Rimedi e trucchetti per sopravvivere ai piccoli disastri quotidiani

 

Sarà sicuramente capitato a ciascuno di noi di dover risolvere, e spesso non saper come fare, un piccolo disastro: una macchia sulla cravatta o sull’abito, scarabocchi dei figli sui grembiulini o sulle divise scolastiche, macchie di vino o sugo su tovaglie, ecc., ecc., ma anche di dover sapere al meglio come utilizzare gli elettrodomestici, o i prodotti per la pulizia della casa scegliendo quelli più appropriati anche a tutela dell’ambiente.

Tanti  piccole informazioni utili raggruppate in un volume che riporta alla saggezza della nonna. “I rimedi della Nonna” edito da Rusconi Libri, fornisce utili e interessanti suggerimenti pratici per l’organizzazione domestica e per la soluzione di vari piccoli disastri.

“Torniamo ad utilizzare aceto, bicarbonato e limone e decotti: la nostra casa splenderà, la nostra salute migliorerà, l’ambiente e il portafoglio ringrazieranno!” questo il suggerimento che viene fuori dal volume.

Salvatore Adinolfi

Colazione a Sarajevo

Sarà presentato il 27 ottobre alle ore 17.30 presso Le Scalze, alla Salita Pontecorvo 65, il libro di Luigi Lusenti, “Colazione a Sarajevo”: L’iniziativa è organizzata dal Forum Tarsia e dal Coordinamento Le Scalze.  Sarà l’occasione per approfondire i fatti narrati nel libro con l’autore, Sergio Bizzarro, Costanzo Ioni e quanti vorranno intervenire dal pubblico presente in sala.

Il libro esce dopo venti anni rispetot ai fatti che narra e fornisce uno spaccato complesso ma fedele degli eventi che videro protagonista l’ex-Jugoslavia dilaniata dalla guerra.

Scrive Costanzo Ioni:  “Non è un saggio, non è neppure un reportage seppur il racconto è il più fedele possibile. È più l’espressione di uno stato d’animo, un patchwork quasi sempre di situazioni vissute. L’autore, fra il 1991 e il 1996, ha partecipato attivamente a manifestazioni per la pace sia nelle più sicure retrovie dell’Unione Europea sia, in prima linea, sotto i palazzi minacciosi degli oligarchi jugoslavi, ha attraversato più volte i territori in guerra per spedizioni di soccorso, è stato corrispondente del Manifesto, ha avuto un ruolo di primo piano in operazioni quali Telefonski Most. Si è detto che ciò che è successo era prevedibile, che l’odio etnico e religioso aveva radici profonde e tenaci, eppure quali erano i segnali evidenti in città e quartieri non corrosi da pratiche di apartheid o di una qualsiasi forma di ghettizzazione, quale è stato il fiume sotterraneo che ha improvvisamente fatto emergere sentimenti di così violenta negazione dell’altro”.

Allo stesso tempo ‘autore descrive anche il mondo di cui fa parte, giornalisti e pacifisti, che spesso ha pagato a duro prezzo le battaglie portate avanti, a volte anche con qualche eccesso. Si tratta, per Ioni, di “un resoconto senza omissioni e si prova una sensazione di inadeguatezza, anche per esprimere un semplice commento, rispetto a questa pluralità di vicende descritte, una narrazione ancora più inquietante perché consapevole di rappresentare solo un frammento, seppur esemplare, di migliaia di accadimenti”.

Un libro che va letto ed analizzato e forse la migliore occasione possibile è proprio quella di incontrare l’autore sabato 27 ottobre.

Salvatore Adinolfi

“Hercules alla guerra”, al Mann fino al 31 gennaio 2019

Partita il 29 settembre scorso la mostra “Hercules alla guerra” organizzata in occasione del 75° anniversario delle Quattro Giornate sarà visitabile fino al 31 gennaio 2019.

Un Museo completamente immerso nella storia delle Quattro Giornate,  il MANN, ha deciso di ripercorrere le vicende che videro protagonista Napoli nella seconda Guerra mondiale.

La zona del Museo fu in quei giorni teatro di violenti scontri tra i partigiani e le truppe d’occupazione tedesche. Molti reperti del Museo Archeologico Nazionale di Napoli furono messi in salvo ad opera dell’allora direttore Amedeo Maiuri trasferendoli a Montecssino per sottrarli alla furia dei bombardamenti.

Una mostra di alto interesse sia storico sia dal punto di vista del ricordo, le Quattro Giornate di Napoli vengono narrate attraverso testimonianze  fotografiche ma anche attraverso i volti dei personaggi che furono le anime di quelle lotte. In uno scenario fantastico e suggestivo si trovano insieme grandi eroi della tradizione classica e le figure di uomini, donne e bambini che lottarono per la libertà del popolo napoletano.

