La complessità della questione immigrazione

Populismi e fake news si sprecano sui temi dell’immigrazione. Si diffondono pregiudizi, false certezze e addirittura probabili complotti, offrendo così una soluzione semplice nell’individuare i presunti responsabili nemici, senza volersi cimentare con nuovi problemi complessi da dover risolvere.
Una relativa novità sul tema della immigrazione riguarda l’uso spregiudicato di vere e proprie fake news, che ormai abbondano su internet, sui social network, diffondendosi così nell’opinione pubblica, fino a trovarne tracce evidenti anche nelle diverse nostre campagne elettorali. Si diffonde così la teoria risolutiva del complotto, che offre una facile conoscenza alle masse che seguono le informazioni sui media principali. Riguardo all’immigrazione, il cosiddetto complotto individua facili nemici: le istituzioni europee e americane, il capitalismo finanziario, gli Ebrei e altro, offrendo una semplice soluzione a problemi complessi e non facili, perché si tratta di una questione da affrontare in termini globali. A riguardo, nel mese di febbraio Onu e Unhcr (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) hanno presentato le prime bozze dei Global compact su migrazione regolare e rifugiati: due accordi internazionali ambiziosi e innovativi, che dovranno tradursi in impegni concreti da parte degli Stati se si vuole risolvere realmente la questione dell’immigrazione.
Entro la fine del 2018 avverrà l’adozione dei due accordi, iniziata sin nel settembre 2016, quando, con la Dichiarazione di New York, si è aperta la fase di negoziazione, su principi e impegni comuni sul fronte di migrazione regolare e rifugiati. Nel corso del 2017 le Nazioni Unite, in collaborazione con Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) e altre organizzazioni internazionali, hanno condotto una serie di consultazioni con attori locali e parti interessate per definire questa prima bozza dei due documenti, riguardanti i principi chiave che approfonditi, dovranno essere tradotti in impegni concreti. L’obiettivo riconosciuto da tutti è quello di migliorare la governance delle migrazioni, affrontando le sfide legate a quella attuale, specie con la valorizzazione del contributo offerto per lo sviluppo sostenibile. Si tratta di una pietra miliare nella storia del dialogo sulla migrazione globale.
Danilo Turco

Juventus – Napoli: 0-1

Ieri, con una impresa quasi epica, il Napoli ha battuto la Juve con un gol di Koulibaly al 90′, riaprendo la corsa scudetto e portandosi a -1 dai bianconeri a quattro giornate dalla fine del campionato. Fino al 90′ la Juventus è stata brava a parare tutte le stoccate del Napoli riuscendo a subire pochissimo col grande lavoro difensivo di Benatia in grandissima forma, mentre Reina è stato quasi uno “spettatore non pagante” perché non è stato molto impegnato, non avendo subito praticamente tiri in porta. L’impresa del Napoli è ancora più grande se si pensa che la  Juventus in casa aveva perso quest’anno solo in un’occasione e che aveva concesso un solo gol nelle ultime nove partite, lasso di tempo in cui aveva portato a casa ben 8 vittorie e un pareggio per 0-0 contro l’Inter. Alla squadra del Napoli va il merito di averci creduto fino alla fine e di aver sfruttato l’unico errore concesso dalla retroguardia bianconera. Vittoria meritata, dunque, e ora imperdibili, non solo per i tifosi partenopei, le ultime quattro giornate che saranno praticamente 4 finali.

Al termine del match, cortei, sirene spiegate, gente in strada in tutti i quartieri della città. Al rientro in aereo la squadra del Napoli ha trovato all’aeroporto migliaia di persone, che hanno voluto ringraziare la squadra per questa partita che qualcuno ha definito “perfetta”. Il popolo napoletano dopo questa impresa ci crede adesso più che mai e intona sempre più forte: “Abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna campione”.

Maria Grazia Palmarini

La 48ma Giornata Internazionale della Terra

La Giornata della Terra si celebra il 22 aprile dal 1970, anno in cui fu indetta per la prima volta dalle Nazioni Unite seguendo gli intenti del movimento ecologista degli Stati Uniti, con lo scopo principale di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi cari al futuro del Pianeta: dall’inquinamento globale, all’estinzione di specie animali e vegetali.

