Amministratori competenti e trasparenti, questo emerge al convegno della FIGIAC

Quanto è competente l’amministratore del mio condominio? Posso affidare serenamente la gestione della proprietà all’amministratore? Farà i mie e i nostri interessi di condomini? Tante e difficili sono le domande che si pongono i proprietari di immobili quando si trovano davanti a quella figura che dovrebbe gestire al meglio il patrimonio immobiliare.

Avere professionisti adeguatamente preparati è sicuramente una necessità, se ne è parlato al primo Convegno nazionale FIGIAC (Federazione italiana gestori immobiliari e amministratori di condominio) tenutosi a Napoli dal tema “L’amministratore di condominio: aspetti teorico-pratici, giuridici, fiscali e sulla sicurezza degli edifici.

L’apertura del convegno è stata affidata al presidente nazionale della FIGIAC Francesco Vittorio Sciubba – che ha evidenziato che “con questo convegno apriamo una importante stagione di iniziative per garantire adeguata preparazione ai nostri associati in un settore che incide notevolmente sulla vita dei cittadini campani interessati dalle problematiche condominiali ed immobiliari. E’ per questi motivi che abbiamo coinvolto alcuni dei maggiori esperti del settore per illustrare le questioni relative alla gestione degli immobiliari che deve fatta ovviamente seguendo criteri di competenza e trasparenza, ma anche per garantire quella urgente sicurezza delle condizioni dei nostri edifici”.

Nel corso dei lavori si sono confrontati alcuni dei maggiori esperti del settore: Gian Andrea Chiesi (magistrato applicato al massimario ed al ruolo della Cassazione), Sergio Falcone (coordinatore Commissione privacy Ordine degli Avvocati di Napoli), Giuseppe Della Pietra (Professore di Procedura Civile), Ciro Capasso (Pm della sezione IV sez. Lavoro della Procura della Repubblica di Napoli), Paola Marone (Presidente della Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli), Alessandro Arcuri (STS Deloitte), moderati dal Direttore del Centro Studi Nazionale della FIGIAC, avvocato Ghigo Giuseppe Ciaccia. Quest’ultimo ha sottolineato “la rilevanza di una costante formazione ed informazione sulle tematiche di grande rilievo e di interesse per gli amministratori condominiali e per i professionisti esperti del settore condominiale. Lo scopo del convegno è riunire amministratori e esperti della materia per discutere insieme delle maggiori problematiche legate alla professione di amministratore di condominio in riferimenti all’inquadramento giuridico delle mansioni e delle responsabilità, anche penali, dell’amministratore di condominio nell’esecuzione di lavori in condominio ad alle agevolazioni fiscali legate al sismabonus e l’ecobonus”. Nel corso del convegno è stato illustrato” l’accordo quinquennale della FIGIAC con l’Università Federico II di Napoli per l’organizzazione dei corsi di formazione ed aggiornamento annuale per amministratori condominiali e per revisore condominiali”.

L’avvocato Manuela Catapano ha evidenziato che l’iniziativa “si propone di affrontare le problematiche condominiali, in particolare in riferimento al ruolo dell’amministratore, valutando i principali filoni dell’attuale contenzioso in materia”.

Emerge la necessità di una formazione ed un aggiornamento continuo di coloro che svolgono l’attività di amministratore di condominio in modo da avere persone veramente preparate professionalmente ed affidabili.

Alessandra Desideri

Suoni e sapori d’estate a Porto Torres

L’agosto 2018 per i turisti e per gli abitanti di Porto Torres sarà ricca di eventi. La Giunta comunale ha infatti approvato il calendario delle proposte estive da luglio a settembre che insieme a quelle promosse dalle associazioni sul territorio allieteranno quanti sceglieranno la cittadina sassarese per trascorrere le vacanza o il meritato riposo dopo le fatiche lavorative o scolastiche.

Musica, degustazioni e shopping sotto le stelle sono le principali proposte. “Suoni e Sapori” costituirà un mix “appetitoso” sia dal punto di vista culturale che enogastronomico, due notti speciali per famiglie e bambini dedicate all’animazione del centro e quattro appuntamenti pensati per i più grandi con il liscio in piazza.

