Passeggiata di Natale al Centro Antico di Napoli, la Basilica di Santa Chiara e la Chiesa del Gesù Nuovo

Proseguiamo la nostra passeggiata (n.d.r. iniziata il 27 dicembre) nel Centro Antico di Napoli. Percorso l’ultimo tratto di via Benedetto Croce arriviamo ad un incrocio  dove a sinistra troviamo via Santa Chiara che costeggia le mura dell’Antica Chiesa dedicata alla Santa mentre sulla destra inizia l’antica Via di San Sebastiano, fino a qualche tempo fa conosciuta come la strada della musica per la presenza di numerosi negozi  ed artigiani di strumenti musicali.

Pochi passi ancora per via B. Croce e sulla sinistra notiamo l’ingresso  dell’imponente Basilica di Santa Chiara la cui costruzione risale all’anno 1310 per volontà del re Roberto d’Angiò e della sua seconda moglie Sancia di Maiorca.

La Basilica è la più grande  tra quelle in stile gotico-angioino esistenti nella città di Napoli ed  collegata al  monastero delle monache caratterizzato da ben quattro  chiostri  monumentali, da scavi archeologici e numerose sale arricchito da affreschi di Giotto.

Entriamo all’interno  della Basilica che si presenta  a navata unica  con dieci cappelle   per lato. Al centro della navata la tomba di Roberto d’Angiò mentre sul suo lato destro le tombe di Carlo di Calabria e di Maria di Valois realizzato dal Maestro Tino di Camaino mentre sul lato sinistro  si trova quella di Maria Durazzo.

La Basilica accoglie nell’ultima cappella sulla destra le spoglie della famiglia dei Borbone.

Usciamo dalla Basilica e di fronte a noi  si apre piazza del Gesù Nuovo con la guglia  del 1747  e l’omonima Chiesa, ricavata  dal Palazzo S. Severino edificato nel 1410 da Novello di S. Lucano. Il nobile casato fu costretto all’esilio in seguito ad una rivolta fallita contro il re Ferdinando I d’Aragona i beni furono confiscati alla famiglia e venduti  alla Compagnia di Gesù che vi fece costruire tra l’anno 1584  ed il 1601 la  Basilica dedicata alla Madonna Immacolata e chiamata del Gesù Nuovo.

Una recente scoperta dovuta agli studi dello storico Vincenzo De Pasquale, ha portato alla conoscenza dell’esistenza di note musicali incise su alcune pietre del bugnato. L’attento studioso, appassionato del rinascimento napoletano e   musicologo attento   è riuscito a decifrare l’enigma  dei simbolo occulti presenti sulle bugne che si tratterebbe  di uno spartito musicale  scritto all’inverso in aramaico.

Alla sobrietà dell’esterno contrasta  con un interno  barocco, riccamente decorato, con una pavimentazione ricca di marmi policromi, colonne ed altari.

Le pareti sono coperte di affreschi  di importanti artisti non solo napoletani mentre nelle  cappelle  si possono ammirare  sculture realizzati da artisti quali il Fanzago, e di Jusepe de Ribeira.

Tra le dieci cappelle troviamo la Cappella della Visitazione  che ospita il reliquiario  con i resti di San Giuseppe Moscati, medico dei poveri verso il quale i napoletani  nutrono una  profonda venerazione.

Usciamo dalla Basilica e tutt’intorno notiamo i Palazzi Pandola, Pignatelli di  Monteleone e Morisani, anch’essi del 500, che iniziano la Via della Trinità Maggiore.

La nostra passeggiata alla scoperta dell’arte storia e magia del Centro storico  di Napoli conclude, al momento, tanto ancora c’è da scoprire e da approfondire.

Alessandra Federico

Passeggiata di Natale al Centro Antico di Napoli

Durante il periodo delle festività natalizie è divenuta ormai consuetudine recarsi al centro antico di Napoli per vivere i momenti davvero magici che questo luogo  offre ai suoi visitatori.

In questi nostri  brevi appunti vogliamo  offrire una strenna  che illustra alcune strade, protagoniste del Natale, che rappresentano la parte più antica  di Napoli, quella  compresa  tra la collina  e il mare e che non ebbe sufficiente  spazio per la sua evoluzione urbanistica.

Questa era in principio divisa in tre arterie principali parallele, dette “decumani” (inferiore, maggiore e superiore), intersecate da molte vie più strette dette cardini. Le tre arterie erano dedicate rispettivamente ad Apollo, ai Dioscuri e a Cerere. Col tempo altre civiltà si sovrapposero ai dedali di templi, case e palazzi che erano stati costruiti. Cerchiamo di ricostruire questo iter prendendo in considerazione i vari avvenimenti che l’hanno determinato.

Entriamo in piazza Dante, incontriamo uno spazio che era fuori delle mura e fu incorporato nella città nell’anno 1765 e a cui venne dato il nome di “Foro Carolino”, dedicandolo  a Carlo III di Borbone. Questo spazio  racchiude l’emiciclo del Vanvitelli, costituito da un imponente colonnato  su cui poggia una balaustra  adornata da 26 statue di figure femminili di epoca classica. Sulla destra del colonnato era stato edificato il carcere di San Felice,  ora scomparso. Alle spalle, il monastero di San Sebastiano, con la scuola liceale ed il Collegio di musica, successivamente trasferito nell’ex convento di San Pietro a Maiella.

Nel colonnato  venne realizzata  una nicchia  che ospitò in un primo momento  la statua di re Carlo III di Borbone, sostituita poi in epoca murattiana da quella di Napoleone Bonaparte, infine divenne l’entrata del convitto che assunse il nome di Vittorio Emanuele II. L’orologio sull’ingresso, di epoca borbonica, ha una particolarità di cui parleremo in un prossimo articolo.

Una  commissione presieduta da Luigi Settembrini, su proposta  di Paolo Emilio Imbriani, deliberò, nell’anno 1872, di innalzare una statua  a Dante Alighieri la cui realizzazione fu affidata allo scultore Tito Angelini. L’opera fu completata in breve tempo e installata nel centro della piazza che d’allora fu intitolata al sommo poeta.

Proseguiamo ed inoltrandoci nel Centro antico attraversiamo Port’Alba, antichissimo accesso che ai tempi della sua edificazione era posta più internamente ed era stata soprannominata dal popolo “porta sciuscella” per la presenza  di un albero di carrube.

La porta fu fatta realizzare nell’anno 1624  dal Vicerè Duca d’Alba che fece aprire un varco nel mezzo di un antico torrione angioino. Dopo alcuni anni sulla sua sommità  fu fatta installare la statua di San Gaetano Thiene, proveniente dalla porta dello Spirito Santo.

Varcando la porta si fa ingresso nel centro Antico dando inizio ad una straordinaria  passeggiata nel tempo che ci farà percorrere oltre 2500 anni di storia, tra arte, leggende  e magia.

Ma di  questo tratteremo nei prossimi racconti.

Alessandra Federico

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