Tra gli ideatori della Giornata della Terra ci fu il senatore democratico statunitense Gaylord Nelson, che aveva già organizzato una serie di incontri e conferenze dedicati ai temi dell’ambiente, come risposta ai fatti di Santa Barbara del 1969. Tra gennaio e febbraio di quell’anno, infatti, in California ci fu uno dei più gravi disastri ambientali degli Stati Uniti, causato dalla fuoriuscita di petrolio da un pozzo della Union Oil a largo della costa di fronte Santa Barbara; l’equivalente di circa 100.000 barili di greggio si riversarono nell’oceano  per quasi 10 giorni senza che nessuno riuscisse ad intervenire efficacemente. L’incidente portò Nelson a occuparsi in modo più attento e continuativo delle questioni ambientali, ricalcando quanto avevano fatto i movimenti giovanili di protesta contro la guerra del Vietnam.

Dunque, il 22 aprile 1970 si tenne la prima Giornata della Terra, cui parteciparono milioni di cittadini statunitensi, con il coinvolgimento di migliaia di college, università e altre istituzioni accademiche, nonché associazioni ambientaliste. Fu anche istituito l’Earth Day Network (EDN), un’organizzazione diventata internazionale, con lo scopo di coordinare le iniziative dedicate all’ambiente durante tutto l’anno (dell’EDN oggi fanno parte migliaia di movimenti e associazioni da tutto il mondo).

Dato il successo e l’interesse intorno alla Giornata della Terra, l’anno seguente le Nazioni Unite ufficializzarono la propria partecipazione all’organizzazione dell’evento, dando nuova visibilità e rilievo all’iniziativa. In oltre 45 anni, la Giornata della Terra ha contribuito in modo determinante allo svolgimento di iniziative ambientali in tutto il mondo che, nel 1992, portarono all’organizzazione a Rio de Janeiro del cosiddetto Summit della Terra, la prima conferenza mondiale dei capi di stato sull’ambiente. Da allora la Giornata della Terra è anche diventata l’occasione per divulgare informazioni scientifiche, educando alla consapevolezza  gli  individui, sui rischi che comporta il riscaldamento globale e sulle soluzioni che possono essere adottate per contrastarlo.

A partire dagli anni 2000, grazie alla diffusione di internet, lo spirito fondante dell’Earth Day ed in generale la celebrazione dell’evento sono state promosse a livello globale. Le manifestazioni conseguenti sono riuscite a coinvolgere oltre 5.000 gruppi ambientalisti al di fuori degli Stati Uniti, raggiungendo centinaia di milioni di persone, e molti noti personaggi dello spettacolo.

Nel corso degli anni la partecipazione internazionale all’Earth Day è cresciuta superando oltre il miliardo di persone in tutto il mondo: è l’affermazione della “Green Generation”, che guarda ad un futuro libero dall’energia da combustibili fossili, in favore di fonti rinnovabili, ed alla responsabilizzazione individuale verso un consumo sostenibile, fino allo sviluppo di una green economy e a un sistema educativo ispirato alle tematiche ambientali.

Rossella Marchese

Autismo, Porto Torres: due giornate di sensibilizzazione

Si sono tenute a Porto Torres, in provincia di Sassari, due giornate di sensibilizzazione dedicate all’autismo.

Ma cos’è l’autismo? Si tratta d un disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale che provoca ristrettezza d’interessi e comportamenti ripetitivi. I primi segnali di questo disturbo possono essere notati entro i due anni di vita e la diagnosi certa può essere effettuata entro i 30 mesi di vita. Le cause sono ancora sconosciute e data la varietà di sintomatologie che caratterizzano questo disturbo si parla di Disturbi dello Spettro Autistico (DSA o, in inglese, ASD, Autistic Spectrum Disorders), in questa definizione vengono comprese una serie di patologie o sindromi aventi come denominatore comune le caratteristiche comportamentali, sebbene a vari gradi o livelli di intensità.