“La delibera è frutto del lavoro condiviso con la Commissione Cultura e Spettacolo, nella quale assieme ai consiglieri abbiamo trovato una linea comune per la spesa dei fondi a disposizione”, ricorda l’Assessora alla Cultura Mara Rassu.

La manifestazione di punta del calendario luglio-settembre è “Suoni e Sapori”, che si terrà il 17 e 18 agosto. “Abbiamo previsto – prosegue l’Assessora – due concerti di musica etnopop, in linea con lo spirito della kermesse che vuole dare risalto alle peculiarità della Sardegna e del Mediterraneo. Inoltre abbiamo avuto nei giorni scorsi una conferma da Coldiretti, che sarà presente con stand dedicati alla trasformazione di prodotti a chilometro zero. Il centro potrà ospitare anche altri stand di operatori dell’ingegno, artigianato e alimentari”.

Ma non è tutto, nel programma sono previsti due appuntamenti con le “Notti Colorate”. “L’amministrazione, per ogni Notte Colorata, organizzerà quattro diverse postazioni d’intrattenimento e musica nel Corso Vittorio Emanuele per alimentare lo shopping sotto le stelle. Chiederemo la collaborazione anche dei commercianti affinché le due serate, previste a fine luglio e inizio settembre, possano fare da traino per lo shopping nelle loro attività. Quattro appuntamenti ad agosto saranno poi dedicati al ballo liscio in Piazza Umberto I. Al nostro programma si affiancherà anche quello delle associazioni che hanno voluto aderire e che compariranno nei volantini distribuiti a Porto Torres e nelle principali località turistiche del Golfo dell’Asinara. Con l’approvazione della delibera gli uffici hanno avviato le gare per l’affidamento dell’organizzazione degli eventi. Tra le altre attività che abbiamo in programma c’e la Giornata dello Sport, a settembre, con la collaborazione delle nostre società sportive”, conclude l’Assessora.

E’ possibile seguire il calendario delle iniziative e degli eventi su https://www.comune.porto-torres.ss.it/Comunicazione/Calendario-Eventi.

Un’estate che coniuga vacanza, relax, enogastronomia, musica, cultura, bellezze naturali, storia, siti archeologici, monumenti, musei, parchi, spiagge, mare cristallino e visitare il Parco Nazionale e l’Area marina protetta dell’Asinara.

Alessandra Desideri

Alberto Angela torna in prima serata su Raiuno con Ulisse e riceve la cittadinanza onoraria di Napoli

Alberto Angela dal 26 giugno è cittadino onorario di Napoli. La cerimonia si è tenuta nella Sala dei Baroni al Maschio Angioino, gremita di appassionati e fan dello scienziato e divulgatore. Ad accoglierlo, il sindaco Luigi de Magistris, il vice sindaco Raffaele Del Giudice e l’assessore alla Cultura Nino Daniele.

“Da oggi – ha detto de Magistris – Aberto Angela è un nostro concittadino: attenzione, non perché nei suoi programmi abbia parlato bene di Napoli, ma perché è riuscito a comprenderla e a raccontarla a fondo, senza patinature folcloristiche, con la comprensione dello scienziato, la pazienza dello storico e la sensibilità di un uomo di cultura”.

Alberto Angela, ha dichiarato il primo cittadino della città adagiata all’ombra del Vesuvio, ha colto l’umanità di una città che è insieme Inferno, Purgatorio e Paradiso. Non è mai stata una lettura superficiale né improntata al folklore. Alberto Angela è riuscito a cogliere la complessità di Napoli con la comprensione dello scienziato, la pazienza dello storico e la sensibilità dell’uomo di cultura”.Il divulgatore scientifico, ha evidenziato “l’emozione” che ha provato, “inaspettata” e, di conseguenza, “ancora più gradita”. Nel raccontare Napoli “abbiamo sempre fatto un lavoro sincero, vero, trasparente, perché la città ha questo volto”. “Devi entrare a Napoli per conoscerla, dichiara, ho compreso, negli anni, il suo vero volto che sono le persone”. Non nasconde i problemi di Napoli, “le tante complessità, ma quale città non le ha?”. Il conduttore non solo ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Napoli, ma nei giorni scorsi, ha ritirato anche il premio qualità del Moige, e presto tornerà in tv in prima serata, sulla rete ammiraglia.

