Re Leone in miniatura

Un piccolo e prezioso cofanetto custodisce uno dei classici più amati dai bambini: Il Re Leone, uno dei capolavori della Disney che sin dalla sua uscita ha appassionato i bambini e continua ad incantare più generazioni.

Non è l’unico capolavoro che sarà riprodotto in miniatura, Hachette ha, infatti, lanciato in edicola le “Storie in miniatura Disney”, i “classici sempre nel palmo della tua mano”, così presenta la collana che riunisce le storie dei personaggi più noti al grande pubblico che dalla genialità creativa della Disney hanno conquistato gli schermi.

Pubblicazioni impreziosite da illustrazioni e disegni per far vivere ai piccoli storie entusiasmanti e perché no collezionarle per quando saranno più grandi nella loro biblioteca.

Simba, Cenerentolea, Mowgli, Bambi, Biancaneve e i sette nani, Frozen, Aladdin, La carica dei 101, La Sirenetta, Monster & Co., Peter Pan, Mulan, Lilli e il vagabondo, Pinocchio, Ratatouille, Toy Story e tanti altri sono i protagonisti della collana per allietare le giornate dei più piccoli che le possono ascoltare dal racconto dei grandi o leggere e far rivivere agli adulti il tempo della loro infanzia.

Antonio Desideri

Fine di una battaglia fra Comcast e Disney

La battaglia tra Comcast e Disney per la conquista dell’impero audiovisivo di Rupert Murdoch, si è conclusa.

Come molti si aspettavano dalla competizione fra i due colossi si è ottenuto che la Disney ha acquistato Fox per oltre 70 miliardi di dollari e Comcast, dopo una serie di rilanci e un falso ritiro, ha comprato Sky per 40 miliardi. Acquistare tutto risultava una cifra esagerata, che la potente società di Topolino non poteva sostenere. Così oggi Rupert Murdoch non è più l’indiscusso protagonista e, con il suo 39 per cento di Sky, si avvia ad accettare l’offerta di Comcast che che gli consente di ottenere  comunque profitti miliardari, pur uscendo definitivamente dal settore.

Lo scenario sta cambiando e ormai Disney, At&t e Comcast,  in tutto o in parte integrati verticalmente, hanno ulteriormente accresciuto le dimensioni e ampliato i confini geografici, diventando società globali, operando oltre gli Usa e l’Europa e risultano ben attrezzate per il confronto con i nuovi rivali in una sfida planetaria.

Appare comunque evidente come la questione non sia semplice se si pensa come Disney sia contro Netflix, che si manifesta sia in Italia che in Europa, ponendo in discussione le scelte dell’attuale management Sky, che invece risultano positive per l’azienda, per l’accresciuta centralità nel sistema televisivo e la convergenza tra reti e contenuti proprio nel nostro paese.

A Sky è da riconoscere il suo successo, dovuto dal fatto che è l’unico operatore a pagamento e, in prospettiva, potrà essere considerato anche il punto di accesso essenziale per ogni tipo di servizio nelle abitazioni dei privati.

Danilo Turco

La lunga rivoluzione delle ragazze della Disney

Attraverso quasi 80 anni di capolavori animati, dal 1937, data di uscita del primo lungometraggio d’animazione Disney, Biancaneve e i sette nani, nel Natale del 1916, quando nelle sale arriva Oceania, nel 2016, con l’ultima eroina Vaiana, passano ben 56 film e innumerevoli personaggi, tra cui un ruolo di spicco spetta a principesse, regine e altre fanciulle coronate.

A modo loro, le protagoniste delle avventure che hanno fatto sognare generazioni, hanno compiuto un lunghissimo cammino. Da figure in attesa di un principe azzurro, a donne che si rimboccano le maniche e si salvano da sole.

Ogni film Disney, infatti, è figlio della fonte da cui è tratto (una fiaba, una leggenda, un romanzo), ma anche dell’epoca in cui è apparso e spesso ha trasportato nel mondo dei cartoni animati gli indizi del cambiamento nella condizione delle donne nella vita di tutti i giorni.

Se volessimo cercare un punto di svolta, dovremmo trovarlo “in fondo al mar”, infatti è con La sirenetta, nel 1989, che comincia il “rinascimento disneyano” e le figure femminili entrano in una nuova fase. Le giovani eroine acquistano una loro personalità e compiono scelte consapevoli.

Per curiosità e ambizione Ariel infrange le regole del mare; per sete di sapere Belle si azzarda a leggere libri, attività proibita alle donne del suo tempo. Pertanto non sembra un caso che l’attrice Emma Watson, da sempre impegnata nella difesa dei diritti delle donne, abbia deciso di interpretare la protagonista del remake live campione di incassi di La Bella e la Bestia, ora al cinema. E nell’ultimo decennio le donne disneyane diventano totalmente artefici del proprio destino, eroine pronte a combattere persino una guerra, preferendo la compagnia di una sorella a quella di un uomo.

Questi cambiamenti si riflettono anche nel design dei prodotti Disney al femminile. Al tradizionale rosa sono subentrati l’azzurro e il turchese di Frozen, comincia così la definitiva affermazione di ciascuna principessa, chiamata a manifestare il proprio carattere fin dalla scelta delle tinte di copertina.

Ogni principessa ha il proprio colore per incorniciare la propria storia e per farsi amare, lasciando il dubbio che il finale della fiaba per molte di loro sia ancora da scoprire.

Rossella Marchese

 

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