Il Comune di Porto Torres ha inteso patrocinare l’iniziativa “Ascolta i miei passi” del 3 e 4 aprile una vera e propria campagna di sensibilizzazione sul tema dell’autismo. “Se vuoi conoscere l’autismo, indossa le mie scarpe e ascolta la mia storia”, questo uno degli slogan dell’evento.Raccontare storie, per abbattere le barriere tra i cosiddetti “neurotipici” e le persone che invece soffrono di autismo”,  questo l’obiettivo dichiarato degli organizzatori delle due giornate del 3 aprile in piazza Umberto I e del 4 aprile presso l’istituto comprensivo numero uno, nonché presso l’istituto tecnico agrario di Sassari.

Si tratta di storie che sono state scritte e narrate dai familiari e dalle persone che convivono ogni giorno con l’autismo allo scopo di contribuire ad abbattere le barriere a far capire a tutti cosa si prova, anche a chi non ha dimestichezza con questa patologia.
“Sono storie che parlano di persone – è scritto nel progetto dell’associazione L’ortica – di come la loro vita è cambiata dopo la diagnosi, di quale è stato il loro percorso, di quali sono i loro sogni e le loro speranze. Attraverso il racconto potrete immaginarvi per un momento nei loro panni, attraverso l’empatia potrete avvicinarvi e conoscere. Dieci storie che diventeranno venti e poi trenta, poiché desideriamo che tutti abbiano la possibilità di indossare delle scarpe e di ascoltare nuove storie. Ci saranno scarpe simboliche di bambini che hanno appena ricevuto la diagnosi, oppure scarpe gigantesche di un uomo che vorrebbe diventare protagonista della sua vita ma non ce la fa perché è vittima del pregiudizio”.
“Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta dell’associazione L’ortica – ha commentato l’assessore alle Politiche sociali Rosella Nuvoli – si tratta di una manifestazione con dei risvolti sociali molto importanti. Fare sensibilizzazione su un tema che riguarda ormai tantissime famiglie, è fondamentale. Quello che non si conosce spesso provoca paura e diffidenza, in maniera molto soft, attraverso delle cuffie, si avrà la possibilità di entrare empaticamente nel mondo dell’autismo, per “sentire” dalla voce dei protagonisti, le difficoltà ma anche le loro gioie e i loro sogni” “Fare questa esperienza – ha proseguito l’assessore  – significa non solo acquisire una maggiore consapevolezza, ma sviluppare empatia e vicinanza ai bambini, ragazzi, adulti con autismo e alle loro famiglie, al fine di garantirne una reale e profonda inclusione in tutti gli ambiti della nostra società”.

Salvatore Adinolfi

La Costituzione è presbite! L’ultimo ricordo di Alessandro Galante Garrone

Nell’anno che celebra il primo Sessantennio dalla promulgazione della nostra Carta fondamentale, ogni testimonianza appare preziosa, anche quelle che appartengono ad un passato prossimo.

Quindici anni fa ci lasciava Alessandro Galante Garrone, esponente di primo piano della Resistenza e del Partito d’Azione, magistrato antifascista, storico e scrittore, uno che osò criticare apertamente le leggi razziali subito dopo la loro promulgazione. Di queste testimonianze così dirette, purtroppo, il presente ce ne riserva sempre meno, pertanto rimanere saldi ad un certo nostro passato storico di lotta per la democrazia sembra piuttosto opportuno, soprattutto per combattere la deriva culturale che si sta abbattendo sul Paese, sempre meno strisciante.

Negli ultimi anni di vita Galante Garrone dedicò la sua riflessione alla memoria dei propri maestri e alle battaglie civili per la laicità dello Stato, contro l’antisemitismo e la corruzione e, interpellato sulla Costituzione italiana, nel 1997 scrisse un inedito per il convegno romano promosso in occasione del Cinquantesimo anniversario dell’approvazione del testo costituzionale, mai pubblicato fino ad oggi.

Nel testo si sottolinea l’importanza del rapporto tra l’indagine storica e il testo della Costituzione; un rapporto affascinante, scriveva Galante Garrone, anche per meglio intendere i problemi politici e sociali che vi sono connessi e che ne fanno una “scienza in azione”.

