anche la libellula simbolo di crescita, mutazione e libertà. Conoscere la vita degli animali dello stagno è stato, per ogni bambino, forte stimolo per tirare fuori il meglio di sé, sentirsi libero di essere sé stesso e conquistare la libertà.

La visione contemporanea dell’infanzia si basa sulla prospettiva psicologica del bambino e dunque nel lavoro congiunto dalla scuola, dalla famiglia e dai media per aiutare e guidare lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei più piccoli. Difatti, la regolazione, l’educazione e la cura che gli adulti (genitori e  maestri) svolgono sulle capacità emotive del bambino sono aspetti che, sommati alla genetica, alle esperienze e all’ambiente in cui vive l’infante ne configurano la personalità; l’acquisizione di una personalità equilibrata si realizza attraverso un insieme di tratti psicologici frutto dello sviluppo personale  della vita affettivo- sociale del soggetto. Anche le abitudini culturali influiscono sulle sue emozioni. Per tutte queste ragioni, il processo di insegnamento-apprendimento completo deve assolutamente fare riferimento anche a sentimenti, emozioni e azioni al fine di rendere il bambino emotivamente competente in grado di riconoscere e gestire le emozioni.

Guidare i bambini nello sviluppo dell’intelligenza emotiva è fondamentale poiché, appunto, riconoscere le proprie emozioni li aiuta a controllare gli impulsi, a regolare i propri stati d’animo, ad evitare che l’angustia interferisca con le facoltà razionali e, soprattutto, a lavorare sulla capacità di empatizzare ed avere fiducia degli altri. Caratteristiche di un’intelligenza emotiva sviluppata sono:

  • Autocoscienza emotiva: consiste nel saper esprimere in maniera corretta quello che si sente. Questo implica conoscere e identificare le emozioni, ma anche gli affetti.
  • Autocontrollo emotivo: controllare e maneggiare in maniera adeguata gli impulsi.
  • Automotivazione: capacità che spinge gli individui a raggiungere i propri obiettivi mediante l’uso delle loro emozioni.
  • Empatia: si tratta di rispondere in maniera appropriata alle necessità espresse da altre persone, compartendo i loro sentimenti o preoccupazioni; riconoscere gli stati emotivi degli altri tramite le loro espressioni facciali.
  • Relazioni interpersonali: abilità di relazionarsi in maniera affettiva con le altre persone, così come la capacità di fare sentire bene gli altri contagiandoli con un’emozione positiva.

Alessandra Federico

A Caserta inizia oggi il Congresso del Distretto 108 Ya Lions International

Saranno tre giorni intensi per il Distretto 108 Ya Lions International che abbraccia tre regioni del Sud (Basilicata, Calabria, Campania). Il più grande distretto lionistico in Italia e uno tra i più grandi d’Europa celebra a Caserta il suo 28° Congresso alla presenza di oltre 400 tra delegati e soci in rappresentanza dei 139 Clubs del Distretto.

A fare gli onori di casa presso il Teatro comunale Parravano, in via Mazzini, da venerdì 3 a domenica 5 maggio il Governatore distrettuale Pasquale Bruscino.

I lavori si apriranno ufficialmente venerdì pomeriggio con la suggestiva sfilata delle bandiere e i saluti istituzionali del Sindaco di Caserta Carlo Marino, socio Lions. Seguiranno i saluti delle autorità lionistiche presenti: il Presidente della Circoscrizione di Caserta Alberto Martucci, il Presidente di zona Mauro Sellitto, il Presidente del Club Caserta Host, il primo per data di fondazione dei sei club operativi nella città di Caserta, Roberto Santoro, il coordinatore del congresso Aldo Cobianchi, il Past Governatore Franco Scarpino, il primo Vice Governatore Tommaso Di Napoli e il secondo Vice Governatore Pino Naim.

La prima giornata di lavori congressuali si chiuderà con la relazione del Governatore del Distretto 108 Ya Pasquale Bruscino il quale traccerà il bilancio finale del proprio anno sociale e delle azioni di servizio espletate.

Il programma dei lavori congressuali previsto è intenso e vedrà numerosi momenti di incontro fra i Lions delle diverse regioni del Distretto, riunioni delle commissioni di studio in cui è articolata l’Associazione, relazioni dei responsabili dei diversi dipartimenti organizzativi, l’approvazione del bilancio della Fondazione distrettuale.