“Con l’esposizione Hercules va alla guerra, il Museo prosegue nel cammino di apertura alla città: questo processo quasi osmotico si innesta, in primis, nella voglia di riscoprire e rileggere, con consapevolezza, il nostro passato. La collaborazione fattiva tra le istituzioni è stata premessa necessaria per sostenere il nostro iter di ricerca scientifica e divulgazione dei contenuti”, dichiara il Direttore del MANN, Paolo Giulierini.

Il coordinamento organizzativo è stato effettuato dall’Associazione Culturale “Le Voci”, di concerto con l’Associazione “Maddalena Cerasuolo”. La mostra ha ottenuto il patrocinio morale di Comune di Napoli, A.N.P.I, Comunità Ebraica Napoli, Fondazione Humaniter ed Arcigay Napoli; l’Archivio di Stato di Macerata ha fornito supporto scientifico e documentazione per l’esposizione.

Una mostra da vedere e vivere per non dimenticare il passato e conoscere a fondo la storia e la cultura della propria città, al tempo stesso perché chi non ha vissuto quel periodo lo conosca insieme alle vicende che hanno visto protagonista Napoli nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Salvatore Adinolfi

“Ulisse”, ultima puntata per Alberto Angela, si conclude con successo di critica e pubblico

L’approdo di Alberto Angela nel sabato sera di Rai1 è stato uno dei successi di questo inizio di stagione della tv pubblica. Numeri importantissimi quelli di “Ulisse – Il piacere della scoperta”, che ha chiuso con uno share del 22.5 e oltre 4 milioni e 453mila spettatori.

Un risultato anomalo soprattutto in considerazione del tipo di contenuto e della collocazione, quella del sabato sera di Rai1, tradizionalmente dedicata a un intrattenimento leggero e al varietà.

Questo il punto di partenza del commento di Angelo Teodoli, direttore della prima rete, che ha celebrato così il grande successo del programma: Il primo ‘viaggio’ di Ulisse su Rai1 si conclude con un risultato straordinario, ma il successo non è solo nei numeri.

Con le quattro puntate della splendida serie di Alberto Angela e, prima, con Stanotte a Pompei, il primo canale Rai realizza una vera e propria rivoluzione culturale. In uno spazio televisivo tradizionalmente dedicato ai programmi leggeri, quello del sabato sera atterra con successo anche una forma nuova di entertainment: l’intrattenimento divulgativo. Alberto Angela ha portato il suo pubblico nel cuore della dinastia degli Asburgo, raccontando la vita emozionante della principessa, conosciuta da tutti anche se non nei dettagli del suo carattere anche ribelle, che avrebbe aperto la strada a molti cambiamenti. Nel frattempo, il cambiamento l’ha consolidato definitivamente Angela, vincendo la sfida di portare in tv un programma diverso, non necessariamente “semplice”.

Una sfida apprezzata al punto che, online, molti già si lamentano per questa “ultima puntata”, sabato 27 arriverà Antonella Clerici con il suo “Portobello”, e chiedono alla Rai di far proseguire ad Angela la sua missione. In una recente intervista rilascia a Repubblica, il conduttore amato da tutti spiega il percorso che lo ha portato a quest’ultima puntata e soprattutto alla realizzazione del suo nuovo libro: “Sono sempre in giro, faccio le tre di notte per scrivere. Ho scoperto una donna pazzesca, intelligentissima: non ce ne sono altre come lei. Parlo di Cleopatra, protagonista del mio nuovo libro. Una donna con la capacità di interloquire con Cesare, Marco Antonio, Ottaviano, che vive in un momento cruciale a Roma dalla Repubblica all’Impero, moderna in tutto, di cui si conoscono scene di gelosia magnifiche. Unica. O forse no… Anche Elisabetta d’Inghilterra ha una bella personalità”.

Nicola Massaro

Ritrovato, a Roma un murale di 80 metri quadri di Giacomo Balla che si pensava perduto

Un importante ritrovamento artistico e al tempo stesso un importante pezzo di storia di Roma che torna alla luce: dopo cento anni riaffiora il Bal tic tac di Giacomo Balla.

Circa 80 metri quadrati di pitture murali originali sono riemersi sulle pareti e sul soffitto del piano terra del primo cabaret futurista, coperte e nascoste da controsoffitti e carta da parati, da boiserie e strati di tinteggiatura successivi.

Una scoperta inaspettata, avvenuta durante dei lavori di ristrutturazione: si credeva infatti che le pitture fossero andate perdute in seguito ai numerosi interventi di restauro della palazzina nel corso del Novecento.

