L’Istituto Italiano dei Castelli della Campania e le giornate del patrimonio

L’impegno continuo dell’Istituto Italiano dei Castelli Sezione Campania, presieduto dall’Arch. Leonardo Di Mauro, per la valorizzazione dei castelli e delle fortificazioni della nostra regione non poteva non essere centrale anche sabato 28 e domenica 29 settembre date in cui si sono celebrate le Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days), manifestazione che fu ideata dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea allo scopo di potenziare e favorire dialogo e scambio in ambito culturale in Europa. Nel nostro Paese la manifestazione è coordinata dal Ministero della Cultura.

Parliamo delle iniziative e degli eventi promossi o realizzati dall’Istituto Italiano dei Castelli Sezione Campania con il vice presidente Arch. Luigi Maglio, che coordina queste giornate.

Architetto, un impegno importante che si aggiunge alle attività che normalmente svolgete…

Quest’anno siamo impegnati oltre che per le attività ordinarie, nelle celebrazioni per il Sessantesimo della fondazione dell’istituto.  Tra le attività ordinarie, oltre a quelle sociali rivolte direttamente agli iscritti, ricordo il corso di castellologia, giunto alla diciottesima edizione, svoltosi da febbraio a luglio, e le giornate nazionali dei Castelli, a maggio, con manifestazioni in tutte e cinque le Province. L’Istituto effettua inoltre delle visite guidate a Castel Sant’Elmo  in occasione della “Domenica al Museo” del MiC, ormai da molti anni, cui si sono aggiunte recentemente  le visite a Castel Capuano, in collaborazione con la Fondazione.

Quali iniziative avete portato avanti in questa due giorni delle GEP?

Per le Giornate Europee del Patrimonio l’Istituto in Campania ha partecipato con una manifestazione al castello dell’Ettore ad Apice –  in collaborazione con la locale sezione dell’Archeoclub –  articolata in visite guidate ed un convegno domenica mattina.

Quale affluenza hanno avuto le giornate in Campania?

Larga la partecipazione di pubblico (è stato organizzato anche un bus da Napoli).

Il tema di quest’anno è stato “Patrimonio in cammino” come lo avete declinato?

L’idea è quella di creare una rete di percorsi di fruizione e valorizzazione, comprendente oltre i castelli anche i borghi di origine medievale  presenti su tutto il territorio regionale. Per l’occasione ne è stato sperimentato uno di sicuro interesse, comprendente oltre il castello di Apice ed il borgo di Apice Vecchio anche lo stupendo castello di Ariano Irpino.

Architetto Maglio passiamo ora alle vostre prossime attività, ci dia qualche anticipazione per il mese di ottobre…

In autunno oltre alle videoconferenze – prima fra tutte quella già programmata il 15 ottobre su Villa Alarcon a Chiaia, –  visiteremo  la mostra in corso a Palazzo Reale, il complesso dei Girolamini e d una mostra su William Hamilton. Ma il clou sarà il 22 novembre con il convegno celebrativo dei sessant’anni dell’Istituto che si terrà presso l’Archivio di Stato di Napoli e che sarà dedicato alle prospettive di valorizzazione dei castelli napoletani e sul sempre attuale tema del restauro dei castelli in Campania. Ma su questo importante appuntamento mi auguro che avremo modo di ritornare.

Antonio Desideri

 

(Foto: Luigi Maglio)

Castel Sant’Elmo, uno sguardo dall’alto della fortezza

L’instancabile Vice presidente dell’Istituto Italiano dei Castelli Sezione Campania, architetto Luigi Maglio,  è impegnato in questo periodo a far scoprire il castello che domina la città di Napoli dalla collina del Vomero ai numerosi visitatori che si rivolgono all’IIC Campania.

Rivolgiamo all’architetto alcune domande per meglio conoscere l’importanza e la storia del castello.

Architetto, come mai avete scelto proprio Castel Sant’Elmo per queste “visite al castello”?

E’ un opportunità offerta dall’iniziativa “domenica al museo” promossa dal MiC che consente al pubblico di accedere gratuitamente nei luoghi d’arte gestiti dal Ministero la prima domenica di ciascun mese. In forza di ciò, e nell’ambito di un protocollo d’intesa sottoscritto tra l’Istituto Italiano dei Castelli ed il Polo Museale Campano, da molti anni ormai svolgiamo questa attività di promozione e conoscenza.

Cosa visitare nel castello?

L’itinerario che propone l’Istituto è volto ad illustrare soprattutto le caratteristiche architettoniche e difensive del complesso,  straordinaria opera di ingegneria militare del XVI secolo, per certi versi anticipatrice di soluzioni che saranno applicate più avanti, nel coso dell’ulteriore evoluzione delle fortificazioni. Feritoie, caditoie, ponti levatoi, fossati, rivellini, merli e merloni, bombarde e bombardiere: i visitatori vengono introdotti all’affascinante e originale linguaggio che contraddistingue l’architettura difensiva dell’età moderna. Il forte di Sant’Elmo  è una gigantesca struttura con pianta  stellare a sei punte, provvista di un articolato sistema di gallerie difensive e la piazza d’armi superiore un tempo dotata di artiglierie a lunga gittata. La difesa passiva era basata su enormi spessori murari in tufo, poiché la parte inferiore del complesso fortificato venne ricavata scavando l’interno della collina. La difesa attiva era affidata a grandi casematte, dotate di cannoniere in grado di consentire il tiro da diverse angolazioni.
Un impegno che si aggiunge a quello che vi vede protagonisti in numerose iniziative…

In effetti, oltre alle attività sociali rivolte in via prioritaria ai propri soci, l’Istituto promuove mensilmente conferenze – aperte a tutti  – riguardanti i castelli e le opere fortificate della regione e dell’Italia meridionale, itinerari di visita ai castelli, presentazioni di libri, etc. Ricordo inoltre il corso di castellologia, fiore all’occhiello della nostra sezione regionale, che si svolge ogni anno da febbraio a giugno.