“Proporre la cultura in prima serata il sabato sera su Rai1 è una bella sfida», afferma Alberto Angela, ricevendo nella Sala della Regina della Camera dei deputati il Premio qualità del Moige per il suo programma Meraviglie – La penisola dei tesori”.

Angela si appresta nella prossima stagione a portare su Rai1 anche il suo programma del sabato sera su Rai3, di “Ulisse, il piacere della scoperta”. “È un’ulteriore evoluzione, ha spiegato il direttore di rete Angelo Teodoli. Proponiamo un confronto fra cultura e spettacolo. Ha già funzionato, noi scommettiamo su quello”. Il primo evento, “sarà il 22 settembre, con “Una notte a Pompei”, la settimana seguente riprenderà la programmazione di Ulisse” ha aggiunto il direttore di Rai1.

“In Italia è facile fare cultura, dice Angela, con il patrimonio artistico e culturale che abbiamo. Non facciamo che raccogliere una tradizione antica che appartiene anche alla televisione. Io ho respirato in casa tradizione di servizio pubblico, ma l’ho trovata anche nei direttori con cui ho lavorato”. Questo “è uno dei pochi Paesi che propone la cultura in prima serata, aggiunge. Qui funziona, il pubblico italiano è diverso e il servizio pubblico è uno specchio di quello che c’è dall’altra parte dello schermo. È importante non lasciare quel pubblico da solo». Il premio «è un impulso ad andare avanti. Io non cerco ascolti, cerco di far arrivare una cultura che appartiene a tutti. Perché conoscendo tu proteggi, conclude, e questo è molto importante per il nostro futuro”.

Nicola Massaro

Chi sceglie l’unione civile

Nel 2016, in Italia, quando è stata introdotta le legge sulle unioni civili, due terzi delle registrazioni sono state fra uomini, ma col tempo le disparità si vanno attenuando quando aumentano i diritti garantiti.

In Italia esiste un divario fra le coppie omosessuali e gay e lesbiche che non si avvalgono nella stessa misura dei diritti che le nuove leggi riconoscono.

Secondo l’Istat due terzi delle unioni civili registrate nel 2016 sono fra uomini e Bologna è il comune in cui tali unioni risultano le più numerose.

Le unioni fra due donne non hanno raggiunto, negli ultimi due anni, il 30 per cento. Tale differenza dipende da molti fattori, come ad esempio il minor numero di lesbiche presenti nella popolazione italiana e in quella di molti paesi occidentali. In altri termini, per un fattore culturale sono più numerosi gli uomini a dichiararsi non eterosessuali e/o bisessuali. Questo non vale solo per l’Italia, ma per tutti i Paesi per i quali abbiamo dati (tabella 1), anche se la distanza fra gli uni e le altre sta diminuendo.

 

Cattura

 

Numerosi sono i Paesi che da tempo hanno legiferato in favore delle unioni civili con leggi che riconoscevano alle coppie omosessuali una parte dei diritti e degli obblighi del matrimonio. Il primo Paese è stato la Danimarca(1989), a seguire si trovano Norvegia, Svezia, Olanda, Belgio, Francia e altri. All’inizio la quota di unioni civili costituite da donne è stata molto più bassa di quella che si è avuta in Italia, con il 19% in Danimarca nel 1989 e il 26% nei quattro anni dopo in Norvegia e poi in Svezia(1995). Anche nei Paesi nei quali la legge sulle unioni civili è stata approvata alcuni anni dopo, il divario di genere iniziale era significativo. Nel 1999, in Francia, la quota delle coppie di lesbiche è stata il 34 per cento delle unioni e medesimo nel Regno Unito, (2005), mentre in Svizzera(2007), è risultata al 29%.

