A Intra Moenia gli eleganti ritratti femminili di Maria Pia Daidone

Inaugurata venerdì scorso, sarà presente fino a sabato prossimo, a Napoli, in pieno centro storico, tra le pareti del caffè letterario Intra Moenia, “Colloqui Metafisici – Collages 1998/2018”, piacevole mostra di opere dell’artista Maria Pia Daidone, curata da Maurizio Vitiello e realizzata con la collaborazione del Dipartimento Campania dell’Associazione Nazionale Sociologi.

Nove i lavori in esposizione, volti muliebri, singoli o accoppiati, che rievocano eleganza rinascimentale giovandosi della modalità espressiva egizia della disposizione di profilo con l’occhio in posizione frontale, ma pure della tecnica cinquecentesca, cara al milanese Giuseppe Arcimboldo, delle “teste composte”, almeno nel vestiario, realizzato infatti con le immagini più disparate, nonché di una strategia creativa ben più moderna, quella di fotografare il risultato ultimo per eliminare così il rilievo dovuto alle varie sovrapposizioni.

Il tutto, infine, poggiato su un fondo assolutamente nero, dalla chiara virtù di esaltare prepotentemente la luminosità dei soggetti.

Opere gradevolissime, di raffinato tono decorativo, che si prestano sia ad una visione a distanza, che le nobilita massimamente, che ad una ravvicinata, più sorprendente, che ne svela la singolare tecnica.

Rosario Ruggiero

 

(Foto di Lucia Mugnolo)

Dopo la cucina della nonna, a tavola con i dolci

 

Dopo la cucina della nonna, un altro libro ha colpito la nostra attenzione. Della medesima collana dell’editore Rusconi Libri Impariamo dalle nonne, anche questo volume dalla piacevole veste editoriale, presenta molte ricette tratte dalla tradizione dolciaria delle nostre regioni. Sfogliando le pagine, le ricette di dolci noti e meno noti tengono viva l’attenzione del lettore e tra preparazioni semplici e laboriose fanno scoprire la nostra cultura dolciaria. Dolci per tutti i gusti e per tutte le stagioni e ricorrenze.

Il libro è pensato come il vecchio quaderno delle ricette che qualcuno ritrova nel cassetto e dove la nonna o la mamma hanno annotato ingredienti, dosi e modalità di preparazione e cottura per sfornare gustose leccornie per piccoli e grandi.

Il volume “è una raccolta di segretti, consigli eo semplici accorgimenti per irportare in tavola i spaori della nostra infanzia… Ricette per non dimenticare, e per insegnare ai nostri figli  il gusto delle cosegenuine fatte in casa”.

A questo forse aiutano anche i tanti programmi di gastronomia e di cucina che imperversano sui canali tv.

E allora perché non cimentarsi in qualche ricetta?

Salvatore Adinolfi

 

 

Animali Fantastici, il fan event porta in Italia le bacchette dei protagonisti della saga più famosa al Mondo

Ad un mese dall’uscita nelle sale italiane di “Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald”, Warner Bros Pictures presenta “Animali fantastici fan event – Accendi la magia”.

Sabato 3 novembre alle ore 18.30 i fan del Wizarding World accenderanno contemporaneamente con uno speciale Lumos le imponenti installazioni delle bacchette dei protagonisti del magico mondo di J.K. Rowling in nove città italiane.

A Milano, in piazza Cadorna, sarà protagonista la bacchetta di Albus Silente; a Roma l’appuntamento è fissato in via del Corso, Largo dei Lombardi, con la bacchetta di Gellert Grindelwald; a Napoli la bacchetta di Harry Potter sbarcherà a Piazza Trieste e Trento, mentre a Lucca, in occasione dell’edizione 2018 del Lucca Comics & Games, la bacchetta di Newt Scamander dominerà sulla centralissima Piazza San Michele alla presenza di Paul Harris, lo storico coreografo dei duelli che hanno scandito le avventure di Harry Potter.

Il 15 novembre 2018 segna la data di uscita del secondo capitolo prequel di Harry Potter: “Animali Fantastici I Crimini di Grindelwald”. I trailer usciti fino a oggi hanno ormai delineato la trama e le avventure dei protagonisti. Newt Scamander deve partire per un’avventura alla volta di Parigi, per dare la caccia al mago oscuro Gellert Grindelwald, sfuggito agli Auror. È il professor Silente a chiedere al suo ex alunno di partire per contrastare i terribili piani del suo antagonista.

