Gli studenti di Chiaramonti nella giornata della Memoria

Nelle centinaia d’iniziative promosse in Italia nell’ultimo sabato di gennaio, coincidente con la giornata mondiale della Memoria, la Sardegna ha preso parte con eventi forti e partecipati come la cerimonia promossa dal comune di Chiaramonti, centro interno dell’Anglona a poche decine di chilometri da Sassari.

Puntuali alle 10.30 le scolaresche del locale plesso didattico guidate dalla responsabile, professoressa Marina Zara, hanno gioiosamente stipato l’aula consiliare del comune. Accompagnati da altri docenti le classi quarta e quinta F della scuola primaria e tre classi della scuola media secondaria hanno animato l’intensa mattinata d’interventi e testimonianze.  I lavori sono stati introdotti dalla giornalista Letizia Valle che ha presentato tutti i relatori. Alternati da due interventi musicali del cantautore Franco Sechi, bravo nel proporre uno stralcio tratto da “La vita è bella” (colonna sonora dell’omonimo celebre film di Roberto Benigni, vincitore di tre Premi Oscar), ancor di più nel presentare ai bambini l’impegnativo brano “Auschwitz” di Francesco Guccini. Decisivo il passaggio emerso nell’attualità dell’orrore dell’Olocausto vissuto nella metà del Novecento rispetto alla declinazione politica mediale del dibattito europeo e italiano sul tema dei “migranti”.  La sequenza dei cartelloni e degli elaborati preparati dai gruppi di bambini, alternatisi al centro dell’aula, è stata vibrante e ricca di emozioni.

Le immagini proiettate in digitale hanno aiutato la condivisione di esperienze di straordinario impatto. Ricorrente e ripreso in più disegni, il noto binario che consentiva il capolinea dei convogli ferroviari nel campo di sterminio. Impressi dalle tenere voci alcuni versi poetici di

Hannah  Hershkowitz , la ragazzina polacca nata nel 1935, autrice di “Volevo volare come una farfalla” e altri ancora di Primo Levi.  I lavori prodotti dai giovani studenti di Chiaramonti hanno evidenziato una forte sensibilità rispetto ai temi della giornata, favorita da un importante lavoro didattico propedeutico dei docenti, supportati dal presidio della locale biblioteca comunale. Ente importante nella manifestazione con la Cooperativa Comes, attiva a Chiaramonti sin dal 2012 e rappresentata dalla bibliotecaria Caterina Marrone.

Le conclusioni della conferenza sono state affidate alla giornalista scrittrice Francesca Violante Rosso. Esperta di comunicazioni istituzionali, originaria di Tula, la relatrice ha offerto alla giovanissima platea la visitazione del percorso storico che precedette l’inconcepibile orrore della persecuzione razziale avviata dai nazisti e attuata in Italia con l’ascesa al potere di Mussolini. Un compito non facile, agevolmente sostenuto grazie alla riproposta del suo libro, “La marcia di Luigi”, pubblicato nel 2010 da Seneca Edizioni. Il testo percorre gli anni crudeli della Seconda Guerra Mondiale, vissuti nelle memorie biografiche di Luigi Cannas. Il soldato sardo di Tula, scomparso nel gennaio del 2014, pochi giorni prima della Giornata della Memoria è il protagonista nel libro, frutto di una lunga intervista. In essa si ripercorre l’estenuante marcia che il soldato sardo compì insieme a tantissimi altri compagni di sventura. Partendo a diciannove anni, per un lungo viaggio, iniziato nel marzo del 1940 con una corriera alla volta di Olbia per poi raggiungere i campi di addestramento militare a Genova. Mesi durissimi di preparazione militare, sino al folle annuncio romano del 10 giugno 1940, proclamato da Mussolini con l’entrata dell’Italia in guerra.  La narrazione semplice e penetrante di Violante Rosso ha  catturato  l’attenzione collettiva dei piccoli uditori. Le slide che ritraggono il furore dominante del Duce sulle folle ammaliate hanno suscitato riflessioni serie e inquietanti su alcuni passaggi quotidiani della nostra società contemporanea. Il messaggio che emerge da questa iniziativa responsabilizza ogni soggetto, adulto o piccino, come portatore di un contributo importante per la nostra Storia collettiva, al pari dell’illustre (non più) sconosciuto soldato Cannas. La Giornata della Memoria rimane un’esperienza da custodire e tramandare piuttosto che un esercizio da ricordare. Chiaramonti lo afferma forte e chiaro.