Danilo Turco

Pechino Express 2018, è pronto a partire, presentando il cast al completo

Pechino Express 2018, scalda i motori, l’adventure game targato Rai 2, prodotto da Magnolia (Banijay Group), sarà condotto dal confermatissimo Costantino della Gherardesca. Dopo le vicissitudini dei giorni scorsi e la conseguente rimozione di Eleonora Brigliadori, entra nel cast una coppia formata dalle Signore della TV: le conduttrici Patrizia Rossetti e Maria Teresa Ruta. Le due presentatrici, hanno molto in comune a partire da carriere lunghissime e di successo ma un po’ appannate negli ultimi anni.

Quasi coetanee, Patrizia Rossetti è del ‘59 e Maria Teresa Ruta del ’60, hanno iniziato tutte e due a lavorare in tv nel 1981. Da allora per loro tante trasmissioni, con Rossetti volto femminile di Mediaset e Ruta protagonista della Rai. Per entrambe anche un reality in curriculum, la Fattoria nel 2005 per la presentatrice toscana e la prima edizione dell’Isola dei Famosi nel 2003 per la conduttrice torinese . A completate il cast ufficiale della 7a edizione ci sono: Le Coliche (Fabrizio e Claudio Colica); I Mattutini (Adriana Volpe e Marcello Cirillo); I Promessi Sposi (Roberta Giarrusso e Riccardo Di Pasquale);  Le Mannequin (Linda Morselli e Rachele Fogar); I Poeti (Mirko Frezza e Tommy Kuti); I Surfisti (Andrea Montovoli e Francisco Porcella) e infine I Ridanciani (Tommaso Zorzi e Paola Caruso). Con le new entry Ruta e Rossetti la Rai e Magnolia dimostrano di scegliere concorrenti più rassicuranti e chiudono con le polemiche che avevano infiammato il web nei giorni scorsi. Obiettivo: Eleonora Brigliadori, criticata per le sue posizioni pseudoscientifiche sulle malattie, soprattutto il cancro.

Il pubblico non le aveva mai perdonato le sue posizioni e i social si erano da subito scatenati per chiedere che non partecipasse alla settima edizione di Pechino, in onda il prossimo autunno. Richiesta accolta dopo l’ennesimo passo falso della Brigliadori, il commento su Facebook rivolto a Nadia Toffa, che la Rai ha condannato in un comunicato ufficiale. “Le suddette dichiarazioni – si legge – sono in evidente contrasto con la missione e i valori di servizio pubblico della Rai, con il codice etico aziendale e con la linea editoriale della Rete. Pertanto la coppia Madre e Figlio ,Eleonora Brigliadori, in arte Aaron Noel e Gabriele Gilbo, non farà parte del cast”. Quest’anno i concorrenti avranno la fortuna di esplorare l’Africa, viaggeranno in Marocco, Tanzania e Sudafrica, non ci resta che aspettare.

Nicola Massaro

Adele, battuto ogni record, potrebbe tornare con un nuovo album nel 2019

Secondo quanto riportato dal magazine inglese Sun, Adele sarebbe al lavoro sul suo nuovo album, ideale seguito di “25” uscito nel 2015. Stando a questa fonte, la cantante avrebbe già scritto alcune canzoni e dovrebbe passare tutta l’estate a scriverne altre per poi chiudersi in studio di registrazione. Inoltre Adele avrebbe già incontrato i suoi discografici per discutere e definire alcuni dettagli del nuovo progetto. Parlare al condizionale è d’obbligo, in quanto al momento non è arrivata nessuna conferma ufficiale da parte della pop star o del su team. Sono passati tre anni da “25”, il terzo lavoro di Adele, e la cantautrice britannica adesso è pronta a tornare al lavoro per la sua quarta fatica. Intanto la straordinaria cantante, dal talento indiscusso, potrebbe apparire come guest star nel prossimo album dei Foo Fighters. E’ stato Dave Ghrol, frontman del gruppo, a dichiarare che potrebbe esserci una possibilità in tal senso.

