BCE: finisce l’era dell’abbassamento dei tassi

Giovedì 8 giugno la BCE ha riesaminato le sue previsioni sull’aumento della crescita, tuttavia resta prudente sull’inflazione.

Riunitosi l’8 giugno a Tallinn (capitale dell’Estonia), il Consiglio dei governatori della Banca Centrale Europea (BCE) ha lievemente modificato la sua comunicazione. L’Istituto di Francoforte ha affermato la conservazione del livello attuale dei suoi tassi per un periodo prolungato, ma in contrasto ai suoi precedenti comunicati, ha omesso ogni riferimento a un possibile abbassamento. Il tasso che principalmente determina il prestito del denaro non sarà inferiore allo 0%, mentre il tasso di deposito (oggi -0,4%) non si abbasserà ulteriormente.

La BCE pertanto appare più ottimista sull’attività economica. Il suo Presidente, Mario Draghi, reputa scomparsi i rischi di deflazione e più forti le dinamiche della crescita europea. Gli economisti della BCE si dimostrano fiduciosi, stimando per il 2017 una crescita dell’1,9% nell’eurozona (contro l’1,8% stimato di marzo), dell’1,8% nel 2018 (1,7%) e dell’1,7% nel 2019 (1,6%).  In aprile l’inflazione era pari a 1,4%, pertanto lontana dal valore del 2% stabilito dalla BCE.  La crescita dei prezzi osservata all’inizio dell’anno dipendeva dalla ripresa dei prezzi del petrolio, che oggi si sono stabilizzati. L’inflazione è nuovamente compressa e, quest’anno, secondo la BCE non dovrebbe superare 1,5% (1,3% è la soglia massima stimata per l’anno prossimo).

Tuttavia, il tasso di disoccupazione dell’unione monetaria (9,3%) resta ancora troppo elevato e molti degli impieghi creati non sono di buona qualità essendo contratti part-time e/o molto precari. Occorreranno ancora alcuni mesi prima di assistere a un rialzo dei salari.  In una tale situazione l’Istituto di Francoforte reputa positiva la continuazione del suo programma quantitative easing di riacquisto dei debiti pubblici e privati (60 miliardi di euro al mese) almeno fino a dicembre, riservandosi il diritto di incrementarne l’entità se necessario. Il QE contribuisce a mantenere bassi i tassi di prestito per gli Stati e le imprese al fine di favorire gli investimenti e le assunzioni. I cambiamenti e le strategie future circa il ritmo di riacquisto dei debiti saranno definiti il 7 settembre, durante la prossima riunione della BCE

Danilo Turco

Quantitative easing: BCE estende il programma fino a dicembre 2017

 

La Banca Centrale Europea (BCE) continua a rassicurare i mercati mediante il prolungamento fino alla fine del 2017 del suo vasto programma (iniziato nel 2015) di acquisto di asset. Con questa manovra finanziaria, il cui termine era previsto per marzo, l’istituto di Francoforte si impegna ad acquistare ogni mese l’equivalente di 80 miliardi di euro di debito, principalmente sotto forma di titoli di stato.04

Nonostante la persistente debolezza nella crescita in Europa e i rischi specialmente politici, il Presidente della BCE Mario Draghi non ha mutato le sue previsioni di crescita contando su una crescita pari all’1,7% contro l’1,6% stimato in precedenza. Per alimentare il suo programma di riacquisto ed evitare una penuria di titoli da riscattare, la BCE ha ampliato il deposito di titoli da cui attingere, lasciando i tassi invariati (così come atteso). Il tasso di rifinanziamento, quello principale della BCE, rimane a zero, il tasso di deposito a -0,4% e quello di prestito marginale a 0,25%.

L’inflazione è ancora lontana dalla soglia del 2% stabilita per il mantenimento della stabilità dei prezzi BCE. L’istituto di Francoforte prevede, entro il 2020, un lento incremento dei prezzi, ma al disotto del 2%. Un periodo molto lungo per i mercati che vivono secondo prospettive giornaliere.

Secondo alcuni specialisti come Andrea Iannelli specialista dei mercati obbligazionari presso la Fidelity International, la vittoria del “no” al referendum italiano e le dimissioni del premier Matteo Renzi potrebbero rappresentare un fattore di incertezza per i mercati nel 2017, un anno già caratterizzato da un denso calendario elettorale. Infatti, nella prima metà del 2017, sono previste le elezioni in Francia e nei Paesi Bassi e ciò avverrà in una situazione già contrassegnata dal populismo.

Danilo Turco

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