Luigi Coppola

Campania e Sardegna più vicine nel segno delle identità culturali

È stato firmato nella Piazza Umberto I a Camposano, nella serata del 26 agosto, il gemellaggio tra i Comuni di Camposano (NA) e Porto Torres (SS), entrambi protetti da San Gavino Martire.  I sindaci Franco Barbato e Sean Christian Wheeler hanno firmato l’intesa nel corso della cerimonia ripresa in diretta streaming  su Videonola.  I due amministratori che in mattinata avevano reso omaggio ai Caduti in Guerra e alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino, hanno annunciato una iniziativa comune di raccolta fondi a sostegno dei paesi terremotati. Il legame esistente fra i due luoghi si rafforza e diviene  istituzionale nel nome del Santo patrono turritano, il martire Gavino, venerato nei due centri. In occasione dell’atto di gemellaggio, i sindaci hanno ricordato le vittime del sisma che si è abbattuto sul centro Italia mietendo morte e devastazione.

“Per il forte senso etico e morale che condivido con il mio collega, propongo di dare il via, durante il giuramento di fratellanza, ad una raccolta fondi tra i cittadini di Camposano e di Porto Torres da consegnare a due sindaci dei Comuni flagellati dal terremoto di mercoledì scorso. Daremo così significato concreto alle iniziative che intendiamo portare a termine per rinvigorire la nostra fede e per favorire la crescita sociale e culturale delle nostre rispettive comunità. Oggi, da Sindaco, stringo la mano, con piacere, al collega di Porto Torres, Sean Christian Wheeler, formalizzando in Camposano il gemellaggio tra i nostri Comuni con solenne giuramento. Vogliamo rafforzare la fratellanza tra i nostri cittadini, unire i popoli ora più di prima e portare ancora più rispetto a tutti i martiri tra cui ci onoriamo di annoverare il comune patrono San Gavino”. Queste le dichiarazioni pubbliche di Franco Barbato.

“Ho vissuto nelle zone interessate dal sisma, a me molto care, e a nome della cittadinanza di Porto Torres – ha risposto il sindaco Sean Wheeler – mi sento di condividere il pensiero del sindaco di Camposano, esprimendo la vicinanza a tutte le persone che sono costrette ad affrontare le grandi difficoltà provocate da questa enorme tragedia. L’unione tra le due città nasce dalla condivisione della fede e si è trasformata nel tempo anche in un’amicizia che abbiamo voluto suggellare insieme, dando ad essa una forma istituzionale. La firma dell’atto di gemellaggio favorirà ora e in futuro l’incontro tra le nostre comunità. È per me un onore partecipare per la prima volta quest’anno alle celebrazioni per San Gavino in un comune diverso da quello che amministro. È il proseguimento naturale di un cammino culturale, di confronto e di conoscenza che può diventare un valore sia per Porto Torres che per Camposano”.

L’iniziativa avviata a Camposano suggella un forte legame culturale e sociale che lega da sempre la Campania alla Sardegna con una particolare rilevanza nelle due province di Napoli e Sassari. Accomunate da commistioni legate al lavoro, alla tradizione delle economie del mare, ai vari idiomi culturali che hanno generato nuove famiglie con origini diverse. Favorendo un ponte sociale di scambi e di reciproca crescita. La rete virtuosa fra i piccoli comuni, avviata a Camposano favorirà nuove azioni di scambio solidale che potrà solo migliorare la crescita delle piccole comunità italiane.

Luigi Coppola

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