I due ormai ex alleati, Gellert e Albus, sono interpretati da Johnny Depp e Jude Law. Mentre nel cast tornano Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol e Ezra Miller. Introdotti invece in questo secondo capitolo sono i personaggi femminili di Leta Lestrange, interpretata da Zoë Kravitz, e di Nagini, la donna serpente, interpretata da Claudia Kim.

Nicola Massaro

La cucina della nonna

Ricette gustose che ricordano la fanciullezza di ognuno di noi quando gustavamo dolci e manicaretti preparati per i più fortunati dalle nonne, dalle loro sapienti mani e dalla loro abilità.

Girovagando per piazze e strade tanti sono i libri che popolano librerie e bancarelle, tanti sulla cucina, alcuni dedicati, appunto alla “cucina della nonna”. Sfogliandone uno della Rusconi Libri del 2014 dal titolo “La cucina della nonna” molte ricette ci riportano indietro nel tempo.

Il volume che abbiamo scelto “vuole essere una testimonianza della tradizione culinaria italiana e le sue ussanze: la storia di una terra che è stata capace d trasformare le sue ricchezze in cibi gustosi da sempre apprezzati in tutto il mondo”.

Un susseguirsi di ricette delle nostre regioni spiegate in maniera semplice ed efficace, alcuni esempi: farinata (Liguria), erbazzone (Emilia), pitta chicculiata (Calabria), polenta friulana (Friuli), smafacam (Trentino), guazzetto di ciavarre (Abruzzo e Molise), peverada (Veneto), salsa ghiotta (Umbria), bucatini all’amatriciana (Lazio), minestrone di fave (Sardegna), caciucco (Toscana), stoccafisso all’anconitana (Marche), frittedda (Sicilia), parmigiana di melanzane (Campania) e tantissime altre che non vi sveliamo.

Un libro da leggere, ricette da provare e assaporare, con i vecchi profumi della cucina della nonna.

Salvatore Adinolfi

Ascolti tv, la Venier vince di nuovo la sfida della domenica

Da circa un mese la domenica pomeriggio è dominata da due grandi signore della televisione italiana, Barbara d’Urso e Mara Venier, con le loro trasmissioni Domenica Live e Domenica In.

Settimana dopo settimana i programmi si scontrano ininterrottamente, cercando di dominare nella gara di ascolti. Entrambe le donne, come sempre, fanno del loro meglio per cercare di portare a casa la vittoria, tra interviste a personaggi famosi, attualità, politica, e anche momenti comici. Domenica 14 ottobre c’è stata l’ennesima sfida tra i due rotocalchi, e tante sono state le emozioni e gli argomenti trattati. Da una parte il racconto di Ilaria Cucchi, dall’altra l’intervista al ministro Luigi Di Maio.

Ma a spuntarla ancora una volta, nella sfida tv della domenica pomeriggio, è Mara Venier. Rai1, durante il periodo di sovrapposizione tra Domenica In e Domenica Live, ha ottenuto una media di 2.428.000 telespettatori pari al 18,7 per cento di share mentre Canale 5 ha totalizzato una media di 2.091.000 telespettatori pari al 16,1 per cento di share.

Nel dettaglio, nella prima parte, Domenica In è stata proposta l’intervista alla sorella di Stefano Cucchi che ha ottenuto 2.813.000 telespettatori e uno share del 19,2 per cento. Nella seconda parte, il programma è stato visto da 2.274.000 pari al 18,5 per cento. Domenica Live, come si legge in un comunicato di Mediaset, è stata invece seguita nel segmento “Attualità” da 2.144.000 telespettatori pari a uno share del 16,6 per cento, nel segmento “Storie” da 2.013.000 telespettatori e uno share del 17,2, nella “Prima parte” da 2.389.000 telespettatori e uno share del 19,8% e nella ‘Seconda parte da 2.549.000 telespettatori e il 19.55% di share. Mediaset parla comunque di “record d’ascolti”.

In un post su Instagram Barbara D’Urso si limita a ringraziare i suoi ascoltatori. Per Giancarlo Scheri, direttore del canale, è una “puntata da incorniciare”.

Nicola Massaro

 

Garbo, educazione e cortesia con il nuovo galateo

Sembra quasi anacronistico ai nostri giorni parlare di “galateo”, sembra più qualcosa di legato al passato, ormai superato, ma così non è. Non a caso tanti sono i libri pubblicati su questo tema che dovrebbe aiutare a regolare i rapporti interpersonali di buona educazione.