Di una collaborazione tra la cantante e le band si era parlato già in passato ma poi era sfumato tutto. “Sfortunatamente non era vero – ha detto Ghrol -, ma questa volta forse…”. Per Adele questo potrebbe essere un passo di riscaldamento in vista del ritorno sulle scene in prima persona. Secondo il “Sun” intanto però la macchina per il successore di “25” si è messa in moto: avrebbe avuto qualche settimana fa un incontro con i discografici per stendere un progetto, e sarebbero già stati contattati i musicisti che dovrebbero far parte del nuovo lavoro. L’album comunque non dovrebbe uscire prima della fine del 2019. D’altronde i tempi di lavoro della cantautrice, sono sempre stati abbastanza lunghi: tre anni tra il primo e il secondo album, quattro tra il secondo e il terzo. Una calma e un’attenzione che finora hanno portato bene, considerando che “25” è andato al primo posto in classifica in 32 Paesi, vendendo milioni di copie, anche in un periodo di crisi nera della discografia. Ripetersi diventa ogni volta più difficile, ma Adele ci ha abituati a battere ogni volta nuovi record.

Adele, che il mese scorso ha compiuto 30 anni, è riuscita a battere ogni record. Dal suo esordio nel 2008 con il disco “19” al successo mondiale con pezzi come “Rolling In The Deep” e la straordinaria ballata”Someone Like You”, la carriera dell’artista britannica è costellata di premi e riconoscimenti. Solo nel 2017, con il suo terzo album “25”, ha vinto Best Album Of The Year, Best Record Of The Year e Best Song Of The Year (“Hello”). Alla soglia dei 30 anni Adele non è solo una delle popstar più importanti della sua epoca ma anche una donna realizzata: mamma del piccolo Angelo e moglie di Simon Konecki. La superstar negli ultimi anni ha affrontato anche un enorme cambiamento fisico, dimagrendo di 30 chili e conducendo uno stile di vita più sano. Negli ultimi anni Adele si è anche battuta per importanti tematiche sociali: officiando per esempio la cerimonia di nozze di una coppia di amici omosessuali o partecipando alla Women’s March organizzata a Los Angeles contro le molestie subite dalle donne sul lavoro.

Nicola Massaro

La democrazia nel XXI secolo

Il calo della democrazia degli stati nel mondo attuale  inducono a ricercare le ragioni, che sembrano essere sia economiche sia geo-politiche.

In questo ultimo decennio i diritti politici e le libertà civili garantiti dagli stati democratici sembrano essere sotto attacco e recentemente la situazione si molto acuita in tutte le regioni del mondo.

Non molto tempo addietro, dopo la seconda guerra mondiale e, soprattutto dopo la caduta dell’impero sovietico, i regimi democratici sembravano avere vinto la loro secolare battaglia.

Questo lo riporta uno studio che ogni anno Freedom House, un’organizzazione americana indipendente, pubblica attraverso un rapporto, “Freedom in the World”, che riporta le valutazioni sul grado di libertà di oltre 200 paesi. La metodologia adottata assegna ad ogni paese  un indicatore sintetico che può oscillare da 0 a 100. Questo a sua volta è composto da 25 indicatori, che oscillano tra 1 e 4 e misurano il grado di libertà in base a diversi parametri che traggono origine dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

Secondo Freedom House, la percentuale di Paesi che possono considerarsi democratici (in termini di diritti politici, civili, economici, di opinione e altro), dopo essere cresciuta dal 35 al 48 per cento fra il 1987 e il 2007, si è ridotta al 45 per cento negli ultimi dieci anni e Paesi come Turchia, Venezuela, Ungheria e Polonia, che parevano essersi avviati a diventare solide democrazie, hanno riportato un duro peggioramento negli ultimi anni. Anche se esistono Paesi in cui il sistema politico e civile è migliorato, si è invece ampliata la forbice fra il numero degli stati in peggioramento e in miglioramento. I segnali più preoccupanti provengono dagli Stati Uniti, per molti decenni considerato paese leader dei valori democratici e sia Freedom House che The Economist Intelligence Unit, da qualche tempo, non assegnano più un punteggio pieno agli Usa, anche se i meccanismi presenti nel sistema statunitense risultano ancora saldi, nonostante la leadership americana nel mondo sia in calo.