Sembra quasi di percepire quell’atmosfera elettrizzante delle indimenticabili serate a ritmo di Jazz del locale che, secondo i giornali dell’epoca, era il ritrovo preferito del “miglior pubblico della Capitale”.
Agli inizi degli anni venti, il poliedrico artista aveva realizzato le decorazioni e gli arredamenti del locale, in linea con quella rivoluzione che voleva portare l’estetica futurista in ogni ambito della vita quotidiana. Un trionfo di luce, forme, colore, che rendeva quelle mura ‘dinamiche’, una sorta di cielo in festa.

Luigi Donato, capo dipartimento Immobili Banca d’Italia, ha commentato: “Quando abbiamo trovato questo forte segno del destino di riportare alla memoria il Bal tic tac a noi è sembrato doveroso guardare all’arte come qualcosa di straordinario da conservare e valorizzare. Come abbiamo un notevole patrimonio archeologico, puntiamo adesso su questa valorizzazione con lo stesso senso di responsabilità sociale”. L’intenzione, infatti, è quello di aprire il murale al pubblico insieme al Museo per l’educazione monetaria e finanziaria della Banca d’Italia la cui apertura è prevista per la fine del 2021.

Nicola Massaro

A Intra Moenia gli eleganti ritratti femminili di Maria Pia Daidone

Inaugurata venerdì scorso, sarà presente fino a sabato prossimo, a Napoli, in pieno centro storico, tra le pareti del caffè letterario Intra Moenia, “Colloqui Metafisici – Collages 1998/2018”, piacevole mostra di opere dell’artista Maria Pia Daidone, curata da Maurizio Vitiello e realizzata con la collaborazione del Dipartimento Campania dell’Associazione Nazionale Sociologi.

Nove i lavori in esposizione, volti muliebri, singoli o accoppiati, che rievocano eleganza rinascimentale giovandosi della modalità espressiva egizia della disposizione di profilo con l’occhio in posizione frontale, ma pure della tecnica cinquecentesca, cara al milanese Giuseppe Arcimboldo, delle “teste composte”, almeno nel vestiario, realizzato infatti con le immagini più disparate, nonché di una strategia creativa ben più moderna, quella di fotografare il risultato ultimo per eliminare così il rilievo dovuto alle varie sovrapposizioni.

Il tutto, infine, poggiato su un fondo assolutamente nero, dalla chiara virtù di esaltare prepotentemente la luminosità dei soggetti.

Opere gradevolissime, di raffinato tono decorativo, che si prestano sia ad una visione a distanza, che le nobilita massimamente, che ad una ravvicinata, più sorprendente, che ne svela la singolare tecnica.

Rosario Ruggiero

 

(Foto di Lucia Mugnolo)

Dopo la cucina della nonna, a tavola con i dolci

 

Dopo la cucina della nonna, un altro libro ha colpito la nostra attenzione. Della medesima collana dell’editore Rusconi Libri Impariamo dalle nonne, anche questo volume dalla piacevole veste editoriale, presenta molte ricette tratte dalla tradizione dolciaria delle nostre regioni. Sfogliando le pagine, le ricette di dolci noti e meno noti tengono viva l’attenzione del lettore e tra preparazioni semplici e laboriose fanno scoprire la nostra cultura dolciaria. Dolci per tutti i gusti e per tutte le stagioni e ricorrenze.

Il libro è pensato come il vecchio quaderno delle ricette che qualcuno ritrova nel cassetto e dove la nonna o la mamma hanno annotato ingredienti, dosi e modalità di preparazione e cottura per sfornare gustose leccornie per piccoli e grandi.

Il volume “è una raccolta di segretti, consigli eo semplici accorgimenti per irportare in tavola i spaori della nostra infanzia… Ricette per non dimenticare, e per insegnare ai nostri figli  il gusto delle cosegenuine fatte in casa”.

A questo forse aiutano anche i tanti programmi di gastronomia e di cucina che imperversano sui canali tv.

E allora perché non cimentarsi in qualche ricetta?

Salvatore Adinolfi

 

 

Animali Fantastici, il fan event porta in Italia le bacchette dei protagonisti della saga più famosa al Mondo

Ad un mese dall’uscita nelle sale italiane di “Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald”, Warner Bros Pictures presenta “Animali fantastici fan event – Accendi la magia”.

Sabato 3 novembre alle ore 18.30 i fan del Wizarding World accenderanno contemporaneamente con uno speciale Lumos le imponenti installazioni delle bacchette dei protagonisti del magico mondo di J.K. Rowling in nove città italiane.

A Milano, in piazza Cadorna, sarà protagonista la bacchetta di Albus Silente; a Roma l’appuntamento è fissato in via del Corso, Largo dei Lombardi, con la bacchetta di Gellert Grindelwald; a Napoli la bacchetta di Harry Potter sbarcherà a Piazza Trieste e Trento, mentre a Lucca, in occasione dell’edizione 2018 del Lucca Comics & Games, la bacchetta di Newt Scamander dominerà sulla centralissima Piazza San Michele alla presenza di Paul Harris, lo storico coreografo dei duelli che hanno scandito le avventure di Harry Potter.