Con il termine galateo viene, appunto, indicato l’insieme di norme comportamentali con cui si identifica la buona educazione. I tratta di un codice che stabilisce le aspettative del comportamento sociale, la norma convenzionale. Sinonimi della parola galateo possono essere etichetta o bon ton.

Ma da dove viene l’origine della parola galateo? Ha origini lontane, deriva da Galeazzo Florimonte, vescovo della diocesi di Sessa Aurunca che ispirò a monsignor  Giovanni Della Casa il celebre libro  “Galateo overo de’ costumi”, primo trattato organico che si è specificamente interessato all’argomento e che vide la luce nel 1558. Il titolo dell’opera corrisponde alla forma latina del nome Galeazzo: Galatheus.

Fra i tanti volumi disponibili abbiamo scelto dalla nostra Biblioteca “Il Nuovo Galateo” edito da RL Gruppo Editoriale nella collana I grandi manuali qualche anno fa. Volume tutt’altro che superato fornisce utili consigli di come ci si deve comportare in pubblico e nella vita privata: come ci si presenta al mondo, come gestire i rapporti umani, come stare a tavola, come comportarsi in famiglia e al lavoro, come quando si è in vacanza. Due capitoli sono dedicati a cerimonie e regali per ogni occasione.

Un libro interessante, per i più giovani in particolare la gestione del telefono, gioia e dolore dei nostri tempi. Un libro da leggere piacevolmente per rinfrescare o rivedere il proprio  modo di comportarsi  con gli altri e conoscere gli errori da evitare.

Salvatore Adinolfi

PizzAward, a Cerea, nel veronese  il pizzaiolo più originale al mondo

 Arriva da Cerea (Verona) il pizzaiolo più originale del mondo, ma anche il neo detentore del titolo di pizzaiolo chef e pizzaiolo sommelier.

Con la sua “Valpoterra”, in omaggio ai prodotti della Valpolicella a partire dall’Amarone usato nell’impasto, Stefano Miozzo vince infatti la terza edizione del contest internazionale #PizzAward, battendo centinaia di concorrenti e conquistando, allo stesso tempo, uno dei nove riconoscimenti (una oliera per pizze a forma di busto di San Gennaro) previsti dalla gara ideata da MySocialRecipe e una delle menzioni speciali attribuite dai main sponsor.

Ad alternarsi sul palco sono stati quindi Enzo Coccia (premio alla Carriera Professionale), Ciro Salvo (Pizzaiolo Protagonista dell’Anno), Franco Pepe con Authentica – Pepe in Grani (Pizzeria dell’Anno), Filippo Rosato con la sua On the sea side (Migliore Pizza dall’Estero), Diego Tafone con la sua Pascalina (Migliore Pizza Healthy), Paolo De Simone con la sua Nefropizza (Pizzaiolo Social) e la ventiduenne Sara Palmieri, che ha incassato due titoli (Migliore Pizza Senza Glutine e Migliore Pizza in Rosa) con la sua Tradizioni.

Al loro fianco, inoltre, i giovani John e Elias, protagonisti del primo corso per pizzaioli rivolto ai migranti che MySocialRecipe ha voluto promuovere, con la collaborazione di Virtus Italia Impresa Sociale, dell’Associazione Pizzaioli Esperti e di Fabio Cristiano (docente della Scuola di Pizzaiolo) in un’ottica di integrazione culturale e professionale.

Al loro fianco, anche, i giovani John e Elias, protagonisti del primo corso per pizzaioli rivolto ai migranti che MySocialRecipe ha voluto promuovere, con la collaborazione di Virtus Italia Impresa Sociale, dell’Associazione Pizzaioli Esperti e di Fabio Cristiano, docente della Scuola di Pizzaiolo, in un’ottica di integrazione culturale e professionale.

Nicola Massaro

Lidia Sanseverino: ‘E ffurmechelle

Graziosa veste editoriale per le mini poesie di Lidia Sanseverino. ‘E ffurmechelle, questo il titolo del piccolo volumetto del 2014 che raccoglie 31 poesie in napoletano e lingua italiana.

Nella prefazione, Luciano Galassi  scrive “queste ‘formichine’ di Lidia Sanseverino hanno la grandezza del microcosmo che racchiude  in nuce tutti i parametri e i valori del macrocosmo”.