Alla caduta dell’egemonia americana non ha corrisposto un maggiore intervento dell’Europa e del Giappone, cioè delle economie liberali storiche, ma si è assistito ad un aumento dell’attivismo dei due paesi tradizionalmente autocratici, Russia e Cina.

La prima ha cercato di interferire nelle ultime elezioni americane, francesi e tedesche e, forse, italiane, supportando i partiti xenofobi, e sostenendo militarmente i regimi autoritari nel Medio Oriente.

La seconda, presenta ambizioni egemoniche più globali e il potere economico è stata la migliore arma. La recente decisione di abolire il limite di eleggibilità del presidente in Cina, il rigido controllo dei social network e la forte repressione dei dissidenti residenti all’estero, sembra rendere più improbabile il passaggio del sistema verso la democrazia.

Oggi il mondo è diventato multipolare e il modello occidentale si è rivelato meno seguito da numerosi paesi emergenti sul piano economico, che considerano la democrazia un sistema non efficiente. La Cina è un esempio. Si tratta di una sfida da dover affrontare con determinazione, perché è evidente come i paesi meno democratici siano più inclini a seguire i conflitti militari.

Danilo Turco

Phyllis Omido, eroina keniota per i diritti civili, in Italia per la prima volta

In prima linea nella lotta contro l’inquinamento e lo sfruttamento di uomini e territori nel grande continente africano, questa è la missione di Phyllis Omido che nel 2012 ebbe il coraggio di denunciare la Metal Refineries Epz Ldt di Mombasa, che scaricava i suoi veleni industriali nei pressi della grande città costiera, favorita da un sistema di collusione tra politica e multinazionali.

Pur lavorando come impiegata della fonderia, nello slum Owino Uhuru di Mombasa, svolgendo  le proprie mansioni in ufficio e non a diretto contatto con i processi produttivi, il latte con cui allattava suo figlio risultò avvelenato dal piombo. Riuscì a salvare la vita al piccolo solo grazie a un’immediata assistenza medica, dopo che gli esami avevano riscontrato nel suo sangue una percentuale di piombo 35 volte superiore al limite stabilito dall’OMS. Così iniziarono le sue indagini alla ricerca della verità dietro quel male, rischiando più volte l’arresto e scampando ad un tentativo di rapimento; finché emerse che nel piccolo corso d’acqua che attraversava lo slum, l’azienda scaricava i rifiuti tossici prodotti dalle proprie lavorazioni. Da lì, l’impegno di Phyllis Omido contro gli avvelenatori della sua terra è diventato totale, coinvolgendo oltre 3.000 concittadini, vittime come lei, in una class action senza precedenti in Africa e fondando l’Ong “Center for Justice, Governance and Environmental Action”, diventata presto nota in tutta l’Africa, per i suoi sit-in e per le manifestazioni contro l’inquinamento che distrugge la terra e le genti del continente.

I media e le organizzazioni internazionali si sono interessati al suo caso, poi è venuto l’impegno dell’Onu e delle associazioni per i diritti umani. Phyllis Omido ha ricevuto nel 2015 il Goldenman Prize, il cosiddetto “Green Nobel”, destinato a coloro che si battono strenuamente per la difesa dei diritti umani, eppure, nonostante il risalto internazionale della sua opera,  rimane ancora bersaglio di minacce e intimidazioni che la costringono a cambiare casa continuamente per proteggere la propria incolumità e quella del figlio.

In questi giorni la Omido è in Italia, su invito del Consiglio Nazionale Forense, per raccontare la sua storia ed il suo impegno, e per ricevere il tesserino honoris causa direttamente dalle mani del Presidente Mascherin. Incontrerà, poi, alla Camera dei Deputati il Presidente Fico, con il vertice del CNF, prova che il riconoscimento e il sostegno per il suo operato arrivano anche dal nostro Paese.

