Lo sappiamo, la legge 119/2017 sulle vaccinazioni obbligatorie è una realtà ormai consolidata e recepita, eppure ancora non si spengono le polemiche attorno alla disposizione. Ancora pochi giorni fa si leggeva su La Tribuna di Treviso, che durante un dibattito con lo scrittore Gianni Lannes, apertamente schierato contro i vaccini, i presenti si organizzavano per mettere su una resistenza “gandhiana” contro la circolare del Ministero della Salute che rende operativa la legge e porta definitivamente a 10 il numero dei vaccini obbligatori.
Diventano obbligatorie l’anti poliomielite, anti difterite, anti tetanica, anti epatite B, anti pertosse, e anti emofilo B (esavalente) che si fanno al terzo mese di vita; seguono anti morbillo, parotite, rosolia e varicella. Non tutti i bambini nati dal 2001 al 2017 dovranno però farle tutte, perché per ogni classe di età verranno considerate solo le vaccinazioni previste a suo tempo dal piano vaccinale. Va specificato che l’obbligo vale anche per i richiami. In caso non si dovesse adempiere al dictat normativo è prevista per i genitori, dopo un richiamo formale dell’Asl e un colloquio informativo, una multa da 100 a 500 euro e soprattutto, permane, fino al momento dell’assolvimento dell’obbligo, il divieto di accesso per il bambino ad asili nido o a scuole dell’infanzia, mentre potrà accedere alla scuola dell’obbligo.
Pertanto i contrari parlano di inviolabilità del corpo, di legge contro tutte le carte a tutela dei diritti umani e di autismo, che potrebbe essere misteriosamente legato, quale possibile conseguenza negativa, all’inoculazione, il tutto senza che esista a riguardo alcuno studio scientifico dimostrativo: una caccia alle streghe adatta ai nostri tempi.
Eppure già gli antichi Greci avevano notato, ai tempi della peste di Atene (descritta da Tucidide e da Lucrezio) che coloro che l’avevano presa in forma lieve ne erano diventati immuni. E già nel 1796 Edward Jenner aveva inoculato del siero estratto da una pustola di vaiolo bovino in un ragazzo, rendendolo immune al vaiolo umano, ufficialmente scomparso nel 1980 (non grazie ad una resistenza “gandhiana” al problema).
La Natura, dimostrata scientificamente, fa sì che nelle popolazioni in cui almeno l’80% degli individui è vaccinato si sviluppi una immunità di gruppo, che tutela anche le minoranze non vaccinate, quelle che il vaccino non possono farlo per una intolleranza congenita. Ma, quando il tasso di vaccinazione scende, una malattia dormiente può risvegliarsi: è già successo negli anni ’90 con il morbillo in Inghilterra e la difterite in Russia e succede ancora e costantemente in molte zone dell’Africa con la polio.
Diventa fondamentale, quindi, che la medicina sappia parlare ai pazienti e ricordare costantemente, ad esempio, che l’idea che il vaccino può causare l’autismo, diffusa nel 1998 dal medico inglese A.J. Wakefield, fu dimostrata falsa da studi successivi e Wakefield fu addirittura incriminato e condannato per frode.
Rossella Marchese