Felice Foglia: Sonata per violino 1735

Un giallo appassionante quello scritto da Felice Foglia dal titolo intrigante “Sonata per violino 1735”.

Alla ricerca del “violino” rubato, questa è la missione del detective Fabrizio Fiore che ha ricevuto l’incarico dalla compagnia assicuratrice di ritrovare uno Stradivari proprietà di un musicista ungherese che si è trovato a Napoli per partecipare ad un concerto di beneficenza.

La compagnia è molto preoccupata perché sarà costretta a sborsare una cifra strabiliante se non si riuscirà a ritrovare lo strumento, ben dieci milioni di euro.

I tempi sono strettissimi, la polizia indaga, l’assicurazione attende i risultati dell’indagine. Occorre però maggiore snellezza nella ricerca, occorre che qualcuno al di fuori degli schemi possa muoversi per scoprire l’autore o gli autori del furto e quindi la compagnia assicurativa ingaggia un detective privato. A questo punto chi meglio del nostro protagonista?

Il detective Fiore è un personaggio singolare, un detective dai metodi disinvolti, affiancato da un “pool” investigativo familiare ma molto efficiente, con l’ufficio al centro di Napoli, nei pressi della Questura, dove ha un’amicizia con una vicequestore con la quale collabora scambiandosi informazioni.

Fiore indaga e si pone alcune domande fondamentali. Si è trattato di un furto reale o non piuttosto simulato per attivare una truffa assicurativa? Era o non era autentico lo Stradivari? E su questi filoni prosegue il suo lavoro di ricerca e ricostruzione degli eventi e di consultazione con esperti liutai ed esperti informatici per suffragare o meno le sue ipotesi.

Le prove arrivano dopo un lungo lavoro. Fiore non si è mai scoraggiato. E’ solito sostenere che spesso “tre indizi fanno una prova, per cui quando ha sufficienti segnali, coinvolge la sua amica poliziotta che ci riserva una conclusione della storia abbastanza movimentata, piena di colpi di scena”, che, chiaramente, non vi sveliamo.

E’ un giallo da leggere tutto d’un fiato.

Bianca Desideri

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