Rossella Marchese

Le aziende campane in prima fila nella tutela delle grandi opere d’arte italiane

Le imprese raccolgono la sfida del mecenatismo moderno, prendendosi cura dell’arte sul proprio territorio, utilizzando anche questo aspetto per puntare a crescere, in visibilità e profitto. Succede a Napoli, per la terza edizione di Rivelazioni-Finance for Fine Arts, manifestazione promossa da Borsa Italiana che quest’anno fa tappa nel Mezzogiorno, scegliendo il Museo del Real Bosco di Capodimonte di Napoli come terreno d’eccezione per questo incontro tra due mondi solitamente distanti.

Le scorse due edizioni della manifestazione si sono svolte, rispettivamente, presso la Pinacoteca di Brera a Milano, nel 2017 e, l’anno prima, alla Galleria dell’Accademia di Venezia.

Il progetto coinvolge aziende che hanno già aderito ad Elitè, un programma internazionale di Borsa Italiana s.p.a. avviato nel 2012 in collaborazione con Confindustria. Per il momento sono sette le imprese del Sud Italia che hanno risposto all’appello adottando cinque opere, tutte facenti parte della collezione del museo napolentano; più precisamente, la Protom, azienda partenopea di information tecnology e sistemi avanzati, si è presa carico del restauro della Natività di Luca Signorelli, mentre la D&D Italia, azienda attiva nel settore delle conserve alimentari, ha scelto l’Adorazione dei pastori di Giovan Battista Salvi. Oltre a queste appena nominate, partecipano al progetto anche Catezar, azienda che produce carte riciclate per ondulatori, che si prenderà cura de La Cantatrice di Bernardo Cavallino; Epm, che si occupa di servizi ambientali ed energetici in tutta Italia e promuove il restauro della Adorazione del Bambino di Michelangelo Anselmi, mentre Pasell (componenti per elettrodomestici), Tecno (che eroga servizi per il risparmio energetico a grandi imprese) e Graded (impiantistica per la produzione di energia), insieme, si faranno carico del recupero del Ritratto di Pier Luigi Farnese di Tiziano Vecellio.

Di questa importante iniziativa il direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, ha detto: “si apre, spero, una nuova era per Capodimonte. Sono convinto che il futuro delle nostre grandi istituzioni museali non possa rimanere solo a carico dello Stato, ma vada condiviso con i cittadini, le imprese e il genio imprenditoriale italiano”. E a prova del nuovo rapporto tra Capodimonte ed i privati, il CdA del museo ha deciso di creare un comitato consultivo ad hoc che avrà funzione di assistenza su raccolte fondi internazionali e rapporti con le imprese.

Rossella Marchese

Mare Monstrum Mare Nostrum, non solo immigrazione

Appare impresa ardua, almeno un’operazione complicata, riuscire a inquadrare in un contesto verosimile il tema dell’immigrazione nel nostro Paese, riferito agli sbarchi marittimi ripetutisi negli ultimi anni nel canale di Sicilia con l’orribile, non meglio quantificata strage di morti annegati, molti dei quali rimasti nei flutti del Mediterraneo.

La percezione di un fenomeno grave, amplificata da un’incessante mole di notizie quotidiane, supera notevolmente la conoscenza delle cause che sono all’origine di questo dramma epocale, soprattutto delle storie degli esseri umani coinvolti, in gran parte vittime di condotte spietate perpetrate da altri esseri umani non sempre stranieri, non sempre lontani dai nostri luoghi quotidiani, dai nostri costumi, dalla nostra cultura.

Tocca ancora al lavoro di alcuni giornalisti di approfondimento, autori d’inchieste, inviati e contaminati nei luoghi consumati dai migranti, nei teatri della sofferenza, in mezzo al mare o sulle banchine di approdo, nei centri di accoglienza (o detenzione), raccontare visioni diverse dalle nostre, documenti non sempre fruibili a un’opinione pubblica sempre più spaventata o infastidita.