Programmi futuri legati ai castelli di Napoli?

L’obiettivo resta sempre lo stesso, ovvero creare un itinerario di fruizione integrato che comprenda i quattro castelli  – S. Elmo, Castel Capuano, Castel dell’Ovo e Castel Nuovo: bisognerà capire però quali saranno i tempi effettivamente necessari per il recupero  di queste strutture (a parte S. Elmo) ed in particolare quelle gestite dal Comune di Napoli; l’accesso a Castel Nuovo è contingentato per problemi di sicurezza mentre a  Castel dell’Ovo i lavori che inizieranno a breve potrebbero durare due anni.  Poi, a parte, c’è il problema della salvaguardia delle mura aragonesi.

E a quelli della Campania?

Si sono appena concluse le Giornate Nazionali dei Castelli che hanno visto protagonisti, nella nostra regione, i castelli di Baia, Apice, Agropoli, Vairano Patenora, Melito Irpino e Pimonte, con itinerari di grande suggestione, e già stiamo pensando a quali potrebbero essere in futuro i monumenti coinvolti. Avvieremo una riflessione sulle mura bastionate e sul castello di Carlo V a Capua e probabilmente sul forte del Vigliena a  S. Giovanni a Teduccio (nella periferia orientale di Napoli). Ma potranno essere anche riconfermate alcune delle location di maggiore successo dell’ultima edizione.  L’invito rivolto a tutti gli appassionati di castelli resta sempre lo stesso: seguirci sui nostri canali social facebook ed Instagram  ed iscriversi al gruppo aperto “Istituto Italiano dei Castelli regione Campania” che conta già 3700 partecipanti.

Antonio Desideri

 

(Foto di A. Fresca e A. Amitrano)

Difese e sviluppo urbanistico di Napoli in età vicereale

Nella collana “AF – Architettura fortificata in Campania” edita dall’Istituto Italiano dei Castelli Sezione Campania è disponibile il quaderno n. 3 del 2010 che tratta delle “Difese e sviluppo urbanistico di Napoli in età vicereale”, atti della Giornata di Studio, a cura di Luigi Maglio.

Per gli appassionati della storia, dell’architettura e dello sviluppo urbanistico di Napoli si tratta di un testo molto interessante e di estrema attualità ancora oggi.

Nel suo editoriale l’architetto Luigi Maglio, più volte presidente, ed attualmente vice presidente della Sezione Campania dell’Istituto, introduce i temi trattati nella pubblicazione che raccoglie “i contributi prodotti successivamente alla tavola rotonda sull’argomento, promossa congiuntamente dall’Istituto dei Castelli, dalla Soprintendenza ai BAPPSAE di Napoli e dall’Università Federico II, nel giugno 2007”.

Come dicevamo un tema attuale e che fornisce “un notevole apporto” alla conoscenza di quella che è stata l’evoluzione storica della fascia costiera di Napoli.

Hanno collaborato al quaderno con i loro contributi Teresa Colletta, Maria Raffaela Pessolano, Paolo Mascilli Migliorini, Luigi Maglio, Enrico Guglielmo, Giovanni Muto.  Ricca la documentazione fotografica e le mappe presenti.

Antonio Desideri

XIX edizione delle Giornate Nazionali dei Castelli

Il 13 e 14 maggio in occasione della XIX edizione delle Giornate Nazionali dei Castelli, in Italia saranno castelli solitamente preclusi alla visita. Un calendario ricco di tavole rotonde, mostre e dibattiti per la valorizzazione dell’immenso patrimonio castellano del nostro paese è consultabile, regione per regione sul sito www.istitutoitalianocastelli,it.
“Le iniziative organizzate in Campania – evidenzia il presidente arch. Luigi Maglio – si articoleranno in tutte e cinque le provincie. A Napoli, a Castel S. Elmo, sabato 13, in collaborazione con il Polo Museale Campano”, sarà organizzato un convegno sul tema: Castel Sant’ Elmo tra storia e nuove strategie di valorizzazione, che vedrà la partecipazione, tra gli altri, del direttore del Polo Anna Imponente, degli arch. Fabio Pignatelli della Leonessa e Luigi Maglio, rispettivamente presidenti nazionale e regionale dell’istituto Italiano dei Castelli, della direttrice Anna Maria Romano, del direttore generale politiche culturali della Regione Campania Rosanna Romano, del prof. Leonardo Di Mauro e di studiosi delle università napoletane.
La manifestazione che si terrà a Castel S. Elmo sarà arricchita, sia sabato che domenica, da numerose visite guidate condotte dagli esperti dell’Istituto che, attraverso un percorso esclusivo, sveleranno ai partecipanti gli aspetti inediti di questo straordinario gioiello dell’architettura militare del XVI secolo, unico a scala mondiale.
Sarà così possibile scoprire tanti gioielli di architettura che altrimenti non sarebbero visitabili al grande pubblico.
Per info e prenotazioni: castellicampania@virgilio,it.

Salvatore Adinolfi

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