Si legge: “Il compito che sta davanti agli italiani, in quest’ora di solenne rievocazione, non è quello di creare dal nulla una Carta fondamentale nuova di zecca. Le Costituzioni veramente vitali non nascono da escogitazioni a tavolino, ma per lo più da vere e proprie crisi repentine e drammatiche: come rivolgimenti di fondo, una grande guerra perduta, il crollo di un regime, la dissoluzione di uno Stato. Così furono per noi gli eventi del 1943-’45. Oggi in Italia ci pare prevalga nell’opinione di gran parte degli studiosi, politici e cittadini che si prendono cura dell’avvenire della nostra patria, qualcosa di diverso: la volontà di preservare tutto quel che ancora di vitale sussiste nella nostra Costituzione. Il compito essenziale e improrogabile è, semmai, quello di irrobustirla ed ammodernarla, in due parole; non buttarla nel cestino o comportarci come se essa fosse già morta. Mi pare che si imponga la necessità di migliorare, anziché stravolgere o addirittura porre nel nulla la Costituzione di Cinquanta anni fa: questa Costituzione che, pur con tutte le sue pecche può ancora definirsi, come argutamente fu detto tanti anni fa da Calamandrei, una Costituzione “presbite”, perché guarda e vede lontano, nell’avvenire”.

Rossella Marchese

Napoli e Campania innevate

Napoli negli ultimi giorni si è ammantata di neve, con gli immancabili disagi legati al fatto di non essere una città dove abitualmente i candidi fiocchi fanno da padrone. Dopo l’imponente nevicata del ’56, vicina per accumulo e intensità a quella di questi giorni, l’altra di cui si ha memoria è  quella del 1985.

Tanti i disagi per la circolazione quasi completamente paralizzata nei rioni alti e resa difficile dal manto scivoloso nelle altre zone della città. Disagi all’aeroporto di Capodichino chiuso per ore, scuole chiuse come da ordinanza sindacale, temperature sottozero.

Tantissime le foto e i filmati che hanno documentato sui social l’evento straordinario che ha lasciato con il naso all’insù soprattutto i più piccoli che hanno potuto ammirare i candidi fiocchi scendere lievemente al terreno anche sul lungomare di Napoli.

Neve su tutta la Campania, sulle isole, sulla costiera amalfitana. La Reggia di Caserta ha offerto immagini ancor più suggestive sotto il candido manto nevoso.

Salvatore Adinolfi

La Stanza dell’Ascolto: un luogo protetto a cui rivolgersi

Il prossimo 2 marzo alle ore 10, alla presenza del Sindaco Luigi de Magistris, verrà inaugurata in via Alessandro Poerio n. 21  la “Stanza dell’Ascolto”.

Si tratta di un nuovo e rifunzionalizzato spazio protetto di accoglienza delle vittime di violenze ed abusi dell’Unità Operativa Tutela Minori e Emergenze Social nato nel 1998.

“Dalla tutela dei senza fissa dimora, allo sfruttamento della prostituzione, sia essa maschile che femminile, dal controllo degli insediamenti Rom alla tutela dei minori non accompagnati. Affronta, rinnovandosi, – afferma l’Assessore Alessandra Clemente – nuove emergenze come bullismo e cyberbullismo ed ha istituito il servizio anti stalking che si occupa della tutela delle vittime di violenza e di atti persecutori, dedicandosi all’ascolto ed alla raccolta delle confidenze di quelle persone che ritengono d’essere minacciate o molestate.

Dall’esperienza di questi anni di attività è nata l’esigenza di dedicare uno spazio all’ascolto, una stanza “formalmente informale” per poter procedere all’ascolto con modalità adeguate che coniughino le necessità operative con il rispetto del diritto all’integrità psicofisica garantito dai dritti fondamentali della persona”.

Un’iniziativa interessante di supporto a categorie svantaggiate.

Hanno collaborato alla realizzazione dell’iniziativa strutture del Comune e associazioni che hanno fornito il loro contributo per la creazione di questa stanza.

