Museo di Napoli, museo delle cose

Ricordi della città vissuta nel “Museo di Napoli” non a caso intitolato così in omaggio ai cittadini napoletani, alla loro vita vissuta.

Nato per passione, per amore e realizzato dal giornalista Gaetano Bonelli, il museo è ubicato nella “Casa dello Scugnizzo”, a Materdei, nel cuore della città, nella zona ancora meno turistica e frequentata.

Nella raccolta di Bonelli vi sono incredibili locandine di spettacoli, biglietti, cartoline, monete e giochi come tombole molto antiche. Reperti dimenticati delle cose quotidiane, come interruttori di alberghi e campanelli per la servitù.

Un luogo nel luogo, dove l’impegno per il sociale, con l’aiuto di operatori con diverse professionalità e promotori di iniziative, lavorano fianco a fianco per un intento comune: quello di preservare la cultura napoletana.

Questa collezione, unica nel suo genere, speriamo sia resa presto sempre più accessibile facendola conoscere il più possibile alle nuove generazioni che sembrano dimenticare i ricordi.

La comunicazione sempre più veloce tramite i social network non lascia più una traccia tangibile della vita vissuta. È molto facile cancellare tutto con un semplice click.

Claudia Infante

Mario Borrelli: Marciapiedi

“Nessuno si sarebbe sognato di condividere con me i rischi della strada: notti insonni, pidocchi, freddo e sporcizia”. Così recita la copertina di Marciapiedi il libro scritto da Mario Borrelli, il don Vesuvio che viveva a Napoli e che da sacerdote ha aiutato con la sua opera  “gente” comune a sopravvivere alle mille difficoltà quotidiane condividendo l’esperienza della strada soprattutto con gli scugnizzi.

Proprio per gli scugnizzi nel 1960 Borrelli fondava la Casa dello Scugnizzo, centro di accoglienza per i ragazzi a rischio che ha portato avanti fra mille difficoltà e che ancora oggi, dopo la sua morte, la Fondazione omonima, presieduta dal professor Antonio Lanzaro, porta avanti nel suo nome il suo servizio a favore del territorio e dei più deboli.

Sfogliare le pagine di questo libro è come camminare affianco a Mario Borrelli nel suo quotidiano operare in quella Napoli dai mille volti e dai mille problemi, dalle meraviglie storico-culturali della sua storia plurimillenaria alle difficili condizioni di vita delle fasce di popolazione meno abbienti. Pagine dense, storie narrate con la capacità e la semplicità  di chi si fa umile tra gli umili e che vuole far conoscere ai lettori con parole semplici ma chiare  il difficile compito di aiutare quegli “scugnizzi” a non perdersi definitivamente, a far parte di un mondo disposto ad accoglierli nonostante tutto.

E’ il racconto dei primi passi, della città che si sveglia di notte, di come non rubare un portafogli, dei modi di cavarsela, e di molto altro ancora. E’ la storia di Mario Borrelli e dei suoi scugnizzi.

Alessandra Desideri

Antonio Lanzaro: una vita da Presidente

 

Significativo titolo quello scelto da Antonio Lanzaro per il suo libro: “Una vita da Presidente. Ricordi di un Lasalliano, Napoletano e Democristiano”, il racconto della sua vita e dei suoi molteplici impegni.

Ne parliamo con lui nella sede della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus di cui è, appunto, Presidente.

Professor Lanzaro, come è nato questo libro autobiografico?

Ho iniziato a buttar giù le idee per questo libro molte volte, ma sempre, per un motivo o per un altro, nel corso di questi ultimi dieci anni ho dovuto desistere dal completarlo. Ora la mia creatura che racconta la storia della mia vita e dei miei molteplici interessi ed impegni ha visto la luce.

Ho voluto raccontarmi soprattutto per i miei nipoti, affinché sappiano chi è stato il nonno.

Ricordi di un Lasalliano, Napoletano, Democristiano…

Lasalliano perché ho studiato all’Istituto De La Salle e ho partecipato attivamente e fattivamente alla vita dell’associazione degli ex alunni, Napoletano non necessita spiegazione, Democristiano perché ho militato nelle fila della DC e ho avuto incarichi politici diventando anche consigliere comunale.

Attraverso la sua storia si ripercorre anche la storia di una città, Napoli, meravigliosa nelle sue mille contraddizioni?

Sì, ho dedicato il libro, alla mia Napoli. Attraverso gli eventi, i fatti, le vicissitudini della mia vita, ho voluto rendere omaggio a Lei, alla sua storia, alla sua cultura, alle sue tradizioni, alla poesia, alla musica, alla pittura e perché no anche al calcio.

Perché anche il calcio?

Con il calcio il popolo napoletano, quello vero, quello genuino che non tradisce, manifesta il suo amore per la città.

Una vita intensa la sua?

Sì, ho incominciato molto giovane a 19 anni a seguito della morte di mio padre, ho dovuto rimboccarmi le maniche e lasciarmi alle spalle quella che si può definire una vita dorata, ho dovuto studiare e mandare avanti le aziende familiari, e nel poco tempo rimasto cercare di vivere anche la gioventù. Marito felice e ancora innamorato di Anna e padre altrettanto felice di Bianca, Daniela e Ugo. Nonno orgoglioso di Antonio e Roberto, sono stato impegnato nell’associazionismo, nella cultura, nel sociale, nella politica e nell’insegnamento.

Professor Lanzaro è docente universitario, quanto importante è questa esperienza nella sua vita?

Fondamentale, nel 1982 cominciai la carriera universitaria, con passione, abnegazione, sempre vicino ai giovani: ne ho laureati circa 500. Ho tenuto contemporaneamente gli insegnamenti di Diritto dell’Unione Europea, Tutela internazionale dei diritti umani, Diritto internazionale privato presso la scuola di specializzazione della Facoltà di Giurisprudenza. E altri insegnamenti che sinceramente ora non ricordo più.

Anche la sua attività di conferenziere è stata ricca?

Sì, ho tenuto moltissime conferenze.

Veniamo alla Fondazione Casa dello Scugnizzo…

Ho assunto la presidenza della Fondazione Casa dello Scugnizzo perché ritengo importante, nel panorama napoletano e non solo, questa esperienza fondamentale per il territorio su cui insiste. Sono consapevole delle tantissime quotidiane difficoltà in cui ci dibattiamo ma sono certo che la Fondazione, anche con l’aiuto di tutti coloro che vi collaborano, sta svolgendo, seppure fra grandi difficoltà economiche, la sua missione.

Alessandra Desideri

 

 

 

 

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