Risponde a queste domande, dando una chiave di lettura utile per le vicende che si susseguono in questi giorni, il saggio di Cristina Giudici, Mare Monstrum Mare Nostrum, dato alle stampe nel luglio del 2015 per i caratteri di UTET edizioni.  Nonostante siano trascorsi tre anni dalla sua uscita, il testo si rivela uno strumento essenziale in un’interpretazione laica che esplora lati oscuri del fenomeno condividendo lunghissime giornate di vita e lavoro con alcuni protagonisti impegnati da lustri nel contrasto all’immigrazione clandestina e al vasto indotto di criminalità a esso collegato.

Nei dieci capitoli del volume la Giudici svela una realtà complessa e aggrovigliata che evolve prima e dopo le più note scene drammatiche proposte dai media circa le disperate traversate marittime, i salvataggi effettuati in mare dagli uomini della Guardia Costiera, gli sbarchi sulla terraferma nei bivacchi delle banchine dei porti siciliani. Visioni apparentemente tutte uguali con i convogli di materiale umano riversati a Lampedusa o Pozzallo, Porto Empedocle, Augusta o Catania.

Il reportage della Giudici, redattrice del Foglio, già vincitrice del Premio Maria Grazia Cutuli nel 2005 (con L’Italia di Allah – Bruno Mondadori), vive nell’ingaggio durato alcune settimane in una particolare squadra operativa, coordinata dalla Procura di Siracusa.  In particolare con il sostituto commissario della Polizia di Stato Carlo Parini, responsabile del Gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina noto come GICIC. Nello straordinario pool, unico in Italia nel suo genere, oltre a diversi uomini appartenenti a più corpi militari operativi (inclusi guardia di finanza e guardia costiera) vi partecipano alcuni immigrati impegnati soprattutto in incarichi di traduzione e relazioni con i profughi tratti in salvo.

Nell’attività primaria di caccia agli scafisti e al contrasto delle organizzazioni criminali radicate sulle coste africane, colluse con le mafie nostrane, emerge il profilo più prezioso, il marocchino Aziz, brillante “detective kebabbaro”.  Avanza una fitta trama d’investigazioni e indagini giudiziarie che superano i confini nazionali e seguono le vie improbabili di personaggi senza scrupoli che alimentano il traffico di umani, in scenari orribili di guerra e inciviltà. Le tele ricostruite dal lavoro dell’autrice impegnata a braccare la “strana coppia”  (Parini – Aziz) dalle non comuni doti umane e di resistenza al logorio fisico, sprezzante per il pericolo, in tante operazioni estreme, consegna un quadro inedito dove emergono soprattutto le doti legate a singole espressioni d’impegno personale e dedizione. Personalità forti dai caratteri non sempre concilianti che muovono iniziative dove il perimetro legale e istituzionale non sempre può coprire decisioni rapide legate al buon senso dell’obiettivo comune.

Testimonianze che confermano l’essenza di determinati risultati dipendenti dalla particolare competenza di uomini che rimangono unici, talvolta isolati nel loro lavoro in ogni caso decisivo. Così Carlo Parini, senza apparire l’eroe fra mondi contrapposti, può risultare valoroso alle sue strutture gerarchiche come un don Andrea Gallo a Genova risultava tale alle gerarchie porporate. Di qui si comprende l’unicità del “modello Siracusa” come in ambiti analoghi è unico il “modello Riace” di Mimmo Lucano (https://www.networknews24.it/2017/10/28/mimi-capatosta-lutopia-della-normalita/).

Il prezioso contributo della Giudici (ispiratrice di un nuovo progetto di ampio respiro dedicato a una corretta presa di coscienza delle migrazioni contemporanee – https://radici.online/) conferma come l’impegno quotidiano di tutte le risorse istituzionali in campo (decisivi i contributi e le aperture delle Procure di Catania e Siracusa con i relativi responsabili) debba essere esplorato e diffuso secondo corrette e opportune coordinate evitando scorciatoie strumentali che aumentano fatalmente le discriminazioni sociali e culturali non solo nel nostro Paese.

Luigi Coppola

 

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