La progettazione della stanza, su iniziativa dell’Assessorato alla Sicurezza Urbana e Polizia Locale del Comune di Napoli, è stata realizzata dall’Unità Tutela Minori ed Emergenze Sociali. “I lavori e l’acquisto delle tecnologie di ultima generazione – prosegue la Clemente – per la rilevazione dei colloqui sono stati eseguiti dal Comune di Napoli. Gli arredi sono stati donati, invece, dall’Associazione Donne per il Sociale Onlus, presieduta da Patrizia Gargiulo e dall’Istituto Ferriere, coordinato da Anna Sommella. La curatrice d’arte Valeria Viscione e l’artista e docente Stefania Sabatino hanno partecipato all’ideazione ed alla creazione della tela “L’abbraccio”, che verrà apposta nella stanza e donata all’Unità Operativa in occasione dell’inaugurazione”.

Speriamo che questa iniziativa consenta di assicurare un sempre e più ampio servizio per i cittadini che versano in condizione di difficoltà.

 

Salvatore Adinolfi

Il diritto alla casa

Gli attuali  programmi elettorali italiani ignorano la questione “casa”cioè il  disagio abitativo delle famiglie più povere, che include anche una fascia del ceto medio.

Nella Costituzione italiana non c’è una specifica tutela del diritto all’abitazione. Tuttavia, in alcuni articoli, emerge un chiaro riferimento a valori riconducibili al diritto alla casa, la quale viene concepita come elemento essenziale per garantire per garantire lo sviluppo della persona umana.

Il diritto alla casa, all’abitazione, sembra porsi, soprattutto da qualche decennio, come un diritto “nuovo”, sociale, funzionale al soddisfacimento dei bisogni costituzionali della persona. Esso si atteggia a precondizione per il godimento di tutta una serie di diritti fondamentali, quali ad esempio il diritto alla salute, alla riservatezza, alla sicurezza, all’inviolabilità del domicilio ed alla sua libera scelta.

La Carta Costituzionale difende il diritto alla casa agli artt. 2 e 3 è una Carta solidale, generosa, aperta, permissiva, disinteressata. Ma alla nostra Legge fondamentale non sembra interessare  che i prezzi delle case in Italia costino mutui troppo onerosi e non facili da ottenere. Questione, quella della casa che incide fortemente come valore identitario nella mente degli italiani  ed è su questo diritto sociale alla casa che è cresciuto in Italia il fenomeno delle occupazioni abusive prima di abitazioni, poi di spazi collettivi da ultimo di teatri. A riguardo, il codice penale ha accolto l’indirizzo costituzionale nell’articolo 54, riferito allo stato di necessità. Per questo, la necessità di un’abitazione, a chi ne è privo, può essere riconosciuto uno stato di necessità irrefrenabile per condizione di malattia propria o di congiunti, per stato di debolezza, per un più generico bisogno economico e abitativo. Lo stato di necessità si è poi con il tempo allargato secondo livelli di resistenza e sopportazione sempre più labili: da fisico, psicosomatico, psicologico, ambientale  fino al caso che sussista “un pericolo attuale di un danno grave alla persona”.

Per questo, senza dubbio è oggi necessaria un’azione sociale sinergica che permetta alle Istituzioni impegnate a garantire sul territorio il diritto alla casa, impegnata a voler concretizzare il perseguimento degli obiettivi sociali e di eguaglianza, visto che da un alloggio adeguato dipendono ulteriori connessi diritti essenziali alla persona: il diritto alla privacy, il diritto ad essere liberi dalla discriminazione, il diritto allo sviluppo, ma soprattutto, il diritto a conseguire il più alto livello di salute mentale e fisica. Oggi i comitati e le associazioni italiane sul diritto alla casa si sono unite tutte in difesa di questo diritto, scendendo in piazza anche per agire contro le disuguaglianze sociali che la mancanza del riconoscimento del diritto alla casa comporta. Una mobilitazione nazionale che intende sensibilizzare il rilancio di un piano nazionale di edilizia pubblica, che dovrà basarsi sui bisogni reali della popolazione e dei quartieri popolari.

