Esile figura, uomo dai modi signorili, sinceri e garbati, presente nel panorama culturale napoletano sin da giovanissimo, partecipa attivamente ad alcuni salotti e cenacoli artistici partenopei.
Sensibile ma allo stesso tempo forte nella comunicazione poetica, Roberto Di Roberto è nato poeta e di questo abbiamo conferma in un manoscritto di Giovanni Boccacciari che parla proprio del nostro Autore descrivendolo così: “I napoletani nascono poeti e, fin dalla nascita, la poesia la succhiano dal seno materno e la tramandano ai posteri. Anche colui che non ma mai scritto un verso, a Napoli è poeta nell’anima. E’ un male atavico e contagioso, dal quale non è uscito indenne Roberto Di Roberto, figlio e nipote di poeti, quali furono il padre Gennaro e il fratello della nonna paterna Pietro Sparano, intimo amico del poeta Antonio Cinque che fu direttore del periodico “La Piccola Fonte” e nonno della poetessa Anna Aita”.
E ancora “ è ormai da anni sulla breccia e il suo stile si è andato man mano affinando col tempo”. Di Roberto ha collaborato per numerosi periodici quali, fin dal 1966 , il “Rievocatore”, “Ribalta” e “6e22” diretti dal dinamico poeta e canzoniere Giuseppe Carullo, di “Miscellanea” di Salerno e del già citato “L’Eco del Popolo”. Ha pubblicato i volumi di poesie dialettali:
‘E vvoce d’ ‘o core, prefazione di Giuseppe Porcaro; Aria ‘e primmavera, prefazione di Ada Sibilio Murolo; Vase e carocchie, consenso di Giovanni Boccacciari; Senza scuorno, prefazione e appendice di Gioanni Boccaccari; ‘E vvie d’ ‘o core e Tiempe d’ammore, entrambi in accoppiamento con Tina Piccolo, la poetessa fondatrice del Premio internazionale Città di Pomigliano d’Arco.
Di Roberto è noto anche per essere stato inserito nella “Letteratura dialettale napoletana di F. D’Ascoli; nel “Dizionario storico dei poeti italiani” di S. Natale, oltre che nelle antologie “Torna a Natale” di Renato Ribaud, “E’ sempre poesia” di V. Uliva, “La più bella antologia del nostro tempo” e “La letteratura dei sentimenti”, entrambe di Tina Piccolo; in “Poetica napoletana di fine Novecento”, edizione Ferraro.
E’ inoltre presente nelle varie edizioni del “Calendiario” di A. Rotondo. L’antica ditta V. Carcavallo ha pubblicato, sulle sue cartoline di vedute di Napoli antica, versi di Tina Piccolo e del Di Roberto. E’ stato varie volte ospite nel passato di Televomero e ha fatto parte del Salotto Tolino e del Cenacolo Spadaro.
Particolarmente prolifico, disponibile a trasmettere la poesia e la storia dei salotti ai quali ha partecipato e partecipa, frequenta da lungo tempo il Cenacolo dell’Associazione Culturale “Napoli è” fornendo la sua collaborazione per eventi e iniziative che vedono protagonista la cultura napoletana.
Di seguito riportiamo la poesia “Senza mamma”.
Alessandra Desideri
Senza mamma
A ‘o terzo piano, ‘a quanno è morta ‘a mamma
quatto criature stanno sole sole
e si quaccuna chiagne ll’ata chiamma…
pe ddi’ sti ccose, mancano ‘e pparole.
Donna Cuncetta, a porta, sente e trase:
– Nennelle meie so’ appena appena l’otto! –
Ll’abbraccia a una a una e po’ s’ ‘e vase;
fa friddo, lle fa mettere ‘o cappotto.
Mpruvvisamente se spalanca ‘a porta.
E’ don Gennaro torna d’ ‘a fatica
– Onna Cuncè’, vuie site ‘a meglia sciorta
pe sti ccriature e Dio ve benedica! –
Pecché nun me facite nu favore?
Vuie pure state sola stu Natale,
vuie date a sti ccriature gioia e calore
perciò s’hanno appiccià quatte bencale -.
E tutte quante mangiano cuntente,
doppo c’hanno vasato ‘o Bammeniello,
Donna Cuncetta s’ ‘e teneva mentel
levanno a tutt’ ‘e quatto ‘o capputtiello.
‘E spoglia, ‘ cocca e doppo ll’accarezza
mntre on Gennaro ‘a cerca mille scuse…
Donna Cuncetta è tutta tennerezza,
guarda ‘e ccriature, e tene ll’uocchie nfuse!…
Roberto di Roberto
(per gentile concessione dell’Autore)