Nel pomeriggio di sabato 4 maggio sarà la volta delle elezioni dei nuovi vertici chiamati a guidare il Distretto nel prossimo anno sociale: governatore, primo e secondo vice governatore, oltre al nuovo presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione collegata al Distretto.

“A Caserta, splendida location scelta per il nostro Congresso, avrò modo di evidenziare il grande lavoro svolto dai Lions in questo anno sociale. Sono particolarmente soddisfatto dei risultati raggiunti sinora – sottolinea il Governatore Pasquale Bruscino –. Il nostro Distretto, con i suoi 139 Clubs, i suoi 3.539 Soci, si è mosso con impegno ed entusiasmo all’interno delle Cause Globali individuate dal Lions International. I Clubs si sono impegnati con passione, competenza e professionalità in service coinvolgenti per soci e non soci sulle cause umanitarie globali della nostra Associazione: diabete, vista, fame, ambiente e cancro infantile e non solo. Violenza contro le donne, bullismo, sicurezza stradale, disabilità, arte e cultura sono alcuni degli altri importanti temi che ci hanno visti impegnati in questo anno”. “Dobbiamo sempre ricordare che i Lions – prosegue il Governatore Bruscino – sono costruttori di pace e di solidarietà, sono impegnati nel dare risposte ai bisogni dell’umanità e dei territori coniugando la visione globale con l’azione locale. Migliorare la salute ed il benessere, rafforzare le comunità, sostenere chi ha bisogno sono i cardini della nostra azione continua e definiscono il nostro essere, il nostro agire e il nostro servizio nell’ottica di quel “We Serve”, motto che ci contraddistingue come Lions. Caserta rappresenta una tappa del nostro cammino con e per le Persone, i territori, le comunità” conclude il Governatore Bruscino.

Lions International, fondata nel 1917 negli Stati Uniti da Melvin Jones, è una delle più grandi Associazioni di servizio del mondo. Vanta un milione e 400 mila soci ed opera in sette cause umanitarie globali, vista, cancro infantile, diabete, assistenza in caso di disastri, ambiente, opere umanitarie, giovani e fame.

A Scampia i Lions per la prevenzione dell’infarto miocardico e dell’ictus cerebrale

Occhio… al cuore delle donne

Si è svolto stamani sabato 27 Aprile, presso i locali della Parrocchia della Resurrezione Nostro Signore Gesù di SCAMPIA uno screening per malattie cardiocerebrovascolari dedicato solo alle donne.

Organizza l’evento la XI Circoscrizione del Distretto Lions 108 Ya Presidente Giovanni Cibelli in collaborazione con l’Associazione  Regionale Cardiologi Ambulatoriali per la Campania Presidente dr Francesco Guarnaccia, dalle Associazioni pazienti diabetici della Campania coordinate da Anastasio Fabiana.

L’iniziativa nata dal progetto Lions del Distretto 108 Ya (Basilicata, Calabria,Campania) di cui è responsabile Distrettuale Antonio Lopizzo, ha come tema la prevenzione dell’infarto miocardico e dell’ictus cerebrale – Occhio…..al cuore delle donne – con il principale obiettivo di contribuire ad abolire l’attuale differenza di genere che ancora esiste all’accesso per le cure intensive per queste patologie.

Le donne avranno la possibilità di sottoporsi gratuitamente ad esame della glicemia, del peso corporeo, della pressione arteriosa, ad elettrocardiogramma con visita cardiologica ed a  valutazione nutrizionistica.

Ancora oggi è opinione comune, anche da parte di molti operatori sanitari e di decisori pubblici, che le malattie cardiocerebrovascolari siano un problema tipicamente maschile e che se dovessero interessare le donne siano da curare come gli uomini. La grande maggioranza delle donne, anche da recenti studi statistici, ha una percezione molto bassa dai pericoli causati da queste patologie e dei propri fattori di rischio. Ritengono,infatti, che la patologia tumorale sia la prima causa di morte per le donne, mentre in realtà risulta essere al secondo posto dopo le malattie cardiocerebrovascolari (MCV).