Danilo Turco

Capodanno cinese, l’anno del cane

Xinniankuaile, felice anno nuovo agli amici cinesi. Draghi e leoni danzanti al ritmo dei tamburi e dai colori brillanti la fanno da padroni per le strade e le piazze delle città in Cina e nelle Chinatown del mondo: si celebra ChunJie, la Festa di Primavera, o capodanno cinese, che coincide con la seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno e quest’anno cade il 16 febbraio. Si entra nell’anno del Cane, secondo l’ordine in cui, nella tradizione, i 12 animali dell’oroscopo cinese si sono presentati davanti a Buddha: il topo, il bue, la tigre, il coniglio, il drago, il serpente, il cavallo, la capra, la scimmia, il gallo, il cane e il maiale.Grandi feste si svolgono soprattutto in Malesia, dove la comunità cinese rappresenta circa il 25% della popolazione e all’evento vengono dedicati più giorni in un clima generale di allegria e ospitalità. Clima molto diverso, invece, quest’anno a Pechino, dove il nuovo anno si festeggia senza fuochi d’artificio per combattere l’inquinamento. L’atmosfera nella prima notte dell’anno è surreale. Strade deserte pattugliate dalla polizia, illuminate solo dalle insegne dei negozi o da qualche decorazione luminosa. Pochissima la gente in giro. In Cina la festa è molto osservata: gli abitanti si spostano per gite e riunioni di famiglia e il Paese si tinge di rosso, colore tipico di questa ricorrenza. Nella capitale cinese, dunque, i festeggiamenti sono stati insolitamente silenziosi. Forte il contrasto con gli anni precedenti, quando gli abitanti di Pechino accendevano i petardi rossi nei giardini dei palazzi e sui marciapiedi, e i fuochi d’artificio illuminavano il cielo in continuazione. Abitudine che si è scontrata con la decisione, adottata l’anno scorso da 440 città, di impedire l’uso dei botti. Ogni anno centinaia di milioni di cinesi rientrano nelle regioni di origine per celebrare il Capodanno lunare con le famiglie e si tratta dello spostamento annuale di persone più grande al mondo: dal 1° al 10 febbraio, i passeggeri cinesi hanno già realizzato 732 milioni di spostamenti in treno, auto, imbarcazioni o via aereo, anche se le vacanze sono cominciate ufficialmente ieri, giovedì. Nel 2017 i cinesi avevano realizzato circa 3 miliardi di spostamenti nel periodo del Capodanno lunare. E questo mette ogni anno a dura prova i trasporti, con treni stracolmi di passeggeri, che spesso finiscono per viaggiare in piedi.

Nicola Massaro

FIAF: a Salerno la premiazione di Autore dell’anno regione Campania 2017

Il foyer dell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Salerno ospita la premiazione dei finalisti della selezione fotografica per designare l’Autore dell’Anno 2017 proposta dalla FIAF Federazione Italiana Associazioni Fotografiche.

L’iniziativa ha visto la partecipazione dei soci della FIAF e degli scritti ad uno dei numerosi Circoli Campani aderenti alla Federazione Nazionale.

“Il progetto – evidenzia la FIAF – ha registrato una significativa adesione, circa 90 fotografi hanno inviato i loro lavori per le due sezioni in concorso: tradizionale e iphonografia; le opere della sezione tradizionale sono state sottoposte al vaglio delle assemblee dei Circoli FIAF campani che hanno selezionato gli autori finalisti”.

Le fotografie sono esposte nella mostra a partire da venerdì 23 febbraio, gentilmente concessa dal magnifico rettore Aurelio Tommasetti.

Il vincitore de “Autore dell’anno 2017”, è stato designato da una esclusiva Giuria Fiaf, diretta da Roberto Rossi presidente nazionale della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, Attilio Lauria Direttore Dipartimento Social Fiaf e Nicola Loviento responsabile Fiaf dell’Area Sud Italia. “Le opere selezionate – sottolineano gli organizzatori – rappresentano linguaggi fotografici diversi, dalla street al concettuale, tutti connotati da un’apprezzabile creatività e a quella sperimentalità che consente di superare l’angusto recinto della foto attenta unicamente all’estetica”.

Nella serata del 23 anche il conferimento del premio al vincitore del challenge “smorfiaf: rappresentare il numero della smorfia con una fotografia”, organizzato in collaborazione con Igers Campania.

L’evento è stato diretto dal delegato regionale Gianpiero Scafuri.

Sarà possibile visitare mostra fino al 1° marzo 2018.

Alessandra Desideri

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