Poetessa in grado di esplorare al tempo stesso i sentimenti umani e il vivere quotidiano, la nostra Autrice riesce con “un linguaggio colorito, allusivo a volte, a volte diretto, ma sempre dirompente sul crinale dell’emozione” a coinvolgere il pubblico delle lettrici e dei lettori, e ancor più quando di persona propone le sue creazioni all’auditorio.

Scrive l’Autrice “la sintesi nella poesia è un elemento molto importante, perché il clou dell’emozione dura pochi istanti ed è in questo breve tempo che il poeta possiede tuta la forza del sentire”.

Vivere la poesia con Lidia Sanseverino è un’esperienza emozionale.

Salvatore Adinolfi

 

 “I Bastardi di Pizzofalcone” superano il GF vip

Con la prima stagione di Pizzofalcone la Rai ha di fatto trasformato la propria offerta, sdoganando un linguaggio crudo e scomodo che in passato sarebbe stato impensabile. Esempi di corruzione e degrado interno ad alcuni elementi forze dell’ordine erano sempre stati sfiorati, oppure raccontati in prodotti di nicchia, poco valorizzati, lasciati dalla stessa Rai in un angolo, affinché forse non facessero troppo rumore. Ma questa fiction d’autore ha rotto gli schemi e cambiato i tempi, osando.

La seconda stagione de “I Bastardi di Pizzofalcone”, però, va ancora oltre. E, assodata e confermata la natura “ribelle” del prodotto, trova spessore in una maggiore analisi dei personaggi, protagonisti ora più che mai con le loro storie ed il loro privato, che pesa nelle puntate quasi quanto le indagini. Tra morti violente, micro e macro criminalità, Lojacono, Alessandro Gassmann, e gli altri vengono fuori netti ma timidamente, tra le righe, senza offuscare la natura poliziesca del racconto, ma arricchendolo.

Uno degli elementi più forti della fiction resta infine la scenografia naturale di una Napoli porosa, fatta di architettura, vicoli e tradizioni, che interagisce con il racconto e lo rende diverso dagli altri, dandogli quel quid in più che riesce a rendere accogliente un titolo che altrimenti, nonostante tutto, resterebbe piuttosto freddo.

Con un audience del 23.23%, pari a 5.337.000 spettatori, “I Bastardi di Pizzofalcone” si aggiudicano il primo posto nella classifica ascolti tv. Secondo, ancora, il reality Grande Fratello Vip, condotto da Ilari Blasi, che ha raccolto davanti al video 3.242.000 spettatori pari al 20.01% di share. In terza posizione il match di calcio Spagna-Inghilterra, in onda su Italia 1 che ha raggiunto 5,82% di share.

Nicola Massaro

Alberto Angela è ufficialmente cittadino onorario di Pompei

Alberto Angela è diventato cittadino onorario di Pompei.

Il Comune della città campana ha riconosciuto al divulgatore di Rai1 il merito di avere restituito a Pompei un nuovo splendore grazie al programma televisivo interamente dedicato al Parco Archeologico di Pompei e, in generale, alla storia d i uno dei siti archeologici più visitati al mondo.

Un programma, “Stanotte a Pompei”, che è riuscito a coinvolgere un pubblico vasto e stratificato, come quello presente nella mattinata dedicata alla consegna dell’onorificenza, dove erano presenti autorità, ma soprattutto di giovani e di bambini delle scuole campane.

“Sono onorato di averti come concittadino – ha detto il sindaco Amitrano rivolgendosi ad Alberto Angela -. Ci hai insegnato a conoscere il nostro passato. Hai insegnato ai ragazzi ad essere curiosi. Ho voluto fortemente che diventassi cittadino onorario perché la tua lezione servirà alle generazioni future a difendere la nostra storia e la nostra identità”.

“E’ molto bello. In un certo senso sono tornato a casa – dice Angela nel suo discorso -. Ho sempre cercato di capire il passato. Quando iniziai a fare i primi servizi in tv, cominciai proprio da Pompei venticinque anni fa. Ricordo perfettamente la città. Era una prima carezza. Mi sentivo come uno studente al primo giorno di scuola. Ogni volta che ritorno imparo qualcosa, scopro qualcosa di diverso, come se non ci fossi mai stato prima. All’epoca il mio “Virgilio” fu il prof. Antonio De Simone, presente tra gli oltre tremila cittadini accorsi per l’evento. Sono un viaggiatore e ho bisogno di vivere un luogo. E’ stato il prof. De Simone a guidarmi, che mi ha fatto innamorare dell’antichità. Il rapporto d’amore con la città antica e moderna dura ormai da un quarto di secolo”.

Nicola Massaro

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