Le MCV si presentano nelle donne con un ritardo di 10 anni rispetto agli uomini. Infatti fino alla menopausa le donne beneficiano della protezione ormonale estrogenica; in seguito vengono colpite più degli uomini da eventi che spesso sono più gravi in termini di mortalità e di invalidità.

Le MCV, considerando infarto miocardico ed ictus cerebrale, rappresentano in Italia ed in Europa la prima causa di morte nelle donne (38,8 %) con una percentuale significativamente superiore a quella rappresentata nella popolazione maschile (32,5%)

Esiste, ancora oggi una diseguaglianza di genere all’accesso alle cure intensive. Infatti circa il 20 %  delle donne non beneficia  di interventi di angioplastica coronarica nei primi 90 minuti dall’evento acuto con maggiore mortalità a 30 e 90 giorni  in  confronto agli uomini.

Anche l’ictus cerebrale è una patologia declinata al femminile: infatti è responsabile del 10,7% delle morti delle donne contro il 9,2% degli uomini presentando un rischio doppio per un secondo evento acuto ischemico nei cinque anni successivi e quasi il 30% di possibilità in meno di accedere alla trombolisi, altra procedura salvavita.

Tutto ciò accade per un ritardo decisionale nell’allertare il sistema urgenza-emergenza da parte della donna e dei familiari.

Il più delle volte i sintomi dell’infarto nella donna si presentano in maniera diversa dagli uomini. Il classico dolore retrosternale con irradiazione al braccio sinistro può mancare o può localizzarsi in altra sede come al collo o in sede interscapolare o sostituito da sintomi come improvvisa sudorazione, malessere generale, dispnea, palpitazioni,facile stancabilità.

Anche nell’ictus cerebrale la donna oltre ai sintomi comuni agli uomini come la difficoltà a vedere con uno o due occhi, improvvisa debolezza ai muscoli del viso, degli arti  superiori ed inferiori e spesso da un lato, difficoltà a parlare o a capire, mal di testa, perdita di equilibrio può spesso presentare sintomi come improvvisa debolezza generale, disorientamento, confusione, perdita di coscienza, cambiamento improvviso dell’umore e stato di agitazione.

Sintomi che vengono sottovalutati dalla donna ed  a volte anche non ben valutati dal personale sanitario ritardando così l’accesso alle cure intensive.

I fattori di rischio cardiovascolari, nelle donne, sono sottostimati nonostante molti dei più importanti come l’ipertensione arteriosa, il fumo di sigaretta, la dislipidemia, il diabete mellito tipo 2 e la sedentarietà sembrano penalizzare particolarmente la popolazione femminile.

Le donne presentano altresì alcuni fattori di rischio tipicamente femminili come la menopausa, l’ipertensione gestazionale, il parto pretermine, la sindrome dell’ovaio policistico (con rischio di patologia aterosclerotica 4 volte più elevata), contraccettivi orali, le malattie autoimmuni  (300% prevalenti nelle donne) in particolare l’artrite reumatoide ed il lupus eritamatoso sistemico, la chemio o radioterapia per carcinoma della mammella

Anche i fattori psico-sociali rappresentano in ugual maniera un rischio cardiovascolare. Infatti ancora oggi alle donne sono demandate la gestione della casa, dei figli e della rete familiare. Questo carico di lavoro si va ad aggiungere al lavoro retribuito  che quotidianamente svolge inducendo un sovraccarico mentale, psicologico ed emotivo che impatta negativamente sulla qualità della vita a causa dello stress, ansia e depressione correlati. Condizione questa  che mal si correla con uno stile di vita sano  (dieta e attività fisica) da praticare per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Un corretto stile di vita infatti prevede tempo e risorse economiche che lo donna il più delle volte non ha disposizione.

Nel pomeriggio nella sala teatro della Parrocchia sono stati consegnati i risultati degli esami effettuati e si è svolto un incontro-dibattito con la partecipazione di esperti della prevenzione delle malattie cardiocerebrovascolari.

Al termine della manifestazione il Governatore Pasquale Bruscino e la responsabile Distrettuale New Voice Carmela Fulgione coadiuvata dalla Coordinatrice Circoscrizionale Anna Maria Truppo, hanno premiato il gruppo sartoriale “Fatto a Scampia” che per l’occasione mostreranno le loro creazioni.

Ha concluso l’incontro il Governatore del Distretto Lions 108 Ya Pasquale Bruscino.

 

 

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