Il 15 novembre 2018 segna la data di uscita del secondo capitolo prequel di Harry Potter: “Animali Fantastici I Crimini di Grindelwald”. I trailer usciti fino a oggi hanno ormai delineato la trama e le avventure dei protagonisti. Newt Scamander deve partire per un’avventura alla volta di Parigi, per dare la caccia al mago oscuro Gellert Grindelwald, sfuggito agli Auror. È il professor Silente a chiedere al suo ex alunno di partire per contrastare i terribili piani del suo antagonista.

I due ormai ex alleati, Gellert e Albus, sono interpretati da Johnny Depp e Jude Law. Mentre nel cast tornano Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol e Ezra Miller. Introdotti invece in questo secondo capitolo sono i personaggi femminili di Leta Lestrange, interpretata da Zoë Kravitz, e di Nagini, la donna serpente, interpretata da Claudia Kim.

Nicola Massaro

La cucina della nonna

Ricette gustose che ricordano la fanciullezza di ognuno di noi quando gustavamo dolci e manicaretti preparati per i più fortunati dalle nonne, dalle loro sapienti mani e dalla loro abilità.

Girovagando per piazze e strade tanti sono i libri che popolano librerie e bancarelle, tanti sulla cucina, alcuni dedicati, appunto alla “cucina della nonna”. Sfogliandone uno della Rusconi Libri del 2014 dal titolo “La cucina della nonna” molte ricette ci riportano indietro nel tempo.

Il volume che abbiamo scelto “vuole essere una testimonianza della tradizione culinaria italiana e le sue ussanze: la storia di una terra che è stata capace d trasformare le sue ricchezze in cibi gustosi da sempre apprezzati in tutto il mondo”.

Un susseguirsi di ricette delle nostre regioni spiegate in maniera semplice ed efficace, alcuni esempi: farinata (Liguria), erbazzone (Emilia), pitta chicculiata (Calabria), polenta friulana (Friuli), smafacam (Trentino), guazzetto di ciavarre (Abruzzo e Molise), peverada (Veneto), salsa ghiotta (Umbria), bucatini all’amatriciana (Lazio), minestrone di fave (Sardegna), caciucco (Toscana), stoccafisso all’anconitana (Marche), frittedda (Sicilia), parmigiana di melanzane (Campania) e tantissime altre che non vi sveliamo.

Un libro da leggere, ricette da provare e assaporare, con i vecchi profumi della cucina della nonna.

Salvatore Adinolfi

Ascolti tv, la Venier vince di nuovo la sfida della domenica

Da circa un mese la domenica pomeriggio è dominata da due grandi signore della televisione italiana, Barbara d’Urso e Mara Venier, con le loro trasmissioni Domenica Live e Domenica In.

Settimana dopo settimana i programmi si scontrano ininterrottamente, cercando di dominare nella gara di ascolti. Entrambe le donne, come sempre, fanno del loro meglio per cercare di portare a casa la vittoria, tra interviste a personaggi famosi, attualità, politica, e anche momenti comici. Domenica 14 ottobre c’è stata l’ennesima sfida tra i due rotocalchi, e tante sono state le emozioni e gli argomenti trattati. Da una parte il racconto di Ilaria Cucchi, dall’altra l’intervista al ministro Luigi Di Maio.

Ma a spuntarla ancora una volta, nella sfida tv della domenica pomeriggio, è Mara Venier. Rai1, durante il periodo di sovrapposizione tra Domenica In e Domenica Live, ha ottenuto una media di 2.428.000 telespettatori pari al 18,7 per cento di share mentre Canale 5 ha totalizzato una media di 2.091.000 telespettatori pari al 16,1 per cento di share.

Nel dettaglio, nella prima parte, Domenica In è stata proposta l’intervista alla sorella di Stefano Cucchi che ha ottenuto 2.813.000 telespettatori e uno share del 19,2 per cento. Nella seconda parte, il programma è stato visto da 2.274.000 pari al 18,5 per cento. Domenica Live, come si legge in un comunicato di Mediaset, è stata invece seguita nel segmento “Attualità” da 2.144.000 telespettatori pari a uno share del 16,6 per cento, nel segmento “Storie” da 2.013.000 telespettatori e uno share del 17,2, nella “Prima parte” da 2.389.000 telespettatori e uno share del 19,8% e nella ‘Seconda parte da 2.549.000 telespettatori e il 19.55% di share. Mediaset parla comunque di “record d’ascolti”.

In un post su Instagram Barbara D’Urso si limita a ringraziare i suoi ascoltatori. Per Giancarlo Scheri, direttore del canale, è una “puntata da incorniciare”.

Nicola Massaro

 

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